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Cazzimma di Stefano Crupi

Creato il 22 agosto 2014 da Dida
Cazzimma di Stefano Crupi
Quando apri Cazzimma di Stefano Crupi ti aspetti di sentire un grido lento, lungo, atavico e disperato.Ti aspetti di incrociare lo sguardo curioso e vorace, ma allo stesso tempo spento e stanco dei "ragazzi dei quartieri", schegge impazzite alla ricerca di un senso difficile da trovare all'interno dei confini del "rione". 

Ti aspetti anche di sentire l'odore del mare, i richiami di una folla disordinata, sciatta, allegra ma anche profondamente rabbiosa e il calore di quel sole che ti accarezza ma non ti brucia. Ti aspetti di ritrovare le mille contraddizioni di una città che si ama o si odia,"la più misteriosa città d'Europa, la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia", raccontata attraverso gli occhi di una generazione perduta. Quello che trovi però è un romanzo grigio e freddo. La storie di Sisto, Antonio e Caffeina vengono raccontate senza amore, senza empatia. Crupi, infatti, nel tentativo di imitare uno stile crudo, scarno e realistico, si cimenta in una narrazione priva di pathos. Non c'è mimetismo, non c'è compassione. 

Il lettore non viaggia con Sisto sul suo motorino, non sente il dolore che si cela nelle scelte di Antonio, non coglie l'ultimo grido disperato di Caffeina. 


Cazzimma di Stefano Crupi

La pecca maggiore di questo romanzo risiede nello stile. Non viene mai utilizzato il dialetto, cosa che rende i dialoghi anomali, quasi "fuori luogo", e, quando prova a innalzare il tono della narrazione con descrizioni liriche e dall'ampio respiro, lo scrittore non fa altro che elencare una serie di luoghi comuni che sviliscono e banalizzano sia la trama che quelle problematiche, ahimè reali, che in teoria avrebbe dovuto portare fuori, permettendo al romanzo di diventare il racconto di una quotidianità della quale apparentemente si sa tutto, ma della quale non si conosce che la superficie. 

Un romanzo scarno e superficiale, una trama piatta che si risolve in un finale da telenovela. Un autore che, nel tentativo di voler risultare perfetto, ha condannato alla mediocrità il suo romanzo.Alla prossimaDiana 


 


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