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Celiachia infantile: come diagnosticarla e gestirla

Creato il 18 gennaio 2011 da Doctorondemand

Celiachia infantile: come diagnosticarla e gestirla

La celiachia, con solo il 10-20% circa di casi identificati, è una delle patologie più sottodiagnosticate. La diagnosi in individui affetti da questa disfunzione è fondamentale poiché la celiachia se non diagnosticata per tempo può causare una salute cagionevole e problemi a lungo termine. E’ fondamentale quindi possedere una solida conoscenza delle strategie idonee alla valutazione e alla diagnosi della celiachia nel raccomandare ai pazienti e ai familiari una dieta priva di glutine vita natural durante.

Questa analisi ha come obiettivo trasformare gli ultimi sviluppi medici in consigli pratici ai fini della diagnosi, della valutazione e della gestione della malattia.

  • Il test sierologico del sangue è economico e il test IgA-tTG (anticopri anti-transglutaminasi tissutale delle immunoglobine A) positivo ha rivelato una sensibilità dell’80/90% e una specificità del 95% nella celiachia degli adulti e dei bambini più grandi. Tuttavia, nei bambini di età inferiore ai 6 anni tale test è meno affidabile in quanto i livelli anomali di IgA-tTG possono normalizzarsi.
  • Per diagnosticare la celiachia si utilizza sempre più spesso test genetici i quali, nel futuro, potranno essere inclusi nei protocolli di test di routine, riducendo così la necessità dei test sierologici, dello screening regolare delle persone a rischio e dell’endoscopia gastrointestinale superiore.
  • Nonostante gli esami sopracitati siano utili strumenti nell’approccio diagnostico, la conferma della diagnosi o l’esclusione definitiva della malattia richiedono biopsie della prima, seconda e terza porzione duodenale mentre il paziente segue una dieta contenente glutine.

Sulla base degli studi effettuati si raccomanda quindi di “sottoporre tutti i bambini a biopsia duodenale seguendo una dieta contenente glutine, al fine di confermare la diagnosi di celiachia prima di raccomandare una dieta priva di glutine”.

fonte: Postgrad Med J. 2011;87:19-25



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