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Cento di queste FIVET andate bene

Da Sfollicolatamente
Cento di queste FIVET andate beneDavvero, quante cose sono successe in quest'ultimo anno.
Mi avete emozionata con tutti i vostri auguri e il vostro calore e la vostra partecipazione al GiveAway, che bello, siamo davvero in tante :-))
Pensavo a cosa stavo facendo un anno fa, a tutte le incertezze, ma anche al senso di liberta' che mi dava questo prendere un giorno alla volta, senza tesi a cui pensare, senza progetti da realizzare, se non Uno, Il Progetto, quello che andava costruito giorno per giorno, puntura dopo puntura, senza lasciare che nient'altro mi scalfisse l'umore o mi turbasse le ovaie.
Era come se il mio essere egoisticamente incentrata sull'essere felice e rilassata fosse, per una volta, totalmente legittimato dal fatto che stavo Facendo le Uova.
Io dovevo fare le uova, e nient'altro.
Che nessuno me le rompesse, che qui ci voleva concentrazione.
Mi ricordo la concentrazione con la quale mi feci la prima pera.
Ci misi una bella mezzora a mischiare le polverine, a controllare che non ci fossero bollicine d'aria nella siringa, che Tigro non mi aspettasse dietro l'angolo per farmi un agguato nel momento clou, che la mia mano fosse ferma e sicura.
In effetti, ferma e sicura lo ero, perche' non era proprio la primissima volta che mi facevo una pera.
La prima era stata quella per la maturazione dell'uovo alla prima IUI. Quella, l'infermiera aveva inesorabilmente sentenziato che avrei dovuto spararmela alle ore 22:30 esatte di quel giorno stesso.
Ma io alle 22:30 staro' uscendo dal cinema, thank you very much. E come faccio, chiesi alla Generalessa.
Te la fai nel bagno del cinema, disse lei disinvolta.
E cosi feci. Durante i titoli di coda, salutai la mia amica e mi dirisi in bagno.
Mi sentivo tanto tossica, io e la mia siringa pre-caricata, in un bagno pubblico, pronta a infilzarmi la coscia. E chi mi vide entrare in bagno e restarci per una buona ventina di minuti, avra' pensato la stessa cosa: questa e' una tossica. Soprattutto poi, vedendomi uscire tutta un sorriso, carica ed euforica, trotterellando soddisfatta fuori dal cinema che neanche mi fossi appena fatta una vagonata di ecstasy direttamente in vena.
Sono soddisfazioni.
Anche le successive pere hanno sempre avuto quel fascino dell'essere proattiva e indipendente: dello stare finalmente facendo qualcosa per cercare di realizzare il Progetto, e del farlo da sola, senza l'aiuto di nessuno. Certo, le prime volte mi raqssicurava assai sapere che mentre mischiavo le polverine c'era anche Dear Husband li con me, seduto sullo sgabello del bagno, a controllare la procedura. Ma poi quella che si infilzava ero io.
Tranne l'ultimissima pera, tra l'altro la piu importante, che mi fece Dear Husband.
Ricordo ancora il terrore che mi venne nel vederlo brandire la siringa al vento, dopo che con grande disinvoltura aveva mischiato tutto, sbatacchiato al siringa per eliminare le bolle, ed estratto la protezione dell'ago come se fosse il tappo di una bic. Il tutto in 2 minuti secchi.
Io ero terrorizzata. Che quando me le facevo io era tutta un'altra cosa: indugiavo, anzi, indulgevo in decine di minuti di preparazione, di sacri rituali scanditi da respiri e doppi, tripli controlli di quello che stavo facendo, che manco fossi un operatore del Pentagono pronto a dare l'autorizzazione al lancio del missile atomico.
Cento di queste FIVET andate beneChe poi, chissa' perche', in realta' mi immagino una persona sfiancatissima, con la barba lunga da giorni sotto la tuta da astronauta (?!), che intenta a fare a-bi-bo perche' dopo giorni di agonizzanti ripensamenti (lancio o non lancio?) non si ricorda piu quale sia  la sua mano destra e quale la mano sinistra, stacca un sigillo a caso, e tira una leva tipo cloche dei videogiochi, ma il missile non parte perche' nel frattempo si e' tutto arrugginito.
(dai, non ditemi che non ci pensate sempre anche voi, all'omino che lancia i missili atomici?!)
Comunque, per dire, che ho dovuto raccogliere tutto il mio coraggio e fiducia in Dear Husband per lasciarmi infilzare dalla sua mano sicura e poco cerimoniosa.
E intanto pensavo: ma quel giorno in cui ho detto SI all'altare (tra un immane sforzo per restare concentrata e smetterla di girarmi verso gli invitati, facendo ciao ciao con la manina e saltellando su e giu' dai tacchi trampolo come un'invasata), ecco, quel giorno la, nessuno mi aveva detto che sarebbe arrivato il momento in cui avrei dovuto dimostrare la mia fiducia in lui facendomi infilzare come uno spiedino arrosto.
Comunque devo dire che, tra una finta disinvoltura e lo sfoggio del mio migliore sorriso mummificato mentre cercavo di ignorare i rivoli di sudore freddo che mi scorrevano giu' per la schiena, ecco che PIC indolor, Dear Husband fece il suo dovere coniugale e vivemmo tutti felici e contenti.
E speranzosi che questo ordigno delal fiducia reciproca non s'avesse da ripetere. Io di certo a lui non le farei. non ci riuscirei proprio: troppa responsabilita'. O forse si, chi lo sa. Ma a Tigro di sicuro no, ecco.
Infatti, questa fu l'ultima pera: perche' poi, come sapete, la favola si concluse davvero con il lieto fine.
Pero' io tutto l'occorrente per le pere l'avrei conservato per mesi e mesi a venire. Vedevo la siringa precarica di Ovitrelle che mi occhieggiava dal frigorifero, e non ce la facevo a buttarla.
Andavo in bagno, e c'era sempre quel mega scatolone di siringhe e aghi e cappucci e fialette e test di ovulazione che mi facevano compagnia dall'armadio delle salviette. Avevo pure conservato i foglietti informativi, con le istruzioni su come eseguire il rituale. Ormai ci ero troppo affezionata.
O forse c'era pure una buona dose di scaramanzia che mi faceva pensare che forse ne avrei avuto bisogno ancora.
Solo per il trasloco mi sono finalmente decisa a buttare via tutto. Allora aho tirato fuori tutto dalla scatola e ho allineato tutto in ordine sul pavimento del bagno, tipo collezione di figurine Pokemon, per immortalare tutto con una foto.
Cento di queste FIVET andate bene
Ed e' li che ho ritrovato il bigliettino di auguri che diceva "Happiness Vibes. Very Powerful. Please Use Wisely". Me lo aveva mandato la mia forum amica M.
M. la Roccia, M. che ha la mia stessa eta', M. che dopo innumerevoli cure ha deciso di optare per una FIVET eterologa, e che in questi giorni sta finalmente per avverare il suo sogno. E io sono con lei, a rimandarle tutte le Happiness Vibes che mi mando' lei, un anno fa. E che quest'anno porti Cento di queste FIVET andate bene a tutte voi, gioie mie belle!!!

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