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Cervicalgia: i sintomi, la diagnosi e la terapia

Creato il 12 dicembre 2014 da Lupoantonio

I sintomi della cervicalgia sono numerosi e per curarla serve una diagnosi precisa effettuata anche con esami strumentali specifici.

CervicalgiaNell’articolo precedente abbiamo parlato dei fattori di rischio e delle cause più frequenti dell’insorgenza della cervicalgia.

Sintomi.

Sono numerosi, possono essere più o meno dolorosi e possono presentarsi in forma acuta o anche cronica.
Il sintomo più comune è il “torcicollo”, che si manifesta con dolore al collo, causato da una contrazione del muscolo dovuto al blocco del rachide cervicale. Il dolore, a volte, impedisce i movimenti del capo, che si irrigidisce.
La tensione muscolare del rachide cervicale può dare origine anche ad emicranie e cefalee, a volte con senso di sbandamento, vertigini e giramenti di testa, nausea e vomito. Possono manifestarsi altri sintomi come stanchezza e sonnolenza, disturbi del sonno e stress.

Se poi la radice nervosa viene compressa o si irrita, si manifestano dolori al braccio, anche forti. A volte il dolore è dorsale o all’altezza del torace e, se viene interessato anche il braccio sinistro, può essere scambiato per un infarto. Può essere presente anche formicolio e debolezza della mano e del braccio.
Una curiosità: molto spesso sentiamo dei rumori che partono dal collo (gli scrocchi). Sono “stress articolari” innocui, causati dalla rottura di bolle di gas che si formano nelle cavità articolari.

Quando compaiono i sintomi descritti, è consigliabile consultare subito il medico, soprattutto se si hanno forti dolori, con sbandamenti, mal di testa intenso e perdita di forza nelle braccia e nelle mani, associata ad eventuale  formicolio.

La diagnosi.

Lo specialista, ortopedico o fisiatra, mediante determinati movimenti e precisi esami tattili, riesce a diagnosticare una semplice cervicalgia. Nei casi più severi, in presenza di dolori persistenti al collo o braccia e mani o per sospette ernie discali che comprimono i nervi, possono essere richiesti esami più approfonditi, che vengono eseguiti mediante Rx (Radiografia), Tac (Tomografia Assiale Computerizzata), Rm (Risonanza Magnetica), Elettromiografia (per esaminare il funzionamento della radice dei nervi e dei muscoli scheletrici).

La terapia.

Una volta accertata l’origine della cervicalgia, vengono adottate le cure specifiche. Per patologie più lievi vengono consigliati gli antidolorifici e gli antinfiammatori non steroidi (Fans), per passare poi ad infiltrazioni locali (ossigeno/ozono) ed ai cortisonici. Un grosso aiuto viene dai massaggi, dalle manipolazioni e, ancora, da Tecar, Ultrasuoni, Laser, Agopuntura.
Nel caso lo specialista consigli l’immobilizzazione del rachide cervicale, viene posizionato un collare, soprattutto in caso di colpo di frusta.
Superata la fase acuta, occorre adottare un corretto stile di vita, eseguendo costantemente gli esercizi posturali specifici.
In presenza di cervicalgia grave, derivante da ernia discale accompagnata da dolori forti e persistenti, può essere consigliabile l’intervento chirurgico.


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