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Cesarino senza paura

Da Gabrita
Mio padre non è un uomo. È il personaggio di un libro di Guareschi e, a turno, di un film con Totò e Peppino. Lui è sempre, costantemente perso in un mondo tutto suo, fatto di pensieri lontani, musica lirica, di libri (...ma da chi avrò preso, io?? Mah...non si capisce davvero...), di poeti francesi e Settimana Enigmistica... Ha una logica folle su molti argomenti e un concetto estremamente personale di dialogo, che di solito si riassume nel teorema: io ho ragione e accetto di dialogare con te se la tua ragione è uguale alla mia. Un difetto non sempre facile da sopportare, ma perdonabile, se si considerano le millanta attenzioni che ha verso noi figlie e il pensiero costante sulla nostra vita e su come lui può renderla più leggera.
Lui è il signore incontrastato dei "contornini" di verdure quotidianamente presenti sulle nostre tavole e degli oggetti più assurdamente inutili in cucina (come il ventilatore mignon per raffreddare le pietanze senza soffiarci su o il taglia melone in un colpo solo, che se non stai attento ti fa a spicchi anche le dita); dei ritagli di giornale sugli argomenti più disparati, che lui considera interessantisssssimi e delle sperimentazioni con i dolci dietetici...no, dietetici è un eufemismo...e qui stenderei un velo pietoso... Ma è anche il re incontrastato dei liquori home-made, del: "Papà, ma sai che sto cercando da un sacco di tempo la pietra filosofale, ma proprio non riesco a trovarla da nessuna parte?", e poi il giorno dopo te la ritrovi sul tavolo della cucina e ti chiedi "ma come diavolo farà a trovare SEMPRE tutto quello che gli chiedo, se la massima distanza che percorre in macchina è da qui al centro città??"
Ecco chi è mio padre. Un mix di contrasti che lo rendono unico e adorabile, nonostante i difetti per cui spesso sbatteresti la testa nel muro. Lui è un vero, assoluto mistero.
Cesarino senza paura Preparo quasi ogni anno le zeppole di S. Giuseppe, per la festa del papà, perché so che è un dolce che piace a tutti e già qui avevo spiegato perché anch'io le trovo deliziose! Quest'anno, però, avevo voglia di festeggiare questo giorno in modo un po' più "nostro"...lo so che lo Chef ancora non è ufficialmente un papà, però...diciamo che lo è in potenza :D Ed essendo un papà "in divenire", mi sembrava carino fargli gli auguri con un dolcino un po' diverso, pur mantenendo la tradizione della zeppolona :)
Il paris brest è un dolce francese, a base di pasta choux, farcito con una deliziosa crema al praliné e cosparso di mandorle a lamelle. Desideravo farlo da tempo e finalmente eccolo qui. Non ho fatto un dolce unico, perché trovavo più carine le tortine singole e inoltre la crema interna non è un pralinato doc...ma è a base di panna fresca montata, a cui ho unito una crema a base di mandorle e cacao e un altro ingrediente pazzescamente insospettabile...è deliziosa, ma la ricetta ve la darò un'altra volta. Voglio tenervi un po' sulle spine...
Per la ricetta della mia pasta choux vi rimando a questo post. Ricordatevi di far asciugare sempre benissimo la pasta, altrimenti vi rimarrà umida all'interno e le ciambelle vi si afflosceranno.
Procedete così:
Una volta pronta la pasta choux, fate dei cerchi su un foglio di carta forno, della grandezza scelta per le ciambelle. Poi, con la sac-a-poche, fate un primo cerchio di impasto sul profilo che avete disegnato (credo sia superfluo dirvi di girare il foglio di carta forno, se non volete mangiarvi grafite...). Aggiungete un altro cerchio all'interno del primo e infine un terzo sopra i primi due, nel mezzo, così:
Cesarino senza paura
Cospargete le ciambelle di mandorle a lamelle
Cesarino senza paura
e infornate a 180°-190° (forno già caldo) per circa 25 minuti. Poi fate asciugare a forno spento e con lo sportello leggermente aperto. Con queste dosi mi sono venuti 4 dolcini.
Cesarino senza paura
...a domani con la crema!!!

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