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Chainsaw Warrior

Creato il 17 dicembre 2010 da Mcnab75
Chainsaw Warrior

L'ho ripescato negli abissi del mio armadio.

 

---> Nota sull'armadio: in esso ci sono angoli così antichi che nascondo ancora dei numeri di Lanciostory e Skorpio (esatto, quelli con le donnine nude) risalenti al 1985! Ebbene sì, non faccio spesso pulizia...

 

Chainsaw Warrior è un boardgame pubblicato nell'87 dalla mitica Games Workshop. Credo che in Italia lo conoscano davvero in pochi. Ricordo che lo acquistai d'importazione da un tizio che l'aveva a sua volta comprato in America. Questo gentiluomo mi rifilò anche una traduzione ad minchiam delle regole (quelle originali erano ovviamente in inglese), con un sovrapprezzo vergognoso che, in pratica, raddoppiò il costo del gioco. Diamine, avevo 13 anni... facile da fregare, no?

 

Chainsaw Warrior aveva tuttavia delle caratteristiche che me lo rendevano davvero appetibile. Innanzitutto poteva essere giocato in solitario. Non un dettaglio da poco, considerando che in quegli anni non era semplicissimo trovare delle persone con cui condividere interessi del genere. La storia poi era una di quelle per cui andavo in sollucchero già allora: militari armati pesantemente, tecnologie avveniristiche, ninja tecnologici, zombie, mostri di Frankenstein, una missione suicida da portare a termine in soli 60 minuti...

 

È l'anno 2032. Un'entità aliena e malvagia conosciuta come “The Darkness” ha aperto un passaggio dimensionale nei vecchi edifici comunali situati nel cuore di Manhattan. The Darkness ha al suo seguito un eterogeneo esercito composto da cultisti del caos, non-morti, ratti infetti e creature mutanti. Il suo obiettivo, molto fumettistico, è quello di distruggere totalmente la città simbolo dell'umanità. Infiltrarsi nella sua magione è un'operazione suicida, che può essere portata a termine da un singolo soldato altamente specializzato: il giocatore.

Ed è così che ci troviamo ad arrancare nel palazzo infestato dal cattivone di turno, armati di tutto punto e in cerca di un sistema per ammazzare quello che sembra essere a tutti gli effetti una specie di semidio... Missione che non esclude la possibilità di farsi saltare per aria con un corpetto da kamikaze dotato di una microcarica atomica!

 

Col senno di poi Chainsaw Warrior mi sembra un gioco fin troppo lineare, che stanca dopo una decina di partite. Questo non toglie il grande affetto che mi lega a esso, in quanto primissimo boardgame pagato di tasca mia. E poi lo scatolone aveva un'eleganza tutta sua: oltre al materiale di gioco comprendeva anche una versione a fumetti della storia, un elegante libricino nero con le regole e una marea di carte illustrate con soggetti tecno-macabri attinenti alla trama.

Che bei ricordi!


Chainsaw Warrior
 
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