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Champions League 4a giornata: Milan-Real Madrid

Creato il 02 novembre 2010 da Gianclint

-La mancata svolta, la gara di domani sera… e altro-

E’ difficile lo so, ma mica avremo paura, vero? Un presupposto comune unisce le gare di sabato scorso e di Madrid: i venti minuti iniziali. I peggiori degli ultimi anni in Spagna, i migliori in campionato da parecchio tempo. Opposti che trovano “il loro contatto” nei zero gol fatti, che incollano le due facce contrapposte di una squadra ancora alla ricerca di sé… dei suoi leader.

Non credo che la gara di domani sera rappresenti una svolta, lo sarà più facilmente quella dell’Immacolata con l’Ajax: gli spunti tattici rispetto alla gara di andata sono i medesimi, rivisti e confermati per gli amici del Milan Night: le fasce laterali, con una difesa titolare, la loro, che una/due palle gol concede sempre nei 90′… questioni di distanze.

Non questo mi interessa per una volta, e piuttosto mi chiedo “Come arriveremo a giocare le nostre chance, quelle poche, davanti a Casillas?” Abbiamo parlato diffusamente del centrocampo e ancora lo faremo, idem per la difesa: ma dell’attacco ancora no.

Eh sì… perché SE -ed questo Se che abbiamo tutti piantato sullo stomaco-, si fosse stati poco più cattivi beh, allora sull’1-0 per noi le cose sarebbero cambiate pure con la Juve… come sarebbero state diverse in questo pre-partita, giocoforza ancora impastato delle ragnatele di sabato scorso.

L’attacco è stitico, signori… -guardare i “numeri”, please…- PUR NON MANCANDO LE OCCASIONI… e quante poi! Le abbiamo contate un attimo?, ripensiamo a Parma, a Napoli, con il Chievo stesso… Ma allora, avremo capito mica male noi?, perché magari allora, ecco perché se gioca Thiago Silva (o non gioca) la difesa va in affanno; se c’è Boateng o Seedorf il centrocampo è preso da tutte le parti e con un Robinho più mobile ed un Ronaldin­ho in Sky Box, l’immagine più nitida resta sempre e comunque quella di ciò che fan le avversarie aldilà del risultato…

Champions League 4a giornata: Milan-Real Madrid

Per Pato è finito il tempo dei "cuoricini": è venuto il tempo "di sparare"

Concretezza quindi, che è quel che speriamo di vedere, anzi toccare domani sera contro il Real Madrid. E’ un fatto: non sfruttiamo appieno “il nostro miglior momento in attacco”: se si creano 7/8 palle gol, è legittimo aspettarsi che due si traducano in reti. Poche balle… ad oggi, il duo offensivo langue -e non contiamo i gol, li “pesiamo”testo e contesto quindi…-

Invochiamo una svolta da tempo: bene, domani sera non sarà la partita di certo per vedere chi dovrà incarnarla… Si ritornerà da capo: con Ronaldinho a cui affidare la materializzazione di un sogno che non ha alimentato lui; con Seedorf che deve combattere soprattutto contro “il suo tempo” -fatto-, in attesa del giorno in cui si farà una ragione di invecchiare come gli altri.

Champions League 4a giornata: Milan-Real Madrid

Il Mister: creare una svolta passerà anche attraverso una presa di grandi responsabilità.

Premesso che per ragioni ai miei occhi evidenti, starò sempre dalla parte di chi si siede su quella benedetta panchina, Mister Allegri non lo dimentico certo: ha chi rema contro e che, intelligente, “arriva” come “suo complice” all’esterno… ma è uscito allo scoperto troppo presto; in rosa almeno 4/5 elementi sottodimensionati per la squadra che il SUO Milan dovrebbe (dovrà?) essere. Nulla abbiamo da insegnargli per il semplice fatto che dietro alla cattedra di Coverciano ci è andato lui a insegnare. E questo basta.

La ricetta sta a pagina 42 del Manuale del Bravo Allenatore –?!?-: quella del richiamo del gruppo e dei singoli alle proprie responsabilità; “il proprio potere contrattuale” il Mister lo dovrà guadagnare sul campo: i presupposti “si creano per una svolta che non sia effimera, ma duratura: ci va di pensare che sabato sia stata una prova andata male, purtroppo; ma ci vuole responsabilità, ANCHE quella che la società Milan deve a sé.

“La voce del Padrone…” ha riempito l’aria; c’è “chi tuona” contro -e approfitta dei controsensi della stampa, vero Ronnie?-; chi fa il disinvolto, ma poi tanto sicuro non è, e si sente un po’ più solo -coraggio Clarence, che la vita continua…-…

Di ogni equivoco -creato ad arte o meno che sia-, ce ne facciamo un baffo, e per resettare la mente preventivamente dai prossimi teatrini, ricordiamo che i gol faranno la differenza sempre, e ben prima di tutto il resto, pure del bel giuoco: solo allora, con una squadra avanti di tre reti, pure le riserve dei centrali sembreranno accettabili, ed i terzini ritenuti prima “utili” diverranno “funzionali”.

… chi vuole capire ha capito… chi non ne ha voglia lo capirà quando la squadra entrerà in campo domani sera… forse, naturalmente.

A G. che sorride.

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