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Champions League, Ottavi di Finale andata: Milan-Tottenham Hotspurs

Creato il 14 febbraio 2011 da Gianclint
-Il passaggio degli ottavi di Champions:  prima tappa concreta della stagione-   Champions League, Ottavi di Finale andata: Milan-Tottenham Hotspurs

Stadio di S.Siro, martedì alle ore 20.45: di scena gli ottavi di andata della Champions League

E’ fin troppo facile partire da Bale -e dalla sciatica che lo tormenta- per trovare il bandolo della gara. “Un Fenomeno”, si dice… naturale, ed i più avranno negli occhi i gol segnati e fatti segnare contro l’Inter nel girone eliminatorio, nati in contesti del tutto particolari però…

 All’andata, a gara chiusa dopo 20’, soffiò sulle ceneri dei suoi e fece tremare un’Inter già maldisposta a digerire il nostro bravo Benny -neanche la Brioschi avrebbe potuto nulla con lui-; al ritorno, gli uomini che han messo in severa difficoltà l’Inter, quando si è trattato di giocare la palla, sono stati altri due colleghi dell’esterno londinese, innescandolo nell’1vs1 contro la controfigura di Maicon. Dati per acciaccati, se messo alle strette mi domandassero “Chi toglieresti agli Spurs?”, risponderei proprio Modric e Van der Vaart

Forse allora vedremo Kranjcar in campo, Lennon…, ma piuttosto, nell’appuntamento che curo per il Milan Night, quel che vorrei portare all’attenzione sono due altri aspetti: la variante tattica possibile di 4.4.1.1. e la posizione da esterno atipico capace di assumere l’olandese nel 4.4.2. 

I laterali nel calcio inglese si trovano in abbondanza anche a Carnaby Street, non sarà quello il problema da risolvere per loro (se lo crederanno sarà meglio per noi). L’organizzazione di gioco degli Spurs non presenterebbe motivi di particolare allerta se non fosse per la presenza in campo dei due, interprete di raccordo tra reparti e intelligenza calcistica Modric, minaccia costante, qualitativa e d’estro Van der Vaart. 

Alle prese con problemi e guai fisici di varia entità, sono i due che rendono il 4.4.2. base di H.J.Redknapp peculiare, poiché aggiungono qualità tecniche Europee alle caratteristiche tipiche delle squadre inglesi che trasmettono adrenalina a chiunque indossi le loro maglie. 

Se lo scaglionamento numerico di modulo già ci indica differenti catene di gioco, l’interpretazione della posizione che andrà ad occupare Van der Vaart sarà quella che più dirà su come il Tottenham intenderà presentarsi a S.Siro: con un centravanti accanto a Defoe, e Van Der Vaart falso esterno di 4.4.2., o con lo stesso posizionato dietro al centravanti a svariare? Per chi andrà ad occupare la nostra posizione di metodista un gran bel grattacapo. Difficile da leggere prima quando attacca, non è neppure un bel cliente quando andrà a disturbare l’uscita della palla, rapido com’è nella corsa e bravo a porsi sulla linea di passaggio. 

Se impiegato come esterno destro -Defoe e Crouch punte?-, il suo movimento “naturale” a tagliare verso il cuore della trequarti, aprirà spazi per l’inserimento del terzino, e risponderà pure ad altro tipo di gara: meno impostata su una transizione immediata ed il lancio lungo, magari, e di più sul fraseggio palla a terra, sul concetto di far salire la squadra nella nostra metà campo. 

“Il Tottenham è l’avversaria meno ostica”, disse Allegri  al sorteggio di metà dicembre. Ma attenzione… il Milan sta in questa stagione cercando una nuova via per far calcio in maniera credibile e continua: per proporre il calcio di Allegri, la base generale riconosciuta fino a qui è quella della condizione fisica di quegli uomini che rappresentano quella svolta vista in campo. 

Le gare di Champions League van lette “sui due tempi”, e mi chiedo: “Abbiamo abbastanza tritolo nelle gambe per metterla sul ritmo?”: non abbiamo scelta, a centrocampo abbiamo un unico giocatore di qualità, capace di mettere “palloni diversi” per quelli davanti: un 31enne a cui il fisico, prosciugato negli anni passati e fino allo scorso autunno-, il corpo sta dicendo “frena!”. 

Ricordiamo tutti cosa ci costò a S.Siro l’esserci assentati dal campo per mezz’ora col Man. Utd l’anno scorso… se già in generale, ancora di più contro una squadra britannica, “restare dentro” per 90’ sarà importante. Le squadre inglesi di seconda fascia (ed il Tottenham in C.L. lo è, come il Milan e l’Inter) sempre han sofferto la capacità europea di giocare in faccia un calcio più organico, la capacità di inserire la tecnica in un contesto di squadra.

Champions League, Ottavi di Finale andata: Milan-Tottenham Hotspurs

Avvicinarsi alla partita... il passato come stimolo per ritrovare una dimensione "da Grande" anche in campionato.

Questa potrebbe rappresentare la nostra arma: Robinho – Ibrahimovic – Pato. L’ardore agonistico non li spaventa, la giocata sopra le righe sì. Se una sterzata alla mentalità è stata data sul campo, nel modo di approcciare la gara stessa (intendiamo sempre il viaggio in pullman), qualcosa in più va richiesto e compiuto. Ispirarsi all’ultimo Milan di dimensione Europea per capacità di sintonizzarsi con l’evento in fretta non è peccato, perché da qualche parte bisognerà pur ripartire, possibilmente mai a scapito della qualità: iniziare a migliorarci da qui, passando il turno degli ottavi, è la prima prova tangibile che un passo avanti si è fatto… se sempre di Milan si vorrà continuare a parlare, certo.

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