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“CHARLIE HEBDO”, l’attentato alle idee e quella strage che fa male

Creato il 08 gennaio 2015 da Andreafilocomo1995

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12 morti. 
Inizio con questo.
Ché poi è la cosa più importante, no?

12 vite umane spazzate via, 12 uomini prima ancora che vignettisti, giornalisti, satirici. 
12 morti ammazzati sotto gli occhi di tutti, in una tranquilla mattinata a Parigi. 

Nel centro di Parigi, nella via della redazione di quel giornale che forse faceva troppo male… 
Quel “Charlie Hebdo“, settimanale satirico che forse se le andava a cercare. No.
Ché d’arte, ironia e giornalismo non si può mica morire. 
Ché una matita non può far male, non può ferire, non può far tremare chi d’odio e rancore vive. 

Terrorismo puro, di quelli che si fanno ricordare, che il 7 gennaio sarà un’altra pagina nera da segnare e tenere a mente per non dimenticare. Terrorismo che non guarda in faccia nessuno, che agisce consapevolmente e se ne frega del Mondo.
Perché se tocchi il Profeta, il Corano santo e una religione che ti fa paura… beh, son cavoli tuoi e son cavoli amari.
Un fanatismo esagerato, un Dio esasperato, un Re da non attaccare, nemmeno per scherzo, sennò ti fanno fuori. 

Ché 12 uomini uccisi senza pietà non faranno mai più male, che hai spento 12 vite, ma non le loro idee, le loro anime, ciò che avevano dentro. 

La Vendetta è una pallottola che fa servita in fronte, in petto, o dove ti pare, basta che lo fai fuori, perché è questo ciò che ordina il tuo Capo. 
E non importa nemmeno se di fronte ti trovi 12 ragazzi, o poliziotti, o padri di famiglia… importa che lasci un (brutto) segno nella storia, importa che quei due maledetti tiratori scelti abbiano fatto bene il loro lavoro. 

Di vignette e sorrisi, scritti e pensieri non si può morire. Mai. 

La caccia all’uomo è partita, forse sono stati trovati, forse sono stati già arrestati. Ché per queste persone non bisogna provare pena, che c’è una Francia smarrita e confusa oggi, una Francia in lutto. 

Non è solo la Francia, è una questione internazionale. 

Che domani, o nei prossimi giorni, dovrà essere il Lutto di tutti, il Lutto delle Idee, di chi pensa e rischia, di chi vive con la testa propria e non ha paura di lasciare un suo scritto al Mondo. 

Ché se il tuo Dio non è stato rispettato basta non leggere ciò che è stato scritto, basta usare la parola. 
Ché un Kalashnikov fa male al Mondo, cancella vite, ma non è così che dovrebbe andare. 

Il nostro pensiero va a quelle 12 anime. 
E domani la Francia e il Mondo intero piangerà ancora. 

Je suis Charlie… e tu?

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