Chasing Mavericks (USA 2012) Regia: Curtis Hanson, Michael Apted Sceneggiatura: Kario Salem Cast: Jonny Weston, Gerard Butler, Leven Rambin, Abigail Spencer, Elisabeth Shue, Devin Crittenden, Taylor Handley Genere: surfaro Se ti piace guarda anche: Soul Surfer, Blue Crush, Point Break
Le storie sul surf mi affascinano sempre. Non so perché. Sarà per quel sapore di libertà e di ribellione che fanno assaporare. Ho anche scritto un racconto su un ragazzino fissato con questo sport, che potete scaricare gratis nella mia raccolta L’ultima estate di Joan e altri racconti. Fine spazio promozionale. Point Break, Un mercoledì da leoni, Lords of Dogtown, ma anche robette più innocue come Blue Crush. Se c’è un film sul surf, non me lo posso perdere. Oddio, adesso nelle sale italiane è arrivato Drift – Cavalca l’onda con Sam Worthington, one of the worst actors in the world, e quella è anche un’onda su cui potrei non salire. All’interno del fantastico sottogenere delle pellicole dedicate alla tavola, il Chasing Mavericks su cui surferò oggi si colloca decisamente tra le pellicole minori. Peccato, perché racconta la storia di un gran bel personaggio ma, tanto per dire una banalità, una bella storia non sempre significa automaticamente un bel film, si veda il caso del pessimo Il discorso del re. Chasing Mavericks si destreggia con maggiore abilità rispetto al soporifero sopravvalutatissimo film premio Oscar di Tom Hooper, ma purtroppo non riesce a incidere del tutto.
"Ragazzo, la prossima volta che mi ricordi che ho fatto un film con Muccino,
sai già la tavola dove te la infilo, vero?"
"Ragazzo, usciamo dall'acqua e annamo a fare una partita a pallone,
che mi sento più a mio agio..."
Così così anche il resto del cast, con il protagonista Jonny Weston che appare ancora troppo acerbo, così come la giovane gnoccoletta della pellicola, la bionda Leven Rambin, di recente apparsa anche nel video “Stray Heart” dei Green Day. La migliore è allora Abigail Spencer, già grandiosa nella consigliatissima serie tv Rectify, e che qui veste i panni della moglie di Gerard Butler.
"Ci manca solo una pelliccia, e poi vestiti così siamo proprio dei tipi da spiaggia!"
Chasing Mavericks è un’occasione mancata per realizzare un nuovo cult sul surf che io bramavo. Allo stesso tempo, è una visione estiva che ci sta tutta. A livello cinematografico non si rivela minimamente degno di nota, e da uno come Curtis Hanson era lecito attendersi qualcosa di più, però ci racconta una bella storia. Lo fa con uno stile a metà strada tra quei docu-reality di Mtv alla Made o I Used to Be Fat, e le classiche pellicole sportive alla Rocky, con in più l’aggiunta di un rapporto allievo-maestro che ricorda Karate Kid, Million Dollar Baby così come anche Gran Torino, sempre per rimanere in area eastwoodiana, per via del confronto generazionale, anche se la forbice di anni di differenza qui è parecchio più ridotta. Tutto già visto, tutto nella norma, compreso qualche drammone che fa tirare sul film quasi un vento da vicenda alla Nicholas Sparks, come già capitava con Soul Surfer, pellicola sulla campionessa di surf Bethany Hamilton, altrettanto guardabile quanto non riuscita in pieno. Se non si tratta di un grande film, Chasing Mavericks è comunque una bella opportunità per scoprire un grande campione, un grande personaggio, un grande ometto come Jay Moriarty. E per scoprire se ce l’avrà fatta o meno a cavalcare l’onda più grande del mondo. Con un’istruttore come Gerard Butler, che sembra più un hooligan inglese che non un guru della tavola, la risposta non è così scontata… (voto 6/10)