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Chatting with Elvira Seminara

Creato il 14 dicembre 2011 da Harimag

Chatting with Elvira SeminaraUna piacevole conversazione assieme ad Elvira Seminara, scrittrice e designer di gioielli e accessori.

Tra una domanda e l’altra, scopro che crea oggetti da quando era bambina e mi confessa la sua ultima passione: creare gioielli con “le cose trovate per terra” durante i suoi viaggi; perché per Elvira ogni cosa va reinterpretata, ha diritto a una second life e deve spingerci a pensare.

  • Lei è redattrice presso La Sicilia, docente di storia e tecniche giornalistiche ed è anche una scrittrice.  Quando e perché ha iniziato a creare borse e gioielli?

Ehm, devo rettificare ! Non sono più redattrice a La Sicilia e non insegno più in Facoltà appunto  per fare la romanziera a tempo pieno. O quasi. Nel tempo ritrovato  creo i miei oggetti scombussolati.

  • Osservare le sue borsette, le sue spille e i suoi gioielli fa venir voglia di tornare bambini. Come mai ha scelto di reinterpretare e riciclare oggetti-simbolo dell’infanzia?

Più che l’infanzia,  mi preme il senso del gioco. 

Chatting with Elvira Seminara
Recupero  lo sguardo prensile e sovversivo dei bambini quando  smontano e riassemblano le cose in modo alogico e bizzarro.  Mi interessa, più che l’infanzia,  ogni categoria della vita occupata da oggetti di uso banale e quotidiano.  Mi appassionano i piccoli oggetti umili, quelli che non hanno mai ambito alla bellezza, e buttiamo via senza rimpianti . Mi piace spostarli da un ambito all’altro, risignificarli. Riconvertirli dalla funzione alla finzione. Prendi un vecchio cucchiaino, lo giri sul polso e lo dipingi. E’ un bracciale, ha una second life, è felice come non lo è mai stato.

  • Personalmente, osservando i suoi lavori, sembra che lei crei borse e collane da sempre. Ho percepito molta passione. Credo sia la stessa che lei mette quando scrive un libro o un articolo. Mi sbaglio?

Sì, reinvento da quand’ero piccola e usavo rami, sassi o mollette.  Amo gli scarti, i frammenti delle cose rotte. Mi  definisco  una cantascorie. Lo faccio pure nei testi, reinventando parole vecchie o abbandonate. Trasformando i sedimenti in sentimenti.

  • Ipotizziamo che lei non abbia mai realizzato una borsa o un gioiello, utilizzando i materiali di riciclo da lei fino ad oggi adoperati. Se dovesse creare, per la prima volta, degli oggetti  con materiale da riciclo, su quale caratteristica si soffermerebbe di più?

Chatting with Elvira Seminara
Ho fatto borse e gioielli con le cose più impensabili, reinverginandole con allegria. Adesso la mia passione sono le cose trovate per terra: reperti urbani di tutto il mondo, piccole cose buttate o smarrite per strada, trovate durante i viaggi. E’ così che nascono i miei gioielli- giacimento. C’è dentro una storia, una memoria. E soprattutto un futuro nobilitato, quello che gli dai tu.

  • A  Catania  e più in generale in Sicilia, non siamo molto attenti a differenziare la spazzatura e abbiamo anche problemi logistici nel disfarci dell’immondizia.  Cercare di sensibilizzare la popolazione attraverso l’arte e la moda, secondo lei, quanto potrebbe essere utile?

Ciò che occorre  è uno sguardo nuovo e  ri-creativo sul mondo. Imparare dall’antica cultura giapponese  a rispettare le cose, il loro tempo, il gesto e la fatica che raccontano, se le sai ascoltare. Imparare ad averne cura, delle cose e dell’ambiente che occupiamo spesso in modo abusivo e predatorio. Dobbiamo tutti riconvertirci, ritrovare la nostra seconda vita, spesso migliore della prima.

Chatting with Elvira Seminara
Chatting with Elvira Seminara
Chatting with Elvira Seminara
Chatting with Elvira Seminara

Con l’augurio che questa intervista abbia destato curiosità, invito i lettori di Harim Network a porsi con rispetto nei riguardi della natura e delle piccole cose.

Serena Moschetto


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