Magazine Cinema
Lunedì sera LA5 ha mandato in onda uno dei miei film preferiti: LE FATE IGNORANTI di Ferzan Ozpetek.
E io l'ho rivisto per la terza o quarta volta. Stavolta non tutto, causa sonno...
Il film, del 2001, era e rimane il capolavoro del regista turco (suoi anche Magnifica presenza, Un giorno perfetto, Saturno contro, Mine vaganti, La finestra di fronte, Cuore sacro e, meno recenti, Harem Suare e Il bagno turco), che tanto bene ha avuto il coraggio di raccontare.
Ambientato nella Roma Ostiense, in un'isola tanto felice quanto trasgressiva in confronto al piccolo mondo borghese e ignaro che ci si ritrova catapultato a causa della fatalità della vita e per merito delle fate ignoranti, quadro del cui significato è permeato tutto il film, dal titolo in poi.
Un film originale, che tratta in modo magistrale un tema che dieci anni fa era di certo considerato 'scomodo'. E oggi?La sinossi dell'opera cinematografica non è da dire: va visto. Io mi voglio soffermare su alcuni dettagli.
LA PITTURA Le fate ignoranti: nel film si attribuisce il dipinto a Joseph Lanti, in realtà si tratta di un'opera dipinta dallo stesso Ozpetek ai tempi del liceo, citazione de La fata ignorante di Magritte, noto artista del surrealismo... ed il film ha quel non so che di surreale manifestato in tutta la sua cruda e colorata realtà, in un ossimoro costante.La magia di un gruppo 'fuori dagli schemi' che ignora le regole sociali porta dunque al dubitare della reale necessità e fondatezza delle regole stesse.
Le fate ignoranti sono quelle che incontriamo enon riconosciamo ma che ci cambiano la vita.Non sono quelle delle fiabe, perchè loro qualche bugia la dicono.Sono ignoranti, esplicite, anche pesanti a volte,ma non mentono sui sentimenti. Le fate ignoranti sono tutti quelli che vivono allo scoperto,che vivono i propri sentimentie non hanno paura di manifestarli.Sono le persone che parlano senza peli sulla lingua,che vivono le proprie contraddizioni e che ignorano le strategie.Spesso passano per "ignoranti", perché sembrano cafonee invadenti per la loro mancanza di buone maniere,ma sono anche molto spesso delle "fate"perché capaci di compiere il "miracolo" di travolgerci,costringendoci a dare una svolta alla nostra vita. F.Ozpetek
LA MUSICAIl sapiente e raffinato italiano Andrea Guerra.Compositore di moltissime colonne sonore del nostro cinema e non, e vincitore di numerosi premi. Capace di scegliere musiche travolgenti e molto intense.Vengono utilizzate anche delle canzoni di Sezen Aksu, cantante turca (transessuale) molto nota fuori dal suo Paese, che ho imparato a conoscere tramite gli album Bahane e Yaz Bitmeden. Merita.E la suggestiva Birdenbire (interpretata da Yasemin Sannino, cantante italo-turca che spesso si adopera in produzioni di tradizione popolare del nostro sud Italia) che significa all'improvviso e infatti tutto accade all'improvviso...Da citare anche Gracias a là vida (Joan Baez) che nel film è cantata in italiano dall'attrice tutto pepe Rosaria De Cicco.
LA POESIAHo fatto una ricerca perché nel film non si capisce bene l'autore di una poesia molto bella, recitata dalla Buy.Trattasi di Nazim Ikmet, poeta (forse parente di Ozpetek)
NOTTE D'AUTUNNOIn questa notte d'autunnosono pieno delle tue paroleparole eterne come il tempocome la materiaparole pesanti come la manoscintillanti come le stelle.Dalla tua testa alla tua carnedal tuo cuoremi sono giunte le tue parolele tue parole cariche di tele tue parole, madrele tue parole, amorele tue parole, amica.Erano tristi, amareerano allegre, piene di speranzaerano coraggiose, eroichele tue paroleerano uomini.
Un film dunque permeato d'arte nei dettagli, per chi l'arte vuole notare.Va visto. E le emozioni le lascio a voi.
Che stupidi che siamo, quanti inviti respinti, quante parole non dette,
quanti sguardi non ricambiati.
Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.
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