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Che ci fai con un blog se smetti di sentirti blogger?

Creato il 22 febbraio 2015 da Danny @StoriediViaggio

Mi sta scadendo il dominio del blog. Questo mi costringe a riflettere sul perchè continuo a tenere aperto un blog di viaggi, dal momento che:

1) da un paio di anni viaggio pochino

2) mi è totalmente passato lo spirito blogger.

Cosa è lo spirito blogger? La spinta a tradurre in parole e immagini le proprie esperienza e, con poche o tante pretese, condividerle. Per piacere,  entusiasmo, spirito di servizio, gisto di scrivere, narcisismo, ci possono essere mille e un motivo per farlo, io non ne rintraccio nemmeno uno in me al momento.

Amo sempre viaggiare, è la cosa che mi entusiasma di più; sogni da realizzare, la magia del primo risveglio in un paese straniero, la emozioni più belle le ho avute in viaggio, programmando un viaggio, ricordando un viaggio. Però questi sono anni in cui ho, in parte dovuto in parte voluto, concentrarmi su altro.

Sto trasformando un fumoso sogno in concreto progetto – la seconda laurea – e questo mi prende tempo ed energie. Ho perso il mio compagno di viaggio (don’t worry, non è morto!) e questo mi ha costretto a reinventarmi anche come viaggiatrice.  Sto cambiando desideri, ho voglia di nuove mete, oltre che di ritrovare i miei luoghi dell’anima, prima di scoprirne nuovi.  Ho voglia di viaggiare, ma anche di fare altro.

Perchè non staccare la spina a “Storie di Viaggio” allora? Alcuni motivi:

1) Ho scritto per anni, da sempre, per parecchio tempo è stato anche il mio lavoro. Anche se ho perso la motivazione e lo stile, smettere di scrivere sarebbe come perdere un pezzo. Come disimparare a suonare uno stumento solo perchè si è perso il senso musicale. Comunque un peccato, uno spreco, una perdita (un’altra ancora). Mi sforzerò di continuare a scrivere quando mi va e quello che voglio, sui viaggi che faccio, su quelli che progetto, libri, film, sfoghi, sulle cose che mi fanno pensare. Senza regole, senza Seo, senza riletture, presumibilmente anche senza lettori. Va bene così.

2) Su Storie di Viaggio ci sono un sacco di ricordi, ai quali sono affezionata… ma soprattutto la cui testimonianza mi serve. Il mio ippocampo (area del cervello  coinvolta nella memoria e – curiosa coincidenza- anche nell’orientamento spaziale) fa le bizze e ogni tanto – rileggendo vecchi post, mi capita di scoprire di avere dimenticato dei dettagli. Allora il blog resterà qui, a farmi da RAM.

3) Semplicemente non mi sento pronta a chiuderlo. Magari un giorno lo sarò, oppure continuarndo a nutrirlo mi tornerò la voglia di cucinare, quando tornerò a viaggiare forse vorrò di nuovo parlarme, oppure no. Quando sarà il momento di chiudere questa esperienza lo sentirò e sento che non è adesso.

4) Perchè è il tempo che hai dedicato alle tue rose a renderlo così importante. La gente continuerà a tornare qui – dai motori di ricerca – per la ricetta del kadayf o per capire se negli hammam turchi si va con o senza costume (resta quello il mio post con più visite… quando si dice informazione di servizio!). E poi, se guardo indietro, trovo alcune foto bellissime, o che a me sembrano tali perchè sono collegate a bellissimi ricordi.

Dunque Storie di Viaggio resta. Per quando ci saranno di nuovo viaggi, per quando ci sono ancora storie.


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