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Che cos’è il Titolo V?

Creato il 26 febbraio 2014 da Salvatore Cugliari

20140219_matteor01Renzi è ormai al governo. Ciò che il Presidente della Repubblica ha deciso è oramai ufficiosamente fatto. Le urne sono state nuovamente by-passate ma questo è da molto tempo diventato una prassi. Renzi, il boy-scout più influente d’Italia, ha preso in consegna la simbolica campanella di Palazzo Chigi e già, senza perder tempo, ha cominciato a scampanellare le sue idee e progetti tanto al Senato (tenendo di fatto un comizio elettorale) quanto alla Camera.

Nel mese di marzo faremo questo, nel mese di aprile quest’altro e a maggio quest’altro ancora: in pratica è questo il messaggio di Renzi! Il suo “progetto riformista” si basa sostanzialmente sulla rapidità e sulla semplicità. Si basa sul rapporto bipolare di fiducia tra i cittadini e la Camera. I punti chiave su cui si concentrerà il governo sono a tutti abbastanza chiari, ma rimane da vedere dove si andranno a trovare i soldi per attuare effettivamente tutto ciò che il miglior amico di Letta (ironia

:)
) ha palesato di voler fare in Senato.

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L’incontro tra Grillo e Renzi non è stato sicuramente molto proficuo per ambe le parti. Non starò qui a dilungarmi sul commentare l’incontro/scontro, aspramente criticato nei modi da 4 senatori a 5Stelle che per altro sono stati proprio oggi messi in pasto alla rete o meglio al blog di Grillo, visto che l’ho approfonditamente fatto in questo articolo. Durante appunto la diretta streaming, l’unico periodo che Renzi è riuscito a formulare è stato il seguente: “porteremo in discussione al Senato il ddl Delrio sulle province”. Il ddl Delrio è il disegno di legge che dovrebbe sancire lo svuotamento delle Province ma che è stato più volte bocciato dall’opinione pubblica essendo accusato di incostituzionalità e di essere un pasticcio venuto male.

ANCI - comuni italiani in epoca di crisi

Questa proposta di Renzi è in linea con quel che è venuto fuori dall’incontro con il Cavaliere lo scorso 18 gennaio. Renzi, infatti, aveva detto di aver trovato una “profonda sintonia” con Silvio Berlusconi su tre proposte: legge elettorale, riforma del Senato e riforma del Titolo V della Costituzione. Ma che cosa sarà mai il Titolo V della Costituzione?

italia-federalismo
Che cos’è? - Il Titolo V è quella parte della Costituzione italiana in cui vengono “disegnate” le autonomie locali: comuni, province e regioni. L’attuale struttura delle regioni deriva da una serie di riforme del Titolo V cominciate negli anni Settanta e terminata con la riforma del 2001 (approvata con una maggioranza di centrosinistra e poi confermata da un referendum). Lo scopo di tutto ciò era quello di promuovere una fisionomia più “federalista” permettendo così un rapporto più diretto con i cittadini. Nel corso degli anni le regioni hanno ricevuto sempre più competenze (la più importante è la gestione della sanità) e una sempre maggiore autonomia. Le regioni, inoltre, possono, piuttosto liberamente, spendere denaro grazie a questa autonomia arriva da una serie di imposte: compartecipazione all’IVA, addizionale IRPEF e IRAP. Proprio a causa di questa vasta libertà nella gestione della “pecunia”, tra le regioni e lo Stato si sono creati molteplici contenziosi di diversa natura: economica, finanziaria e governativa.

In conclusione – Renzi ci è o ci fa? Riuscirà ad abolire definitivamente le provincie? Manterrà ciò che aveva promesso? Se la sua riforma del Titolo V affonda le radici nel ddl Delrio allora, però, partiamo già con una marcia in meno.


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