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Che cosa posso fare io?

Da Fishcanfly @marcodecave

Il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutti gli uomini della scorta e tutte le vittime della mafia è chiedersi che cosa può fare ciascuno di noi.

Illudersi che il fenomeno mafioso sia circoscritto nello spazio e nel tempo, parli un dialetto piuttosto che un altro, è un problema che magari, solo perché abitiamo in un’altra regione o anche fuori dalla penisola italica, allora non ci tocca, significa non soltanto non aver capito il problema, ma agevolarlo, perché è l’ignoranza del popolo la materia prima che alimenta il fenomeno delinquenziale associativo.

Al di là delle indubbie analisi storiche del processo, dell’individuazione di precisi schermi organizzativi, frutto del lavoro dei magistrati Falcone e Borsellino, e dello smantellamento del mito occulto della mafia, non dobbiamo farci illusioni riguardo il persistere del fenomeno.

Destinato ad avere termine solo con il contributo, anche piccolo, di ciascuno di noi.

Dobbiamo schierarci dalla parte dello Stato e dalla parte della legalità, senza se e senza ma.

In questi giorni sono state spese molte parole e le parole sono pietre, pietre di fondamento per un valido futuro nel quale possiamo degnamente vivere a testa alta.

La società è una casa dove tutti devono contribuire a solidificare i muri portanti. Meno si cura questo aspetto e più la casa è destinata a un rapido crollo.

Quindi la domanda è: che cosa posso fare io?

Da subito: se non si comincia con il rispettare la fila alle poste, dal medico, dal barbiere, non ci si può aspettare che il fenomeno mafioso abbia termine.

L’abbattimento dei privilegi deve cominciare con i piccoli privilegi, quelli di ogni giorno, quelli avallati come innocui bacilli.

Ogni volta che tollerate di far passare avanti il politico, siete dei mafiosi.

Ogni volta che tollerate che lo scontrino non sia fatto, siete dei mafiosi.

Ogni volta che tollerate l’intollerabile, siete dei mafiosi.

E la mafia è una montagna di merda.

Perché la mafia, prima di essere un’organizzazione criminale, è un’attitudine del pensiero, una postura erronea e debilitante del corpus civico.

Che cosa posso fare io?



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