I turisti fino a qua non arrivano, stremati si fermano al ponte di San Zaccaria, dopo una giornata trascorsa a camminare in percorsi concentrici attorno a Piazza San Marco, con la sensazione di aver circumnavigato l’Africa a piedi (laddove l’assurdità dell’impresa legittima in modo ulteriore la loro sensazione di essere degli eroi di guerra). Stremati si fermano al ponte di San Zaccaria, guardano l’orizzonte e decidono di lasciarsi morire su un vaporetto che li porti il più vicino possibile al loro albergo. Anche di studenti ne arrivano pochi, l’unica sede universitaria presente in zona è alla Celestia, e vi spiegherei volentieri cosa questo voglia dire a livello topografico, ma la Celestia è un buco nero della mia coscienza di cittadina d’adozione, irraggiungibile come la quarta dimensione.