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Chi deve entrare in Parlamento?

Creato il 05 gennaio 2013 da Gctorino
Abbiamo già avuto modo di esprimere le nostre forti perplessità rispetto alle modalità con cui Rifondazione si è buttata nel progetto Ingroia senza una strategia chiara: i processi di apertura del nostro Partito devono partire da una chiarificazione del nostro ruolo di comunisti (chi siamo? a cosa serviamo? dove vogliamo arrivare?) per poi successivamente allargare la nostra area di influenza nella società, portare la nostra coscienza nelle lotte sociali. Questa concezione richiama ad un'idea di Partito differente rispetto a quella introiettata da un certo ceto politico interno a Rifondazione: apertura, militanza, lotte sociali contro cementificazione correntizia, ordini del giorno, rapporti istituzionali tra vertici.
Infatti, tra gli altri difetti, il verticismo di cui soffre la lista Ingroia ha da subito rianimato coloro che sperano nella ribalta esclusivamente istituzionale del Partito e che non si rendono conto, scambiando la causa con l'effetto, che non esistiamo in Parlamento proprio perchè non esistiamo fuori da esso, in mezzo alla società.
L'unico modo per evitare che questa concezione prevalga è spingere perchè i nomi dei candidati sui territori non siano l'espressione dell'eterna riproduzione del ceto politico- della divisione della torta da parte delle correnti- ma che rappresentino realmente le lotte sociali più avanzate in Italia. Questi candidati, oltre a portare in Parlamento la voce della nostra classe, determinerebbero una sostanziale inconciliabilità con i temi portati avanti dal centro sinistra e non sarebbero disposti a farsi corrompere da quest'ultimo.
Se questo avvenisse, sarebbe un grande risultato per il nostro Partito ed un primo passo per la ricostruzione della presenza delle masse nelle istituzioni.
Giovani Comunisti Torino

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