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Chi è il Salisburgo, prossimo avversario europeo del Villarreal

Creato il 15 dicembre 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste



Red Bull Salzburg v SC Wiener Neustadt - tipp3 Bundesliga

Il sorteggio di Nyon ha detto Salisburgo, saranno gli austriaci l’avversario del Villarreal ai sedicesimi di finale di Europa League, ed è difficile sbilanciarsi sulla benevolenza dell’estrazione. Già, perché se bisogna dire che in confronto a squadre del calibro di Everton, Napoli, Olimpiacos o Zenit San Pietroburgo, i tori rossi sono senz’altro un avversario più abbordabile, l’urna avrebbe potuto estrarre molte altre squadre che avrebbero spaventato di meno. Ad ogni modo si deciderà tutto nel giro di una settimana, l’andata il 19 febbraio prossimo verrà disputata al Madrigal e il ritorno giusto il 26 in Austria. Ma cerchiamo di capire qualcosa di più sul Salisburgo.

Innanzitutto partiamo dalle note vicende societarie che hanno avvolto il club negli ultimi anni: il 6 aprile 2005 la nota azienda di bibite Red Bull ha rilevato l’intero pacchetto di quote della Salzburg Sports A.G., e il nuovo proprietario Dietrich Mateschitz ha ben pensato di cambiare il nome del club da SV Austria Salisburgo a FC Red Bull Salisburgo, sulla falsariga di quanto già fatto con la Jaguar in Formula 1 diventata Red Bull Racing (e di quanto farà con il club statunitense MetroStars New York e con quello di hockey EHC München). Ma il cambio del nome da queste parti non è una novità, a causa di problemi economici la squadra austriaca si era già venduta il naming rights decenni fa: nel ’73 prese il prefisso Gerngroß, gli storici grandi magazzini viennesi; nel ’76 quello dell’istituto di credito Sparkasse; nel ’78 addirittura sparì la denominazione Austria per far spazio a Casino, leader del gioco d’azzardo in Austria; nel ’97 fu la volta di Wüstenrot, servizi finanziari e immobiliari. Ma stavolta è diverso: il magnate austriaco non si limita a cambiare nome, stravolge perfino i colori sociali (sparisce il viola in favore del rosso a fianco del bianco) e lo stemma del club, trasformandolo in una copia del logo della sua azienda di bevande energetiche, e lasciandoci un pallone giusto per ricordarsi che la società è calcistica. Serie di decisioni che hanno spinto il grosso della tifoseria a ri-fondare l’SV Austria Salisburgo per ripartire dai dilettanti con i colori e il simbolo storico.

Ma oltre a questioni puramente identitarie l’avvento del magnate dei tori rossi ha portato una sferzante impennata ai risultati sportivi. Al momento del suo arrivo il Salisburgo aveva in bacheca tre titoli nazionali e nessuna coppa d’Austria, per altro tutti conquistati negli anni ’90, ma in nove stagioni complete sotto la sua guida gli alpini hanno conquistato cinque Bundesliga austriache e tre coppe, e sono tuttora detentori di entrambi i trofei. Una delle prime operazioni fu proprio quella di portare in panchina Giovani Trapattoni, ma solamente negli ultimi anni i successi nazionali sono stati consacrati anche a livello europeo. Nell’Europa League 2009/10 i tori rossi chiusero a punteggio pieno il girone G, raggruppamento in cui c’erano sia il Villarreal che la Lazio, vincendo tutte e sei le gare del gruppo, e quindi espugnando anche il Madrigal, ultima squadra ad esserci riuscita in questa competizione nonostante il Sottomarino giallo abbia poi ricevuto squadre del calibro di Napoli, Porto, Bayer Leverkusen o Borussia Mönchengladbach.

Ma è sicuramente la passata stagione quella che ha definitivamente fatto aprire gli occhi su quello che è diventato il Salisburgo, che chiudendo nuovamente il proprio girone di Europa League a diciotto punti è diventata la prima e unica squadra a completare l’en-plein nella fase a gironi per ben due volte da quando è in vigore l’attuale format. Nella fase a eliminazione diretta ha poi rifilato un complessivo sei a uno all’Ajax tri-campione d’Olanda di Frank de Boer, salvo uscire solo agli ottavi di finale contro un ottimo Basilea. Ma soprattutto si è messo in luce Jonathan Soriano, capitano e attaccante dal piede caldo, a cui sono bastati nemmeno due anni per diventare il massimo capocannoniere della storia del club superando le 81 reti di Marc Janko. Acquistato dal Barcellona B il 19 gennaio 2012 per mezzo milione di euro, ha già segnato 112 reti (di cui uno fantascientifico da centrocampo proprio contro gli ajacidi) in 126 presenze austriache, arrivando quinto nella classifica per la Scarpa d’oro dell’ultima edizione. E nell’anno solare è secondo solo a Cristiano Ronaldo avendo segnato ben 55 reti, una meno del portoghese. Insomma sottovalutare il Salisburgo potrebbe essere il peggior errore da fare per chi ha l’ambizione di passare il turno.

Chi è il Salisburgo, prossimo avversario europeo del Villarreal




Red Bull Salzburg v SC Wiener Neustadt - tipp3 Bundesliga

Il sorteggio di Nyon ha detto Salisburgo, saranno gli austriaci l’avversario del Villarreal ai sedicesimi di finale di Europa League, ed è difficile sbilanciarsi sulla benevolenza dell’estrazione. Già, perché se bisogna dire che in confronto a squadre del calibro di Everton, Napoli, Olimpiacos o Zenit San Pietroburgo, i tori rossi sono senz’altro un avversario più abbordabile, l’urna avrebbe potuto estrarre molte altre squadre che avrebbero spaventato di meno. Ad ogni modo si deciderà tutto nel giro di una settimana, l’andata il 19 febbraio prossimo verrà disputata al Madrigal e il ritorno giusto il 26 in Austria. Ma cerchiamo di capire qualcosa di più sul Salisburgo.

Innanzitutto partiamo dalle note vicende societarie che hanno avvolto il club negli ultimi anni: il 6 aprile 2005 la nota azienda di bibite Red Bull ha rilevato l’intero pacchetto di quote della Salzburg Sports A.G., e il nuovo proprietario Dietrich Mateschitz ha ben pensato di cambiare il nome del club da SV Austria Salisburgo a FC Red Bull Salisburgo, sulla falsariga di quanto già fatto con la Jaguar in Formula 1 diventata Red Bull Racing (e di quanto farà con il club statunitense MetroStars New York e con quello di hockey EHC München). Ma il cambio del nome da queste parti non è una novità, a causa di problemi economici la squadra austriaca si era già venduta il naming rights decenni fa: nel ’73 prese il prefisso Gerngroß, gli storici grandi magazzini viennesi; nel ’76 quello dell’istituto di credito Sparkasse; nel ’78 addirittura sparì la denominazione Austria per far spazio a Casino, leader del gioco d’azzardo in Austria; nel ’97 fu la volta di Wüstenrot, servizi finanziari e immobiliari. Ma stavolta è diverso: il magnate austriaco non si limita a cambiare nome, stravolge perfino i colori sociali (sparisce il viola in favore del rosso a fianco del bianco) e lo stemma del club, trasformandolo in una copia del logo della sua azienda di bevande energetiche, e lasciandoci un pallone giusto per ricordarsi che la società è calcistica. Serie di decisioni che hanno spinto il grosso della tifoseria a ri-fondare l’SV Austria Salisburgo per ripartire dai dilettanti con i colori e il simbolo storico.

Ma oltre a questioni puramente identitarie l’avvento del magnate dei tori rossi ha portato una sferzante impennata ai risultati sportivi. Al momento del suo arrivo il Salisburgo aveva in bacheca tre titoli nazionali e nessuna coppa d’Austria, per altro tutti conquistati negli anni ’90, ma in nove stagioni complete sotto la sua guida gli alpini hanno conquistato cinque Bundesliga austriache e tre coppe, e sono tuttora detentori di entrambi i trofei. Una delle prime operazioni fu proprio quella di portare in panchina Giovani Trapattoni, ma solamente negli ultimi anni i successi nazionali sono stati consacrati anche a livello europeo. Nell’Europa League 2009/10 i tori rossi chiusero a punteggio pieno il girone G, raggruppamento in cui c’erano sia il Villarreal che la Lazio, vincendo tutte e sei le gare del gruppo, e quindi espugnando anche il Madrigal, ultima squadra ad esserci riuscita in questa competizione nonostante il Sottomarino giallo abbia poi ricevuto squadre del calibro di Napoli, Porto, Bayer Leverkusen o Borussia Mönchengladbach.

Ma è sicuramente la passata stagione quella che ha definitivamente fatto aprire gli occhi su quello che è diventato il Salisburgo, che chiudendo nuovamente il proprio girone di Europa League a diciotto punti è diventata la prima e unica squadra a completare l’en-plein nella fase a gironi per ben due volte da quando è in vigore l’attuale format. Nella fase a eliminazione diretta ha poi rifilato un complessivo sei a uno all’Ajax tri-campione d’Olanda di Frank de Boer, salvo uscire solo agli ottavi di finale contro un ottimo Basilea. Ma soprattutto si è messo in luce Jonathan Soriano, capitano e attaccante dal piede caldo, a cui sono bastati nemmeno due anni per diventare il massimo capocannoniere della storia del club superando le 81 reti di Marc Janko. Acquistato dal Barcellona B il 19 gennaio 2012 per mezzo milione di euro, ha già segnato 112 reti (di cui uno fantascientifico da centrocampo proprio contro gli ajacidi) in 126 presenze austriache, arrivando quinto nella classifica per la Scarpa d’oro dell’ultima edizione. E nell’anno solare è secondo solo a Cristiano Ronaldo avendo segnato ben 55 reti, una meno del portoghese. Insomma sottovalutare il Salisburgo potrebbe essere il peggior errore da fare per chi ha l’ambizione di passare il turno.


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