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Chi era l’avversaria di Renata Polverini? E quanto è costata la mancanza di laicità della politica?

Creato il 27 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

L’avversaria era Emma Bonino, come dimenticarlo? La radicale, la superlaica, colei che praticava gli aborti – circolano ancora foto mitiche – ma anche l’ex commissaria europea, la signora Bonino, no? E chi se la dimentica la legge 184 sull’aborto, così equilibrata che resiste ancora? Il guaio serio però è il modo con lui la Polverini, che chissà chi conoscerebbe senza Ballarò e i soliti talk-show, ha vinto le elezioni, con i santi in paradiso. Non per modo di dire. Le suore pregavano per lei, i gruppi di preghiera recitavano i rosari perché non vincesse la Bonino. Lo ricorda l’avvocato Carla Corsetti, la segretaria nazionale di Democrazia Atea, chi può credibile della Corsetti? E’ di Frosinone, tutto avveniva lì, sotto il suo sguardo, i paternostri arrivavano alle sue orecchie. Fu una mobilitazione cattolica, lo si deve ammettere. La libertà religiosa è pure garantita e non sarà un blog che saltella su e giù sperando di spiccare il volo a impedire una messa. Si può ancora far la comunione ed errano e di gran lunga coloro che ci segnano a dito come anticlericali. Laici, laici, questa è la parola dioBonino. Appunto. La Polverini era una filoclericale senza paragone, una schiodascristi, una biascicapaternostri, e infatti eccola a chiudere gli ospedali pubblici, a gonfiare quelli privati cattolici. E poi ha inferito, voleva infliggere la penitenza ai laziali (e anche ai romanisti) e ha alzato così i ticket degli esami di laboratori – ah, che brutta cosa! – e nelle sale d’aspetto, eh, che cosa trovavi nelle sale d’aspetto? La statuetta di San Pio, padre Pio, insomma Francesco Forgione. Mah. E tutte quelle messe dette dai parroci per evitare il successo della Bonino!

Chi era l’avversaria di Renata Polverini? E quanto è costata la mancanza di laicità della politica?

Emma Bonino: meno rosari, ma una politica più onesta

Una maniaca. Anzi una che ha fatto i suoi conti. Che ha chiuso, non finanziandoli, i centri antiviolenza per le donne stuprate, davvero un’idea geniale. Gli stupri sono pazzamente aumentati! Questi sono fatti, non preghiere.

La Bonino avrebbe fatto meglio? Non lo sapremo mai. Ma la politicastra filoclericale no, non ha tutelato né i cittadini né lo Stato. Poi è tornata al suo Ballarò a fare l’indignata dicendo di non sapere che cosa fa il consiglio regionale!!!! Come se la presidente della Regione non avesse accesso agli atti!!!!

Quel grano di sale di laicità avrebbe evitato qualche guaio, secondo me bisogna ammettere che, visto quel che è successo in Lombardia in tutt’altro contesto ma sempre con cattolici affamati, di un po’ di sana laicità si può sentire la mancanza. Meglio star lontani da compagnie troppo potenti. E onnipotenti.

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