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Chi non salta è un ultrà

Da Marcopress @gabbianone

La solidarietà di queste ore tra ultrà razzisti è un altro abominio del paesino in cui viviamo. Il loro ennesimo ricatto alle società è vomitevole. Tutto questo mentre i presidenti, anziché cavalcare con entusiasmo dura lex sed lex (arrivata in gigantesco ritardo dopo decenni di scandaloso permissivismo, e infatti solo in Italia una ovvia norma di civiltà ha creato un casino enorme), contestano i provvedimenti di chiusura delle curve. Curve che d’improvviso si schierano a favore di quelli cui hanno augurato una domenica prima il colera, mentre i colerosi, in risposta, dicono «grazie dell’augurio, ti stimo, cantiamo tutti assieme la hit “Colera per tutti” così fermiamo il campionato».
Alessandro Cosentino, leader dei “Fedayn” (…), tifosi (…) del Napoli, se ne esce con questa a “Il Processo del lunedì”: «Siamo solidali con gli altri tifosi organizzati che come noi fanno la vita dei “curvaioli”, per una domenica ci siamo divertiti a fare dell’ironia su ciò che negli stadi si sente ormai da vent’anni. E’ stato un gesto per far capire alla gente che per chi crede ancora nei valori delle curve, della squadra e ha principi importanti è un tema che ci tocca».
I valori delle curve??? Il valore di difendere il coro «Napoli colera» dopo aver scatenato il finimondo contro quelli che te l’hanno cantato contro in passato? Delirio di incivili, frustrati e vigliacchi da spedire in Siberia a piedi, altro che Stato di Polizia come sostiene il recidivo Zamparini, mancato esempio di solidarietà con il buon senso.



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