Chi non teme la bellezza, vive

“PIAZZA ROSSA, PUTIN RIACCENDE IL MITO DI MOSCA” titola così un articolo comparso il 6 Maggio su La Stampa, autore Mark Franchetti.
“La parata del 9 maggio che si terrà come ogni anno sulla Piazza Rossa per celebrare la vittoria sovietica sulla Germania nazista nel 1945 -una prodezza costata almeno 20 milioni di vite- sarà la più ricca di mezzi militari dal crollo dell’Urss, 23 anni fa. Centocinquanta carri armati, mezzi corazzati per il trasporto di truppe e lancia missili-una cinquantina in  più dell’anno scorso- passeranno rombando davanti al Cremlino …Presieduta dal presidente russo Putin, la parata durerà 59 minuti, un quarto d’ora in più rispetto all’anno scorso. Sfileranno per la prima volta almeno tre nuovi sistemi di armi portatili e 69 bombardieri, aerei da combattimento ed elicotteri militari sorvoleranno il Cremlino”

Prove generali per la sfilata del 9 Maggio

Che dispiegamento di forze, quanta magnificenza! Quanto lustro! Quanta merce in mostra, quanta profusione di sé, quanta autocelebrazione! E proprio a due mesi dall’attacco russo in Crimea.
Pare proprio un’affermazione di sé, un dire al mondo e al proprio popolo che si è forti, che si hanno le armi per combattere, per sostenere al mondo le proprie capacità.

Così fanno gli esseri umani o alcuni di essi.
Mettono in  mostra se stessi, lustrano a nuovo i sentimenti e li espongono, li fanno sfilare tronfi, su carri addobbati, li espongono, li adorano, li celebrano a voci gridate. Imbellettano i sentimenti come maschere di un triste carnevale e a piene mani li elargiscono ai passanti.
Ma quante volte dietro a quei sentimenti così sbandierati vi sono veri sentimenti?
Non pare anche a voi che il troppo mostrare la forza e il valore, come carri armati in fila, sia solo una maschera di insicurezza? Che la voce alta, le violenze siano solo debolezza spinta?

Chi non teme la bellezza di ciò che possiede, chi ha sicurezza di quello che ha, non urla, non  mostra, non ostenta, non sfila: VIVE.

Chiara