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Chi paga ha diritto

Creato il 02 luglio 2011 da Patrizia Poli @tartina

Ho usato il selfpublishing per i mie romanzi, (ilmiolibro.it) ho impaginato male i testi, ho commesso qualche imprecisione grafica, mea culpa mea culpa, ma almeno non ho regalato soldi a nessuno.  Mi spiace per chi acquista, chiedo scusa per la goffaggine di cui sono la sola responsabile.

C’è gente, però, che ha speso fior di quattrini per farsi pubblicare da “editori” indegni di questo nome, che stampano il file così com’è, senza correggere i refusi, probabilmente, anzi sicuramente, senza nemmeno leggerlo.  Non entro nel merito del contenuto, a volte di qualità tremenda. Chi paga per essere pubblicato ha diritto di farsi stampare qualunque cosa, anche la lista della spesa, o l’elenco del telefono.  Sarà il lettore a decidere del valore di un’opera.   Ma in giro trovi libri pieni di errori di ortografia, con punteggiature improvvisate, con accenti sbagliati o assenti, tanto si sa già che non verranno distribuiti, che nessuno li leggerà, che li acquisterà solo l’autore per regalarli a pochi amici compassionevoli.

 E’ per colpa di certa gente che chi  pubblica a pagamento viene discriminato a priori, anche quando è bravo, anche quando si avvale di un editore serio che si sforza di operare una selezione preventiva e offrire un buon prodotto.  Ci vorrebbe un organo di vigilanza, che certificasse la qualità di un editore, in base all’ortografia, alla pulizia del testo, alla carta, alla distribuzione.  Chi paga ha diritto ad un servizio efficiente!


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