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Chi sono gli anziani?

Da Posacostantino
CHI SONO GLI ANZIANI?Chi sono gli anziani? A che età si entra in questa condizione? La diversità dei contesti situazionali impedisce di fissare una soglia unica, sia riguardo all’età e sia alle conseguenze sociali dell’appartenenza alle generazioni più vecchie. Inoltre l’anziano, spesso vive all’interno di una famiglia generalmente estesa che comprende cioè tutta la gamma delle generazioni di appartenenza, caratterizzata da scarsa mobilità personale. I sociologi dello sviluppo definiscono questi fenomeni, asincronie: geografiche, culturali, sociali, motivazionali, per cui nella psicologia individuale e nei comportamenti collettivi coesistono fattori propri di una società caratterizzata da rapporti sociali fortemente personalizzati, secondo la sociologia tradizionale e quelli di una società dove l’anonimato è la forma, riferito alla sociologia moderna.Non è facile tracciare una mappa di una emarginazione estesa, mentre è possibile verificare ed approfondire quella di un singolo individuo. Certamente l’anziano ha bisogno di un riconoscimento della sua reale vitalità sociale e alla luce di queste considerazioni vanno quindi interpretate le notevoli differenze ambientali e relazionali in cui tanti trovandosi in una situazione simile, dovrebbero innanzitutto trovare la capacità di accettazione di anomalie comportamentali e magari trovare in attività alternative un rilancio d’immagine e di interesse.
L’ideale potrebbe essere l’utilizzo della figura ormai ritenuta anziano in una attività anche volontaria e gratuita svolta a favore della collettività. Altra possibilità fattibile è quella di indirizzare l’anziano verso una attività artistica, tenendo conto della sua eventuale tendenza e capacità specifica della materia intrapresa, lasciando comunque libero di decidere sia i tempi che i modi. Tornando poi alla difficoltà di determinare l’inizio di una condizione di anziano e al suo stato di salute è necessario intervenire in modi diversi non potendo generalizzare e mettere sullo stesso piano chi eventualmente è entrato da poco in una simile condizione, mentre chi è piuttosto avanti con gli anni o chi avendo uno stato di salute cagionevole, certamente ha meno margini di operosità e capacità di agire anche per la cura dei propri interessi. Il connubio anziano con volontariato o attività libera si pone in modo positivo e attuabile se la condizione del soggetto è di assoluto distacco da eventuale impegno lavorativo precedentemente assunto, ponendolo in una posizione di enorme disponibilità di tempo. Mentre il discorso cambia se l’eventuale soggetto trovasi ancora in una realtà di relazione lavorativa e subisce in qualche modo sollecitazioni e pressioni modificate e modificanti rispetto al passato. Chi in genere viene messo ai margini ed escluso dalla vita sociale e in eguale misura chi viene allontanato dal potere decisionale all’interno di un gruppo, ruolo magari determinante fino ad allora, finisce in una condizione di profonda frustrazione se tale circostanza non sia stata programmata ed accettata precedentemente. L’assuefazione e l’adattabilità ad un mutamento sono assolutamente necessarie per l’uomo, poiché egli stesso è sin dalla nascita sorretto e condizionato da animo fornito abbondantemente di elementi attivi di emotività che ne caratterizzano la propria personalità. Il legame tra varie entità necessariamente modificabile nel tempo, dovrebbe in qualche modo essere agevolato e premiato per determinare una diversità di condizione, mentre  in determinate situazioni avviene il contrario. L’anziano non solo viene emarginato, ma addirittura in alcuni casi subisce un continuo affronto, oltre che un ridimensionamento. E’ ormai abbastanza diffusa l’opinione che si sarebbe dovuto creare uno strumento duttile a svolgere una funzione di indirizzo e di coordinamento di eventuali modifiche situazionali, possibilmente sperimentando in un primo periodo di avvio la funzionalità di una formula. Stando così le cose, incerte, approssimativamente e superficiali, senza un vero dibattito e confronto, chi ne ha tante volte approfittato è stato chi è riuscito a cogliere nel nuovo sistema la via dell’opportunità, avvantaggiandosi sconvenientemente a discapito di chi spesso immeritatamente sia stato in qualche modo svantaggiato e in alcuni casi sminuito e completamente dimenticato.

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