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Chi va con lo Zoppo... ascolta 'Cipher and decipher', il nuovo album di COPERNICUS

Creato il 25 ottobre 2011 da Conlozoppo
"Not even Einstein would admit he did not exist". Con questo provocatorio incipit Joseph Smalkovski, meglio noto come Copernicus, inaugura il nuovo album - l'ottavo di una carriera orgoliosamente ancorata a ritmi e ambienti underground - "Cipher and decipher". Immaginate un Gil Scott-Heron visionario e surreale, un Van Morrison acido e irriverente, un Peter Hammill tagliente e grottesco: la poesia di Copernicus va oltre il perbenismo e il conformismo senza il taglio bukowskiano ma con un'aggressività sonora mediata da riflessioni sulla materia, sull'energia, sulle reazioni umane di adattamento alla scomparsa delle "grandi narrazioni".
Nuovamente con la sua Nevermore Inc. - per la seconda volta supportata da Moonjune - l'artista polacco naturalizzato americano allestisce una performance originale e straniante: jazz-rock poetry ribelle e inquieta per ascoltatori vogliosi di verità, o perlomeno di un punto di vista forte e rigoglioso. Con un ensemble di ben tredici musicisti (tra i quali il nucleo dei Black 47), Copernicus sviluppa una grande improvvisazione in cui la parola imbriglia il suono, lo dirige e lo lancia incontrollato tra jazz, rock e beat, fino alle guerre di religione virate in psichedelia di "Where no one can win".
La seduta risale a quella memorabile giornata di novembre 2008 durante la quale nacquero i brani di "Disappearance". "Into the subatomic" battezza l'album con un'autentica esplosione, "Mud becomes mind" rivela certe infatuazioni per il Sudamerica, "Infinite strenght" è un R&B trasfigurato e violento, fino all'esplosione di quell'"I don't believe" che getta un'ombra nichilista e vuota su tutto il disco, che si conclude degnamente con il climax - un crescendo spasmodico in cui poeta e big band danno il meglio - di "The cauldron".
Duro ma affascinante, "Cipher and decipher" è uno spaccato eloquente su un intellettuale anticonformista e trasversale.

http://www.copernicusonline.net
(Recensione apparsa su: http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3471)

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