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Chinatown Milano una comunità che vuole contare

Creato il 09 febbraio 2016 da Anticasta

Cinesi 2013

Milano conta il maggior numero di immigrati cinesi residenti in Italia, sono quasi 30.000 il doppio di Roma e Prato. In questi anni abbiamo assistito alla crescita del loro business, apertura di nuovi ristoranti, sempre più grandi, sempre più curati nel design, acquisto di capannoni per la vendita all'ingrosso, importazioni di sempre maggior volume ed importanza. Da un negozietto di cellulari a importatori dei prodotti della TP-Link azienda che è diventata leader nel campo delle apparecchiature per il networking. Mentre la Cina cresceva, cresceva anche China Town. Le diverse associazioni di imprenditori e commercianti che ogni anno eleggono il loro presidente con una grande festa, ogni anno sempre più raffinata ed elegante, invitano il console e rappresentanti del comune, sono riuscite a coinvolgere persino la camera di commercio. Quest'anno a Milano si è svolto Expo. Una finanziaria cinese ha costruito un padiglione tutto per sé dal costo di milioni di euro. La Cina ha costruito il padiglione più grande. Oggi ho fatto due chiacchiere con un imprenditore cinese di Milano che conosco da diversi anni e non potevo non chiedergli spiegazioni per il voto a Sala. Il maggior numero degli spettacoli di Expo, mi ha raccontato, è stato organizzato dai cinesi, sono riusciti a portare star dalla Cina ed a coinvolgere anche star italiane come Maria Grazia Cucinotta. Hanno portato in visita dalla Cina 500 donne, insomma i cinesi di Milano si sono dati un gran da fare per Expo ed ogni volta si rapportavano con Sala. E' nato un feeling? Sembrerebbe di sì. I cinesi vogliono investire in Italia e vogliono buoni rapporti con l'amministrazione italiana. In Sala hanno visto un buon interlocutore, nessuno ha ricevuto denaro o promesse. I cinesi hanno pagato i due euro di tasca loro e sapete perché? Perché vogliono far vedere che contano, vogliono partecipare e contare qualcosa nella vita politica italiana poi con Sala se son rose fioriranno.

di Cinzia Bascetta


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