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Cibo e nativi nordamericani 2

Creato il 28 gennaio 2015 da Davide

Artico.

L’intera costa artica dall’Alaska a ovest al Labrador e alla Groenlandia a est, dove i ghiacci erano perenni almeno dal 1400 d.C. al 2013 d.C., era abitata da soprattutto da popolazioni Aleutine, Yupik e Inuit. L’agricoltura non si può praticare nei suoli gelati dal permafrost della alta tundra e sui ghiacci del pack, perciò la caccia fu la pressoché esclusiva fonte di sussistenza dei popoli dell’artico (con l’eccezione delle piccole aree alle foci dei fiumi Yukon e Kuskokwim nel Mare di Bering, dove predominava la pesca soprattutto del salmone), in particolare la caccia ai mammiferi marini (foche, leoni marini, balene, balene beluga).
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Salmone messo a seccare ad Alagnak, Yukon, Alaska


Seconda per importanza, eccetto che per gli Inuit dell’interno, era la caccia ai caribou durante i mesi estivi – i caribou sono animali migratori – e per ultima la pesca, sempre praticata nei mesi estivi come pure la caccia agli uccelli acquatici o migratori. La caccia ai piccoli animali (volpi, conigli, ecc) era praticata tutto l’anno ma aveva scarsa importanza alimentare in quanto la carne di questi animali è troppo povera e non fornisce calorie sufficienti per la sopravvivenza nell’artico, ovvero come si dice nel Labrador “morire di fame mangiando conigli”. Questi animali erano cacciati soprattutto per la pelliccia e le pelli di coniglio artico erano usate principalmente (in alcuni gruppi erano obbligatorie) come tampone per le mestruazioni. I popoli artici mangiano la maggior parte della loro carne cruda e questa include il grasso e gli organi interni (il fegato è considerato in tutto il Nord America una leccornia e la bile fornisce una salsa che insaporisce la carne), perciò la loro dieta conteneva tutte le vitamine e i sali minerali necessari per la nutrizione umana, oltre a un’abbondanza di proteine.
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Un enorme king crab (granchio gigante dell'artico)


Sub Artico.

Le popolazioni del subartico, dall’interno dell’Alaska all’Oceano Atlantico a est, contavano soprattutto sulla caccia al caribou nelle zone settentrionali e al moose (alce canadese) in quelle meridionali. Venivano anche cacciati per motivi alimentari orsi, castori, porcospini, cervi e conigli. Quasi sullo stesso piano per importanza alimentare era la pesca. Il pesce diventava tuttavia l’alimento principale nel bacino dello Yukon e dei suoi affluenti.
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un king salmon appena pescato


Sulla Costa atlantica venivano mangiate molluschi e crostacei (frutti di mare). Venivano cacciati anche gli uccelli soprattutto in estate, ma erano un cibo “di contorno”. I cibi vegetali erano molto limitati: venivano raccolti vari tipi di bacche (more, mirtilli, lamponi, ribes, ecc.), radici, semi e qualche verdura, ma il loro consumo a parte che per le bacche, era molto limitato.

Costa Nordovest.


I popoli della Costa Nordovest stretti nella breve striscia di costa tra le catene montuose coperte dall’impenetrabile foresta pluviale nordica e l’Oceano Pacifico basavano la loro dieta soprattutto sulla pesca e la caccia ai mammiferi marini.
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i 5 tipo di salmone


Le varie specie di salmone del Pacifico, genus Oncorhynchus, (chinook, sokeye, coho, chum, pink, steelhead trout, detta anche trota iridea) furono la principale sorgente di cibo dalle rive dei fiumi Eel e Klamath in California fino allo Yukon.
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Salmone arrosto nel villaggio di Tillicum, Puget Sound


Insieme al salmone erano importanti anche altre specie di pesci di acqua salata come l’halibut, il merluzzo e il candlefish (Eulachon o Thaleichthys pacificus), un pesce così grasso che brucia come una candela se vi si mette uno stoppino e che forniva la più importante fonte di olio sia alimentare che combustibile per queste popolazioni. L’olio di candlefish era componente essenziale di una salsa usata sia per la carne che per il pesce.
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Totem e grande casa Tlingit a Yakutat, Alaska


Oltre al pesce la dieta era arricchita tramite la caccia ai mammiferi marini tra cui rivestiva grande importanza la caccia alla balena sia humpback che grigia. Ad esempio le balene fornivano circa l’80% delle necessità nutritive delle cinque tribù Makah della Olympic Peninsula, Wa, e delle altre tribù di lingua Nootka della Columbia Britannica. Un’ulteriore fonte alimentare erano le alghe che venivano raccolte, seccate e schiacciate in pani pressati che potevano durane per periodi di tempo piuttosto lunghi. Anche sulla Costa Nordovest, favorita dalla fitta e rigogliosa foresta dell’interno, la raccolta di piante, bacche e radici costituiva una ulteriore fonte alimentare. Si conoscono almeno 60 tipi di differenti piante che venivano raccolte e utilizzate dai vari tipi di more alla salal-berry usata come dolcificate e, tra gli Haida, come companatico per le uova di salmone, alle radici camas. La dieta degli indiani della Costa Nordovest era adeguata sia quantitativamente che qualitativamente e i metodi usati per essiccare il cibo non ne diminuivano il contenuto in vitamine. Come per i popoli artici il grande peso che aveva l’olio di pesce nella dieta rendeva queste popolazioni “coperte” circa l’apporto di vitamine A e D malgrado vivessero in zone subartiche.

Plateau.

La regione del Plateau identifica gli altopiani che si stendono tra le provincie canadesi della British Columbia (parte orientale) e l’Alberta (parte occidentale) e gli stati americani compresi tra gli stati di Washington e dell’Oregon (la parte orientale e nordorientale rispettivamente), l’Idaho e la parte occidentale del Montana. Per la sua stessa costituzione la regione del Plateau presenta delle sottoregioni ecologiche piuttosto differenziate. Nella sua parte settentrionale è simile alle regioni subartiche e qui la principale fonte di cibo è la selvaggina, soprattutto alci e altri animali di grossa taglia. Nell’Ovest la pesca è il fattore predominante soprattutto la pesca del salmone (sottosistema del Columbia River Plateau). La zona sudoccidentale che si estende nell’Oregon fino alla California settentrionale vede una dieta mista. Qui la raccolta di bacche, frutta e vegetali acquista una importanza pari a quella della pesca e della caccia alla piccola selvaggina, soprattutto daini, conigli e altri piccoli animali. Tra le piante acquista particolare importanza la radice di camas (Camassia leichtlinii), o giacinto indiano, del genere Camassia.
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Fiori di camas


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Donne che raccolgono radici di camas


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Donna con bulbi di camas


La radice di camas veniva raccolta tramite il bastone da scavo in autunno quando i fiori erano facilmente distinguibili da quelli bianchi velenosi della deathcamas (genere Melanthieae), erano appassiti. I bulbi venivano arrostiti in forni di terra o bolliti. I bulbi di camas arrostiti hanno un sapore simile a quello delle patate dolci, ma più dolce e con fibre più cristalline per la presenza di inulina. Seccati, i bulbi venivano anche macinati per ottenere una farina. Per le popolazioni del Plateau i bulbi di camas erano altrettanto importanti quanto il mais in altre zone.
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Radici di camas


note
l’immagine di Yakutat è da http://sites.coloradocollege.edu/indigenoustraditions/sacred-lands/the-yakutat-forelands/

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