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Cielo libre. Imaginar la libertad

Da Met Sambiase @metsambiase

Se n’è andata cantando canzoni
che parlavano di un mondo in fiore,
dove giustizia e amore
affratellano i cuori..

cielolibre, golem femmina, simonetta sambiase

Chi vive fa storia. I luoghi della memoria non sono astrazioni pure di dati certi. La memoria sociale è comunque umana, e come tutti gli eventi legati all’umano è sottoposta a manipolazioni di censura e condizionamenti che spostano la ”storia” sostantivo femminile legato al vivere verso lo “storicismo”, sostantivo maschile legato alla visione del vivere. Ma il privato del vivere è comunque vita pubblica. Non ci si nasconde dopo esser nati, lo hanno già scritto. Ma il fallimento del determinismo della purezza della storia è palese in certi luoghi più che in altri, e ci vorranno revisioni e revisionismi per trovare la verità nella storia e riportarla alla memoria. Borges, ormai segnato dal  lutto della malattia e dell’età, declamava che “La vittoria è dei nemici. Vincono i barbari, hanno vinto i gauchos”, come luogo primo del “destino sudamericano”.  E nei suoi versi il segnale dell’ambiguità della memoria storica, che i barbari, i vincitori senza onore né gloria, apportano al destino dei loro nemici. L’Argentina, così italiana nei cognomi dei giovani nipoti che ci si ritrova nelle famiglie da Nord a Sud del nostro Paese di emigranti, è stata il Paese di Borges e dei barbari , ma la memoria della crudeltà, al contrario del Cile ad esempio, è arrivata tardi, seppellita da silenzi omissivi, di cui si dovrebbe chiedere ragione. Molti lo fanno e da sempre. Non ultima, Angela “Lita” Boitano, Presidente dell’Associazione Familiares de Desaparecidos y Detenidos por Razones Políticas. La storica dirigente dell’emblematica entità dentro il movimento dei Diritti Umani si è riferita anche all’incontro che ha avuto recentemente a Roma con papa Francesco, al quale ha dato in dono una copia del libro “Cielo libre. Imaginar la libertad” , durante il quale ha chiesto di aprire gli archivi vaticani redatti durante l’ultima dittatura militare. Boitano ha assicurato che “papa Francesco mi ha promesso che la Chiesa farà un’autocritica sul ruolo svolto durante il terrorismo di Stato e che aprirà gli archivi corrispondenti a quel periodo” probabilmente “Nel 2016 durante il viaggio in Cile del pontefice”, confida José Luis Tagliaferro durante la presentazione di Cielo Libro a Reggio Emilia.   Il libro ha la sua cura ed è un libro di poesie, nato nel 1981, ancora sotto la dittatura civico – militare, composto da poesie dei carcerati politici argentini. Le poesie sono state “raccolte in vario modo, a volte insolito e avventuroso. Sono versi di sfida al regime e nello stesso tempo di stimolo per chi lotta per la libertà e la democrazia” si legge nel sito ufficiale di Cielo Libro. Nel 2015 la terza edizione si arricchisce di un contributo visivo dell’illustratore italo spagnolo Christian Mirra. Il libro si apre con le sue tavole che mostrano come i prigionieri, ingoiando e trattenendo in gola l’unica carta su cui potevano scrivere, le cartine delle sigarette, riuscivano a trasmettere all’esterno i loro versi. Poesia La voce dello spirito contro le urla dei barbari. Che prendono a vinti ogni cosa, non solo la casa, i patrimoni, la stessa vita, ricordiamolo, ma perfino i figli. Perché “chi vince prende tutto: anche i figli sono bottino di guerra. Così spiegavano i comandanti argentini ai soldati del regime per incitarli a non avere pietà” – denuncia Tagliaferro. Così sono scomparsi i figli degli scomparsi, i desaparecidos catturati dalla dittatura argentina del secolo scorso. Un’agnizione dolorosa più della stesso stesso sostantivo che lo compone, quella che aspetta i figli di quei prigionieri, bottini umani di predatori che la storia ancora non ha punito abbastanza.

Le poesie di Cielo Libre  – Imaginar la libertad  sono una costellazione variegata di versi e speranze. Scrive Osvaldo Bayer nella prefazione: “L’unica medicina è la poesia. I nostri detenuti hanno scritto e sono testimonianza dei loro sogni Alla sofferenza sostituiscono i sogni Così nascono questi versi. Attestazione diretta della nobiltà dei loro pensieri. Farsi poesia per andare aventi. E ciò che troviamo in questo libro. I versi dei nostri detenuti per sognare un mondo migliore. E lo dimostrano. Quasi non ci sono rimproveri. Si, futuro. Credere in un mondo migliore. Continuare a credere che il sacrificio varrà la pena.” Cielo Libre è in vendita sia in formato cartaceo che digitale, su tutte le maggiori piattaforme librarie. Portiamo qui nel Golem Femmina due frammenti delle 41 poesie che hanno creato l’opera e il suo progetto di memoria e verità storica, che andrà avanti in tutto il mondo.

MILONGA DE MANOS TRISTES

(Milonga di mani tristi)

….

Io e te sappiamo, sorella,
che dovunque sia
tua figlia ti vede e ci vede,
e che il suo sorriso precoce
deve brillare la mattina
di quel sogno che sogniamo.
Da mani in fiore, i rami,
si apriranno fino al tuo pianto
e tanto è l’amore, tanto
che per questo amore cantiamo.

(dall’Unità 1 Caseros, a tutte le madri dei “desaparecidos” )

EL RETORNO DE UN TIEMPO MALDITO
(Il ritorno di un tempo maledetto)


Eppure,
di chi sono questi vestiti strappati
e sparsi dappertutto sulla mia terra?
di chi è questo volto mutilato,
con una lacrima ancora fresca..
che pende fra rossi grumi coagulati?

Non è lei forse?
RISPONDETE MALEDETTI DELLA STORIA.
Rispondete al figlio impazzito.
Ecco il mio petto impazzito.
Ecco il mio petto scoperto.
Rispondano con le loro bocche fumanti.

Poesia scritta nel 1977, nell’unità 9 di La Plata, da un prigioniero che è stato testimone delle esecuzioni di prigionieri nel carcere di Cordoba (800 km NO di Buenos Aires), nel cortile della prigione sotto gli occhi di altri detenuti

riferimenti in rete

http://www.cielolibre.org/it/index.php

http://argentinaexpo2015.gob.ar/it/nel-padiglione-argentino-%C3%A8-stato-realizzato-un-incontro-sulla-difesa-dei-diritti-umani


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