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Cina e Grecia, due nodi irrisolti Nessuno si salva sul no...

Da Pukos
Cina e Grecia, due nodi irrisolti Nessuno si salva sul no...

Cina e Grecia, due nodi irrisolti

Nessuno si salva sul nostro Ftse Mib. Crollano Fiat Chrysler e i titoli del risparmio gestito. Forti vendite anche sui bancari ed il comparto del lusso.

Sprofonda Shanghai e l’Europa si ricorda che la questione Grecia è tutt’altro che risolta, insomma non c’è pace sui mercati finanziari che continuano con questi saliscendi, potremmo dire che ormai non ci sono più le mezze misure, si passa dall’angoscia all’euforia per poi tornare allo sconforto.

Londra (-1,1%) limita le perdite, è la zona euro a risentire maggiormente delle tensioni internazionali, Parigi e Francoforte hanno perso il 2,6% ma è toccata a Milano, purtroppo, la maglia nera di giornata, il Ftse Mib (-2,97%) è stato totalmente investito dalle vendite.

Dopo una partenza negativa il nostro indice di riferimento aveva cercato un recupero, a dire il vero non è mai andato neppure vicino alla parità, ma, insomma, tentava di limitare le perdite … è durato poco.

Dopo un paio d’ore dall’inizio delle contrattazioni i rialzisti avevano già capito che oggi “non era giornata”, qualcuno ha affidato le ultime speranze a New York, ma è stata ben poca cosa, proprio qualche minuto e poi sono arrivate vendite anche da Oltre Oceano.

A quel punto il fixing sul minimo di giornata non veniva prezzato dai bookmaker, per il nostro indice principale quota 22.800 punti diventa il livello da difendere, ma non sarà facile.

I trader americani hanno sbattuto in fondo alla graduatoria odierna Fiat (-6,94%) complice anche una mega multa da 90 milioni di dollari per aver violato le norme sui “richiami”, insomma l’Ente nazionale per la sicurezza stradale Usa alla fine ha vinto il braccio di ferro con Fca.

Detto questo però il vero sconfitto di giornata è il comparto del risparmio gestito, ed in particolare ancora Azimut (-6,52%) precipitato sotto il livello medio degli ultimi dodici mesi. Dai massimi del 18 maggio scorso, quindi all’incirca negli ultimi due mesi, il titolo ha perso il 24%, avevo più volte espresso i miei dubbi sui ripetuti guadagni che hanno costellato la prima parte dell’anno e temo che ora non si sia ancora visto il fondo.

Decisamente più “logico” il comportamento di Mediolanum (-4,96%) che oggi ha perso molto, ma era anche inevitabile.

Maglia nera del comparto bancario Intesa Sanpaolo (-4,71%), ma anche in questo caso potremmo parlare di un calo assolutamente fisiologico.

Non potevano mancare poi le ripercussioni sul comparto del lusso, Moncler (-4,48%) e Salvatore Ferragamo (-4,18%) i più tartassati.

E possiamo parlare anche di forti prese di profitto per Mediaset (-4,41%), teniamo presente infatti che, se escludiamo il periodo della bolla internet, gli attuali livelli del titolo del Biscione, sono da considerare storicamente elevati.

Forse non occorre nemmeno specificare che nessun titolo fra i quaranta che compongono il nostro indice principale ha terminato la seduta con un guadagno.

Ed ora concentriamoci su Wall Street che, al momento, limita maggiormente i danni, soprattutto l’indice di riferimento, lo S&P500 (-0,5%), resiste alle vendite, mentre il Nasdaq (-0,8%), dopo il massimo storico registrato proprio una settimana fa, non può che cedere qualche decimo in più.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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