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Cine-pills: trilogia di David O. Russell

Creato il 28 febbraio 2014 da Siboney2046 @siboney2046

american hustle crew

Complice la messa in onda di The fighter su Iris domenica sera (grazie al cielo esiste ancora qualche canale che proietta bei film!) ho deciso di recensire brevemente i tre film di David O. Russell che ho visto fino ad oggi, parliamo de Il lato positivo visto al cinema nell’inverno del 2013, American Hustle, primo film al cinema del mio 2014 e proprio The fighter, datato 2010, ma che ho appunto recuperato solo in questi giorni. Procediamo in ordine cronologico!

THE FIGHTER
(2010, Distribuzione in Italia 2011)

the fighter

Parliamo di una tematica classica della cinematografia made in USA, quella del pugile che ha una vita difficile, piena di delusioni ed amarezze ma che contro ogni aspettativa trova il suo riscatto attraverso una vittoria straordinaria in un match in cui è dato per spacciato, metafora del match della vita in cui si può vincere anche se la speranza è nulla.
In questo caso il pugile è Micky Ward, interpretato da un buon Mark Wahlberg (anche se lontano dai livelli eccezionali di The Departed!), combattuto tra il desiderio di riscattare la sua misera vita e il dolore di allontanarsi da una scomoda madre-manager (Melissa Leo) e dal problematico fratello-allenatore Dicky Eklund, ex gloria del paese d’origine per aver avuto una breve carriera da pugile il cui unico vanto è stato battere con un ko il celebre Sugar Ray Leonard. Dicky, interpretato da un grandioso Christian Bale, soffre di una forte dipendenza da crack che lo ha reso un relitto umano e che rischia di trascinare nella sua caduta anche Micky, un bravo ragazzo, un po’ troppo buono per fermare l’invadenza della scomoda famiglia. Ma fortunatamente arriverà Charlene, un’ottima Amy Adams, ad aiutarlo a riscattarsi.
Ci troviamo di fronte ad una pellicola impeccabile, di quelle che solo il buon cinema americano sa tirare fuori da una storia già sentita e risentita; senza dubbio il merito va alle performance straordinarie dei protagonisti, in particolare quella del poliedrico Christian Bale, sempre irriconoscibile, sempre bravissimo, che non a caso gli è valsa l’Oscar come migliore attore non protagonista nel 2011.

IL LATO POSITIVO
(2012, Distribuzione in Italia 2013)

il lato positivo

Questo film ha avuto due meriti per me: il primo di vedere per la prima volta recitare Jennifer Lawrence che mi è piaciuta a prima vista; il secondo di aver regalato a Bradley Cooper la mia simpatia! Non so esattamente perché, ma Bradley Cooper mi è sempre stato sulle palle! Penso molto sia dovuto a quella faccia da stronzetto, che sembra tanto un bravo ragazzo, ma che alla fine è una carogna, insomma il mio tipo ideale d’uomo! Capisco possa sembrare una contraddizione, ma dopo una breve analisi statistica del mio background ho capito che rientro nella categoria di donne a cui piacciono gli stronzi… hurrà per me!
Detto ciò, torniamo al film. Partendo dal titolo bisogna dire che la traduzione è decisamente poco coerente con l’originale (Silver Linings Playbook, titolo anche del romanzo di Matthew Quick da cui il film è tratto) tuttavia rende bene il concetto: i Silver Linings sono i buoni propositi, i lati positivi, che il protagonista Pat si impone per riconquistare la moglie che lo ha lasciato dopo che lui ha manifestato un violento disturbo bipolare emerso in seguito al fatto di averla scoperta a tradirlo. Uscito dall’istituto psichiatrico in cui era in cura da otto mesi Pat cerca di recuperare la normalità attraverso delle buone abitudini, come il jogging, che pratica fino allo sfinimento ogni giorno. Nel corso del suo percorso Pat conosce Tiffany, squilibrata come lui in seguito alla morte del marito che per reazione si è data alla promiscuità sessuale. Pat rifiuta le avances sessuali di Tiffany che inizia a vedere in lui un amico e che si offre di aiutarlo a riconquistare la moglie se lui l’aiuterà a partecipare ad una gara di ballo a coppie. L’assurdità della situazione e dei personaggi sfocia in un esito forse prevedibile, ma senz’altro realizzato con una brillantezza unica, condita dalle gigantesche interpretazioni di Bradley Cooper e Jennifer Lawrence (che ha ottenuto con questa pellicola il suo primo premio Oscar come migliore attrice protagonista nel 2013), rispettivamente nei panni di Pat e Tiffany; senza trascurare uno smagliante Robert De Niro come Pat Senior, padre di Pat.
Ho trovato disarmante la maestria con cui Russell è riuscito a dipingere con un’ironia sottile anche se sguaiata un quadro che racconta una storia di per sé tremendamente delicata, toccando dinamiche difficili come la malattia mentale, la morte, il fallimento personale e familiare. Per tutto il film si ride, delle situazioni, delle battute, delle nevrosi dei personaggi, eppure è un riso amaro, consapevole e a tratti doloroso.
Il fatto che la conclusione sia positiva ha per me una valenza speciale, quasi a rassicurare lo spettatore che per tutti c’è speranza, che anche dalle situazioni più ostili si può cavare del buono, che anche i pazzi possono essere felici e fidatevi che è un messaggio non da poco.

AMERICAN HUSTLE
(2013, Distribuzione in Italia 2014)

american hustle

Questa pellicola porta in scena l’operazione Abscam con la quale l’F.B.I. alla fine degli anni settanta indagò sul sistema della corruzione che aveva intaccato il Congresso degli Stati Uniti. Il Federal Bureau of Investigation, qui rappresentato dall’agente Richi DiMaso (Bradley Cooper) si avvalse infatti di due celebri truffatori del New Jersey, Irving Rosenfeld (Christian Bale) e Sydney Prosser (Amy Adams), per incastrare un serie di politici corrotti, primo fra tutti Carmine  Polito (Jeremy Renner), acclamatissimo sindaco di Camden. Il ritmo della pellicola è davvero incalzante ed è scandito da una colonna sonora indimenticabile, anche se quello che mi ha completamente stregato è l’impeccabile ricostruzione dei costumi dell’epoca che ci regalano un vero tuffo negli anni settanta caratterizzati da uno stile glamour, brillante, eccessivo e al contempo affascinante. I personaggi sono contemporaneamente carnefici e vittime degli eventi, della sorte e dell’imprevedibile irrazionalità di Rosalyn, viziatissima moglie di Irving interpretata da una spumeggiante Jennifer Lawrence. Sullo sfondo degli intrighi federali si ritaglia un delizioso angolo l’amore travolgente, romantico e passionale tra Irving e Sydney, motore delle azioni più decisive. Nel complesso un buon film, anche se non lo definirei un capolavoro: come nelle altre pellicole la spettacolarità sta nella sguaiata e fuori dalle righe interpretazione di un cast eccezionale, diretto con maestria da un regista che sa come tirare fuori il meglio da ogni attore, regalando a ciascuno dei quattro personaggi principali una nomination ai prossimi Oscar 2014.

LE DONNE DI DAVID O. RUSSELL

american hustle women

Ho avuto un’impressione generale guardando questi tre film, ovvero che l’occhio del regista indugi particolarmente sulle figure femminili. Le donne di Russell sono più forti degli uomini: sono decise, sono determinate, sono pazze, sono passionali. Le donne sono il motore della vicenda, sia che siano madri che mogli o amanti. Gli uomini sono soggiogati dalla loro potenza, come lo è Mark di Charlene, Come Pat di Tiffany, come Irving, in maniera diversa, sia di Sydney che di Rosalyn.
Le interpretazioni di Jennifer Lawrence e di Amy Adams sono potentissime: in particolare mi ha stupito la Adams, che in American Hustle, dal mio punto di vista, fa scomparire tutti gli altri personaggi, ritagliandosi una nicchia fra le grandi attrici di Hollywood che finora, nel mio personale giudizio, non aveva avuto, nonostante la sua bravura fosse indubbia; diciamo che se finora aveva fatto il suo dovere, con The fighter e American Hustle ha tirato fuori tutto il suo talento.
Apprezzo moltissimo l’abilità di Russell di creare dei personaggi femminili così potenti, capaci di far sbiadire mostri sacri come Christian Bale e Robert De Niro; le donne di Russell sono volgari, esagerate, fuori dagli schemi eppure restano straordinariamente seducenti sia per i loro uomini che per gli spettatori che non possono smettere di ammirare la loro pacchiana bellezza ed il loro energico carisma.

il lato positivo tiffany

american hustle charlene

Avete visto qualcuno di questi film? Qual è la vostra opinione sulle pellicole di David O. Russell?


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