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Cinema - La storia dei Four Season (Jersey Boys) - di Angela Laugier

Creato il 06 luglio 2014 da Tafanus

Jersey-boysRecensione del film "JERSEY BOYS" (di Angela Laugier)

Regia: Clint Eastwood

Principali interpreti: John Lloyd Young, Erich Bergen, Michael Lomenda, Vincent Piazza, Christopher Walken, Freya Tingley. 134 min. – USA 2014.

A Newark, nel New Jersey, non si erano sistemati solo gli emigrati ebrei dell’Europa orientale dei romanzi Di Philip Roth: lì erano approdati anche molti italiani delle regioni del sud, che avevano portato con sé le proprie tradizioni e abitudini. Molti si erano messi a lavorare: non erano diventati ricchi, ma puntavano alla promozione sociale dei propri figli. Alcuni altri, invece, si erano arricchiti in modo spesso illecito: erano mafiosi, malavitosi al loro servizio, o rivali nelle lotte per il controllo del territorio. Il loro capo, temuto e riconosciuto, era Angelo Decarlo, detto Gyp; intorno a lui ruotavano piccoli e grandi malfattori. Nelle strade del quartiere italo-americano crescevano insieme, incontrandosi e organizzando le loro avventure, i figli delle famiglie oneste e anche gli altri, che negli anni ’50 erano adolescenti o poco più, legati dall’amicizia solidale, talvolta omertosa, che derivava soprattutto dall’appartenenza allo stesso quartiere, ma anche dalla condivisione di alcuni valori tradizionali, nonché dei pericoli cui si esponevano durante le poco commendevoli aggressioni o i furti (non sempre piccoli) di cui si rendevano protagonisti. Il rischio per tutti era di finire in galera; qualcuno di loro, infatti, ci era finito; qualcun altro, invece, cercava di immaginare un futuro diverso: un’affermazione di sé, grazie alle proprie personali capacità avrebbe, in effetti, cambiato molte cose e garantito un futuro pulito e dignitoso. Uno dei più giovani di loro, figlio di piccolissimi borghesi, era Frankie Valli, dotato di una voce bella e singolare, tanto da aver colpito e commosso persino Gyp, interpretando una canzone che gli aveva ricordato la madre. Da allora Frankie era diventato un protetto di Gyp, che aveva anche sborsato del denaro, investendo su quella voce. Grazie a lui, Frankie era riuscito a mettere in piedi, con i suoi amici Tommy, Bob e Nick il complesso musicale che col nome di Four Season avrebbe mietuto grandi successi, rinverditi ai nostri giorni da ben otto anni di repliche nel musical in scena a Broadway, nonché dalle numerose tournée che hanno fatto il giro del pianeta.

Clint Eastwod, notoriamente musicofilo e musicista a sua volta, attento a tutto ciò che ha concorso in modo determinante a formare la cultura americana, radicandone le tradizioni, si era interessato alla storia di quel gruppo, che gli era parso quasi emblematico di come, con la forza della volontà e con molti personali sacrifici, si possano raggiungere traguardi apparentemente impossibili. Grazie al racconto dello stesso Frankie (che è anche produttore esecutivo di questo film), che gli ha narrato le traversie, gli ostacoli e gli scontri interni al gruppo stesso, il regista ha diretto questa bella pellicola, film musicale che si chiude addirittura con la conclusione dello spettacolo di Broadway, ma anche ricostruzione di un pezzo di storia degli Stati Uniti, che hanno nel “melting pot” e nella cultura multietnica che ne è derivata le proprie irrinunciabili radici. Va da sé che la rievocazione degli anni ’50 risulti del tutto degna della grandezza del regista e della sua raffinata accuratezza, resa da una bellissima fotografia leggermente sbiadita, nell’insieme classica e perfetta, come tutti i lavori di Clint, che ha ottantaquattro anni portati molto bene!

Fra i bravissimi attori che hanno fatto lo spettacolo, ricordo soprattutto John Lloyd Young (Frankie, anche nello spettacolo di Broadway), Erich Bergen (Bob), Michael Lomenda (Nick), Vincent Piazza (Tommy), Christopher Walken (Gyp Decarlo), Freya Tingley (la moglie di Frankie). Gradevolissimo spettacolo che ci fa trascorrere più di due ore, senza mai annoiare.

Angela Laugier

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