(Recensione di Giulia Betti per “storiadeifilm.it“) – “Life” è un film di Anton Corbijn, con Robert Pattinson, Dane DeHaan, Joel Edgerton, Alessandra Mastronardi e Stella Schnabel. Uscirà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 8 ottobre.
Nel 1955 si incontrarono diventando amici due giovani sul punto di dare una svolta alla propria carriera artistica. Un momento complesso per loro, quello in cui dimostrare a se stessi prima che altri altri di valere non solo per il proprio talento, ma anche per le scelte che avrebbero compiuto. I due erano James Dean, il cui film La valle dell’Eden stava per uscire nei cinema, e il fotografo dell’agenzia Magnum Dennis Stock. A quest’ultimo venne commissionato un servizio fotografico sull’attore stella nascente di 23 anni.
“Il passato è già parte del mio futuro, e il presente è fuori dal mio controllo”: utilizzando queste poche parole che Ian Curtis esprime il suo male di vivere, la sua intolleranza involontaria alla realtà, la necessità di respiro, il desiderio di annullarsi nel vuoto, strappare una pagina e riprendere a scrivere la propria esistenza su di un nuovo spartito, un foglio bianco e vergine che vuol dire possibilità. Ma si sa, che la possibilità di cambiare il proprio passato è negata anche al più potente fra gli uomini, l’inarrivabile, il superbo. E’ proprio questa citazione, estrapolata da Control, il primo lungometraggio del regista Anton Corbijn, che si materializza come un filo teso tra i protagonisti dell’opera d’esordio e dell’ultima pellicola dell’autore olandese.
James Dean, icona culturale, emblema dell’anticonformismo, quello reale e non quello spacciato come tale tanto in voga nel contemporaneo, è il grande oggetto dell’ultimo good job di quello che è stato il regista di Linear, The American, A Most Wanted Man e naturalmente del grande dramma biografico sulla vita pubblico/privata del leader dei Joy Division. Due anime, quella di Ian Curtis e di James Dean, incontaminate dalla brama di successo e dalla cupidigia, al punto da renderle strane poichè estranee alla consuetudine e pure perchè immobili di fronte ad ogni genere di corruzione. Ma questi due artisti tormentati e veggenti condividono altresì un distino da immortali, due vampiri culturali scomparsi all’apice della propria carriera chi per scelta meditata, chi per induzione consapevole.
Life, interpretato da due grandi attori come Robert Pattinson e Dane DeHaan, è un’opera ascrivibile come… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).