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Cinema: trailer e recensione di “L’Orologio di Monaco”, un documentario di Mauro Caputo

Creato il 29 agosto 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

(Recensione di Francesco Carabelli per “storiadeifilm.it“) - “L’Orologio di Monaco” è un documentario di Mauro Caputo, con Giorgio Pressburger.

Lo scrit­to­re Gior­gio Pres­sbur­ger ri­co­strui­sce la sto­ria della pro­pria fa­mi­glia ri­stret­ta e al­lar­ga­ta, in una fitta trama di le­ga­mi con tutta Eu­ro­pa. Il film, pre­sen­ta­to al­l’ul­ti­mo Fe­sti­val del Ci­ne­ma di Roma, trae spun­to dalla rac­col­ta di rac­con­ti che Gior­gio Pres­sbur­ger pub­bli­cò per i tipi di Ei­nau­di nel 2003.

Il film, come il libro dello scrit­to­re ita­lo-un­ghe­re­se di ori­gi­ni ebree, fo­ca­liz­za l’at­ten­zio­ne sulla ri­cer­ca delle ori­gi­ni della fa­mi­glia dello scrit­to­re e sulle pa­ren­te­le di Pres­sbur­ger con molti per­so­nag­gi il­lu­stri del­l’Eu­ro­pa cen­tro orien­ta­le: scrit­to­ri, poeti, mu­si­ci­sti, fi­lo­so­fi. Il “gene Pres­sbur­ger” si è dif­fu­so a par­ti­re da Bra­ti­sla­va (per i te­de­schi Pres­sburg) in tutta Eu­ro­pa, dato che figli di que­sta fa­mi­glia erano rab­bi­ni di prim’or­di­ne che emi­gra­ro­no in Ger­ma­nia, Olan­da, Au­stria, Un­ghe­ria.

Gra­zie a ri­cer­che ap­pro­fon­di­te, Pres­sbur­ger sco­pre di es­se­re im­pa­ren­ta­to con i Men­dels­sohn, sia il fi­lo­so­fo che il mu­si­ci­sta, con Karl Marx, con Hein­ri­ch Heine, con Eric Pres­sbur­ger (fa­mo­so re­gi­sta del se­con­do do­po­guer­ra e nonno di Kevin Mac­Do­nald, co­no­sciu­to dallo scrit­to­re in un suo viag­gio a Lon­dra) e con molte altre fi­gu­re di spic­co della cul­tu­ra eu­ro­pea.

Una fa­mi­glia mo­del­lo dei le­ga­mi trans­na­zio­na­li che esi­ste­va­no nelle fa­mi­glie ebree eu­ro­pee prima della Shoah.

Il re­gi­sta, Mauro Ca­pu­to, è abile nel­l’u­ti­liz­za­re la fi­gu­ra di Pres­sbur­ger come pro­ta­go­ni­sta e voce nar­ran­te, al­ter­nan­do im­ma­gi­ni dello scrit­to­re che si ag­gi­ra nei vari luo­ghi sto­ri­ci di Trie­ste, sua città di re­si­den­za (ad esem­pio la Ri­sie­ra di San Sabba o il caffè San Marco, la Si­na­go­ga o il ci­mi­te­ro ebrai­co, il porto e la fron­tie­ra con la Slo­ve­nia), con im­ma­gi­ni di re­per­to­rio del­l’I­sti­tu­to Luce (qui co­pro­dut­to­re della pel­li­co­la) o con fil­ma­ti delle città di cui viene nar­ra­to du­ran­te il film.

Emer­ge una sag­gez­za del vi­ve­re e del mo­ri­re, dalle pa­ro­le e dalle im­ma­gi­ni, una sag­gez­za di tempi an­ti­chi che sem­bra­no… (per continuare a leggere la recensione > “storiadeifilm.it”']);">cliccare qui –>> “storiadeifilm.it”).


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