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Cinemaholic with Fede #24 - Coraggio e (fin troppa) gentilezza-Cinderella di Kenneth Branagh

Creato il 01 aprile 2015 da L'Aspirante Biondo
Quando si tratta di portare sul grande schermo un remake, e nella fattispecie il remake di un classico, bisogna fare attenzione perché le aspettative sono di solito estremamente elevate e facilmente disattese. Diventano di proporzioni epiche se parliamo non di un classico qualunque, ma del classico per eccellenza. Cenerentola è uno dei più famosi film d'animazione che Walt Disney abbia mai partorito, oltre che ad essere una delle favole più conosciute al mondo e che vanta oltre 300 varianti. Quella di Branagh non è la prima versione cinematografica della storia, ma è quella sicuramente più ambiziosa per il termine di paragone con cui si confronta. Come rendere ancora vivo l'interesse per una fiaba che tutti conoscono (e sanno esattamente come andrà a finire), come poter dare una ventata di freschezza rimanendo però fedeli alla Cenerentola disneyana? Kenneth Branagh si è lanciato in questa coraggiosa e ardua impresa e il risultato è eccellente se parliamo di scenografie, costumi,musiche, scelta dei personaggi  ma lo è un po' meno a livello narrativo ma su questo mi soffermerò dopo.

Cinemaholic with Fede #24 - Coraggio e (fin troppa) gentilezza-Cinderella di Kenneth Branagh

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C'era una volta, in una terra lontana lontana, un minuscolo regno pacifico, prospero e ricco di antiche e poetiche tradizioni. Là, in un maestoso castello, viveva un nobile signore con la sua bamb... no vabbè scherzavo, questa volta la trama ve la risparmio. Cos'ha di diverso questa Cinderella? A differenza della versione Disney, dove la protagonista era volutamente buona fino all'idiozia ed emblema assoluto della passività psicologica, questa Ella decide, su consiglio dell'adorata mamma morta da poco, di affrontare il mondo con gentilezza e bontà, opponendosi al cinismo e all'ipocrisia che imperano soprattutto ai giorni nostri. Il regista stesso ha affermato che per costruire il personaggio si sono ispirati a Ghandi e Martin Luther King, due figure storiche importantissime per la lotta contro la discriminazione razziale facendo ricorso alla non-violenza verso il prossimo. Il paragone è un pò azzardato, ma è più o meno quello che fa la Cenerentola di Branagh. Insomma, se la protagonista non fosse stata lei, Matrigna e sorellastre sarebbero già state cacciate di casa a calci in culo dopo i primi minuti del film. Invece Cenerentola adotta la scelta più coraggiosa e più difficile, direi quasi impossibile, che qualcuno possa mai fare in una situazione del genere: sceglie di essere gentile e di resistere, pur avendo momenti di debolezza, alle angherie perpetratele  dalla sua infernale famiglia adottiva. Se una cosa del genere accadesse nella vita reale, saremmo pronti a definirla una squilibrata, pazza e masochista ma sta proprio in questo il cuore di ciò che Cenerentola vuole insegnare: si può far fronte alle difficoltà e alle avversità anche compiendo scelte estreme, affrontando la vita con grande forza d'animo e prima o poi, con la perseveranza e la pazienza, il lieto fine, di qualsiasi tipo sia, arriverà. E poi, credo che attrice migliore non avrebbero potuto scegliere. La deliziosa Lily James ( che è stata definita "brutta per essere Cenerentola" e qui credo che la gente debba un attimo rivedere il concetto di bellezza) è incantevole nella parte proprio perchè, sempre a mio modestissimo parere, per Cenerentola occorreva una ragazza che non fosse una strafiga da copertina ma di una bellezza semplice, più "acqua e sapone". Inoltre la James rende perfettamente giustizia alla sua "controparte animata", incarnando i valori di bontà e forza d'animo che il film vuole trasmettere.
Altri due personaggi degni di nota sono sicuramente la Matrigna, Lady Tremaine (Cate Blanchett) e la Fata (interpretata da Helena Bonham Carter). La prima immagine che abbiamo della Matrigna nel film fa pensare alle grandi dive del 900 : Marlene Dietrich, Bette Davis, Joan Crawford. Complici i meravigliosi abiti realizzati dalla costumista Sandy Powell, la Blanchett spicca prepotentemente nel suo ruolo di cattiva, anche se in alcuni momenti fa un pò rimpiangere la Lady Tremaine del cartone. Se quest'ultima era molto più algida e composta nei modi, una donna fredda e crudele che amava seviziare psicologicamente, ma sempre in maniera sottile e senza mai agire in prima persona,( vedi la scena del cartone dove le sorellastre fanno a pezzi il vestito di Cenerentola sotto lo sguardo impietoso della donna) la matrigna della Blanchett è una che sa come prendere in mano la situazione, e tuttavia ogni tanto risulta essere un pò troppo esaltata e macchiettistica  al limite del comico come nella scena del gran ballo ma la Blanchett riesce a equilibrare, a volte di più a volte meno, questi due lati opposti della personalità della Matrigna. Unica nota dolente è la risposta che dà a Cenerentola per giustificare il suo odio nei confronti della ragazza. "Perchè tu sei giovane, e bella, e gentile, e io..". Vi prego, un minimo di inventiva.
E poi c'è lei. Scusate ma ho un debole per Helena Bonham Carter.


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Lei è semplicemente favolosa ed emozionerebbe anche se dovesse interpretare una pianta. La sua versione della Fata è molto particolare perchè non assomiglia per niente a quella iconica del cartone, ma ricorda più le illustrazioni che si trovano sui libri di fiabe per bambini. E' una fatina buona, ma con una evidente nevrosi e ansia da prestazione perchè vuole assicurarsi di fare tutto quello che serve e nel minore tempo possibile. E' accellerata e sembra che non abbia tutte le rotelle a posto e ciò la rende tremendamente buffa e adorabile da vedere. E' la protagonista della sequenza meglio riuscita di tutto film ossia quella della trasformazione della zucca in carrozza e dei topi e affini in cavalli e valletti. A tal proposito, quando ero piccolo, ricordo che la mia scena preferita del cartone era la fuga di Cenerentola dal ballo e l'inseguimento della carrozza e la versione live mi ha altrettanto entusiasmato perchè era esattamente come l'avevo immaginata:concitata, che ti tiene col fiato sospeso anche se sai che arriverà a destinazione e comica. Sono tornato per un attimo bambino!
Il principe (Richard Madden o per gli amici di Game of Thrones Robb Stark/ King of the North) , che in questa versione si chiama Kit, convince abbastanza nel ruolo (avrebbe convinto di più se avesse mantenuto la barba che aveva in GOT ma vabbè, non si può avere tutto dalla vita) anche se alcune scene, che vedono interagire i due innamorati, sono al limite della parodia, infatti quando per esempio lui e Ella ballano insieme per la prima volta sembra che lei, per tutti i sospiri che emette, abbia un orgasmo ogni volta che lui la sfiora. Manco fosse la tizia di Cinquanta Sfumature di Grigio!. In ogni caso, a parte questo piccolo particolare, le scene al ballo sono quelle visivamente più impattanti per le scenografie perfette, i costumi sfarzosi e colorati e per le coreografie delle danze. Il tutto coronato dall'eccellente lavoro fatto dal compositore Patrick Doyle per le musiche.
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Le malefiche sorelle di Ella adorabili (in senso ironico, ovviamente) . Dall'aspetto gradevole ma odiose e stupide esattamente come dovrebbero essere e le loro uscite, anche se a volte eccessivamente esagerate proprio per sottolineare il fatto che abbiano un QI di molto inferiore rispetto alla sorellastra, sono esilaranti.
Quello che in sostanza manca al film è la novità. Il film recupera giusto un paio di cosette da diverse versioni della favola ossia quelle di Perrault e dei fratelli Grimm ma si tratta di dettagli. Non mi è mai piaciuto vedere i classici stravolti e infatti sono stato il primo a gridare allo scandalo dopo aver visto quella porcata di Maleficent. Qui invece il film è abbastanza aderente al cartone e questo è contemporaneamente un punto di forza che il tallone d'Achille del film. Punto di forza perchè chi è un puritano come me rimarrà abbastanza soddisfatto dell'ottimo lavoro di Branagh (anche se ho sentito gente lamentarsi che non abbiano cantato come nel cartone!) ma chi invece magari si aspettava di scoprire qualcosa in più, un piccolo "twist", un maggior approfondimento delle dinamiche tra i personaggi rimarrà un pò con l'amaro in bocca. Una cosa che non digerirò mai di questo remake è il finale ma non fraintendetemi. La condotta morale che Ella sceglie di assumere spontaneamente è criticabile ma sicuramente ammirabile per certi versi. Purtroppo alla fine della storia Ella non realizza che il suo mantra dell'essere buonagentilecordialeeblablabla non sempre paga in questo mondo e proprio quando è il momento di cacciare fuori gli attributi, dopo che sei stata chiusa in soffitta, che cosa fai? CANTI. E realizzi il tuo sogno solo perchè ti hanno aiutato dei ratti! Ma scherziamo? Non dico di sfondare la porta che fa molto poco princess, ma fà qualcosa e vai a prenderti il tuo principe!! Un pò più di intraprendenza e di azione da parte sua non avrebbero guastato, perfino la Cenerentola disneyana aveva più iniziativa in questo senso. In ogni caso vale la pena vederlo perchè è una gioia per gli occhi e per il cuore, il tipico film da vedere in famiglia e per quelli che non hanno mai smesso di essere sognatori ad occhi aperti.
Piccola curiosità per concludere:nel soundtrack del film sono presenti due versioni de "I sogni son desideri" e "BibbidiBobbidiBu" cantate dalle rispettive interpreti nel film. Detto questo, vi lascio con "I Sogni Son Desideri" cantata per l'appunto da Lily James alias Ella che tra l'altro dimostra di avere una voce discreta. Buon ascolto e buona visione!
Federico.


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