Cinque dischi per...Cadere con stile.

La notizia della settimana non poteva che essere il tumulto che ha scosso (e capovolto) il mondo della politica, e di conseguenza tutto il Paese. Non mi addentrerò in analisi di sorta, anche perché - se dici "caduta di governo" per tre volte - si materializza Bruno Vespa alle tue spalle, e non ci tengo affatto.
In questo sabato mattina di pieno inverno, ci basti sapere che è cascato il governo di nuovo, che toccherà di nuovo correre ai ripari, e che di nuovo il Presidente Napolitano dovrà rinunciare a farsi una bella passeggiata al parco con la signora Clio, rinunciando al weekend per restare a casa a risolvere l'ennesimo tracollo.
Noi che invece responsabilità di governo non ne abbiamo, possiamo rilassarci un po': perché se c'è soluzione, a che serve agitarsi? E se non c'è soluzione, a che serve agitarsi? Dunque ascoltiamo un po' di musica; nella fattispecie cinque dischi per cadere con stile.
1. Barenaked Ladies - Falling for the first time

"Sono così figo, peccato sia un perdente/Sono così sveglio, peccato non riesca a concludere mai niente/Sono così coraggioso, peccato sia un bambino/Sono un fico, forse è per questo che/sembra che io stia cadendo per la prima volta". Sembra l’inno di tutti i governatori caduti (di ogni colore e di ogni Repubblica). Non credo serva aggiungere altro; anzi sì, aggiungiamo che forse non tutti sanno che i Barenaked Ladies sono quelli della canzone dei titoli di apertura del telefilm "The Big Bang Theory".
2. Faith No More - Falling into pieces

Elemento fondamentale di questo video, il gattino rotante (ma non potrei giurare che non sia una marmotta mascherata). O forse i pesci giganti, palese citazione della scena iniziale del film dei Monty Python "Il senso della vita". O forse le mise improponibili di tutti i membri della band. Qui non si parla di "fall" nel senso di "caduta in amore" (“fall in love” è – in inglese – “innamorarsi”); la caduta dei Faith No More è proprio un autentico sfracellamento mentale, tra “gocce di sì e di no, in un oceano di "forse"”.
3. Alicia Keys – Fallin’

Stavolta quella facile l’ho sistemata al centro. Alicia qui è una povera ragazza fragile che non fa che innamorarsi e disinnamorarsi di qualcuno (ragazza mia, che faticaccia!). Quindi sì, questa caduta è una caduta in amore. Ma va bene lo stesso, perché in fondo – in questo Paese – anche i governi cadono e si rialzano e poi cadono di nuovo. E i politici s’alleano, s’abbracciano, poi litigano (ma non ne parleremo, se no – di nuovo – si palesa Bruno Vespa qui in salotto), poi fanno pace, costruiscono partiti e poi gli danno fuoco. Esattamente come la migliore delle fidanzate isteriche.
4. Giorgia feat. Jovanotti – Tu mi porti su

E se in America per parlare di amori altalenanti hanno Alicia Keys, noialtri qui abbiamo Giorgia e Jovanotti che dicono “mi sono innamorata e come un 747 sono decollata”. Per quanto Giorgia abbia una voce davvero bella e capace pressoché d’ogni cosa, questo rimane pur sempre un brano che ripete svariate volte (posso dire “troppe”?) “Ah che bellezza, ah che dolore”. Probabilmente ognuno ha i decolli – e soprattutto le cadute – che si merita.
5. Patty Pravo – La bambola

E, a proposito di volteggiare – prima, ovviamente, di cadere – la nostra cinquina di dischi per cadere con stile si conclude con un grande classico. Il pezzaccio vintage di questa settimana. Provate a immaginare Enrico Letta che la dedica a Matteo Renzi, con tanto di chioma bionda: “Non ti accorgi quando piango, quando sono triste e stanco, tu pensi solo per te”.
…
Ok, no, non fatelo, non l’immaginate. È pur sempre sabato, dobbiamo pur sempre rilassarci.
Godiamoci la versione, targata 1968, dell’originale Ragazza del Piper.
Nella scelta dei cinque dischi per il tema di questa settimana, a mio favore ha giocato il fatto che in inglese "fall (in love)" significhi anche "innamorarsi"; e dunque non tutte le cadute son venute poi per nuocere: prendiamolo come un buon augurio anche per il Paese.