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Cjalsòns experience...

Da Sarettam
Cjalsòns experience...Stavolta ho solamente eseguito in maniera ligia e rispettosa nei confronti della tradizione il compito che mi era stato assegnato…Grazie alla bellissima iniziativa di Rossella del blog Ma che ti sei mangiato? mi sono trasformata in “Cjalsonara” per un giorno e credetemi che è molto meglio diventare “Cjalsonari per un Giorno” che essere “Re per una Notte”…Perché?!?Bè innanzitutto c’è da dire che questo blog evento gira attorno ad un cuoco, un cuoco carnico DOC, Gianni Cosetti che dopo il terremoto del ’76 ha fatto di tutto per promuovere la sua terra e con il suo ristorante Il Roma a Tolmezzo è riuscito ad ottenere un’ambita stella Michelin. Poi grazie a questo evento mi ha sono avvicinata a quella che è la tradizione culinaria friulana che fino ad ora mi era quasi totalmente sconosciuta(avevo realizzato solamente una volta il Presniz e nulla più). E infine perché credetemi se vi dico che i Cjalsòns, una sorta di agnolotti tipici friulani, sono veramente buoni!!! Ma in cosa consiste questo evento?
Bene come per ogni ricetta tipica che si rispetti anche dei cjalsòns ci sono tante versioni. Considerate che Gianni negli anni ’80 indisse un concorso per cercare di raccogliere le ricette dei cjalsòns delle casalinghe carniche e uscirono fuori una ricetta diversa per ciascuna delle partecipanti.
Rossella ha quindi provveduto ad inviare a ciascun partecipante 6 ricette di Cjalsòns pubblicate su Nuova e Vecchia Cucina di Carnia di Gianni Cosetti e 3 ricette di Cjalsòns di Anna Cosetti(figlia di Gianni) tra le quali c’era anche quella eseguita dal padre, Gianni, nel suo ristorante e ci ha chiesto di provare a riprodurne una(eventualmente adattandola in base alle nostre disponibilità di ingredienti) e di parlarne poi nei nostri blog.
Vi dico da subito che la ricetta da me realizzata è una di quelle che sono pubblicate su Nuova e Vecchia Cucina di Carnia di Gianni Cosetti e si tratta cioè dei Cjalsòns Rustics. Come anticipato prima, ho cercato di seguire la ricetta alla lettera e quelli che ho ottenuti sono degli agnolotti, dall’impasto morbidissimo e profumato di noce moscata e prezzemolo, facili da preparare e velocissimi da cuocere. Ecco gli ingredienti e le relative dosi.
Cjalsòns experience...Nota: Considerate che facendo la dose sotto riportata ho ottenuto 52 Cjalsons belli grandi(un sacchetto ora riposa in freezer e credo proprio che non mi dovrò porre il problema di cosa mangerò domenica a pranzo. Eventualmente proverò a farli con un altro tipo di salsa…Comunque poi vi dirò…).
CJALSòNS RUSTICS
Ingredienti
Per l’impasto
- 300 gr di Patate
- 200 gr di Farina “00” (tenete la confezione a portata di mano poiché ne servirà altra per la spianatoia quando stendete la sfoglia)
- 1 Uovo intero
- 1 ciuffo di Prezzemolo
- 1 spolverata di Noce Moscata
Per il ripieno
- 100 poi fai barra 200 gr di Salsiccia fresca (la ricetta originale prevedeva la Polmona Fresca)
- ½ bicchiere di Vino Bianco Secco
- 1 Uovo sbattuto(non l’ho messo poiché non ho capito bene se dovevo aggiungerlo prima o dopo la cottura della salsiccia)
Per il condimento(queste sono le dosi per il condimento di 52 cjalsòn però considerate che io avendo cotto metà dei cjalsòn ottenuti ne ho fatta la metà):
- 200 gr di Ricotta fresca(io Vaccina)
- 200 ml di Latte(io fresco Parzialmente Scremato)
- Pepe Nero(Pestato Grossolanamente)
Procedimento
Lavare le patate con la buccia e metterle in una pentola con l’acqua fredda. Porre la pentola sul fuoco, portare a bollore e far cuocere per circa 40 minuti o finchè siano morbide e infilzabili con una forchetta. Scolarle e sbucciarle, passarle con il passaverdura e lasciarle raffreddare. Unire l’uovo, la farina, la noce moscata, il prezzemolo finemente tritato e impastare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Preparare il ripieno, sbriciolando la salsiccia e cocendola in una padella antiaderente, bagnandola con il vino e lasciandolo evaporare(io l’ho ulteriormente sbriciolata durante la cottura con i rebbi della forchetta).
Sulla spianatoia infarinata stendere la pasta sottile, e con l’ausilio di un coppapasta(nel mio caso uno stampo tondo monodose) del diametro di 7 cm ricavatene dei dischi. Porre al centro di ognuno un cucchiaio di ripieno. Ripiegate ciascun disco dando la forma della mezzaluna facendo aderire i bordi, facendo le tre pieghe dette anche “zampe di gallina”(ai due lati e al centro) e sigillando bene i bordi con i rebbi della forchetta(se avete un raviolatore tanto meglio; io non ne avevo uno a disposizione e ho fatto in maniera molto artigianale con la forchetta). Portare a bollore una pentola con l’acqua. Quando bolle salare e versare i cjalsons. L’impasto è molto morbido, ma al tempo stesso resistente e di conseguenza si sono cotti in 3-4 minuti senza che avessero cedimenti strutturali. A parte preparare la salsa tiepida frullando la ricotta con il latte caldo. Mettete un po’ di salsa in ciascun piatto, porre sopra sei cjalsòns(io me li sono magiati dieci, ma sono un caso a parte ;-)))), versare ulteriore salsa, spolverare con il pepe e servire.
Da bere viene consigliato uno Chardonnay affinato in barrique(e si perché Gianni oltre che di cucina, sapeva anche di vini).
Cjalsòns experience...A noi sono piaciuti moltissimo. La salsina è molto delicata e credo che si sposi benissimo con il resto, l’impasto è veramente soffice e profumato, mi sono divertita nella preparazione(il tavolo della cucina ne era invaso)e...cos’altro aggiungere?!? Solo che spero di avervi incuriositi abbastanza e che presto anche voi diventerete Cjalsonari per un giorno!!!
Cjalsòns experience...

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