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CLASSIC READ CHALLENGE: Maggio

Creato il 12 giugno 2014 da Anncleire @anncleire

 CLASSIC READ CHALLENGE: Maggio

 

Questa è la prima Challenge che organizzo. Ho creato una pagina apposita per la “CLASSIC READ CHALLENGE” dove trovate anche il regolamento che terrò aggiornata con i nomi dei partecipanti, i vari post riassuntivi e i libri letti da ognuno… così giusto per stare informati. Tutto senza impegno perché come dicevo prima l’importante è leggere e divertirsi. Se si ha bisogno di conforto psicologico potete sempre twittare con l’hashtag #PABCRC.

Sono di nuovo qui a tirare le somme di una iniziativa a cui tenevo immensamente e che invece, purtroppo, si è rivelata un po’ un flop. Me ne assumo tutte le responsabilità perché tra la mia vita frenetica, i cento miliardi di impegni che ogni giorno mi vedono protagonista non sono riuscita ad essere davvero presente, non sono riuscita a catalizzare quella attenzione che speravo. Perché leggere qualsiasi tipo di libro è davvero fondamentale, ma scoprire il modo di pensare di chi ci ha preceduto è importante alla stessa maniera. I classici sono importanti, plasmano la nostra società nello stesso modo in cui lo fanno i pittori, i film, le foto. L’arte è lo specchio del nostro tempo, così come la tecnologia e la scienza. Sono fermamente convinta che bisogna leggere qualsiasi tipo di libro. Se qualche giorno fa ho postato un’arringa in difesa dell’erotica (La versatilità dell’ano) ora sono qui per invitarvi davvero a scegliere il vostro tipo preferito e di iniziare a leggere. Non fatevi spaventare dal linguaggio o dallo stile, ogni libro è importante, ogni storia racconta qualcosa di fenomenale e davvero istruttivo. Anche se paradossalmente senza capo né coda.

Io purtroppo questo mese non ho fatto in tempo a leggere nulla, quindi rinnovo l’impegno del mese precedente… tenendo le dita incrociate per la lettura. Ho deciso di  proporvi uno dei miei libri preferiti il DEMIAN di Hermann Hesse.

Ringrazio immensamente la mia mitica @Karenzi che continua a partecipare alle mie follie collettive con impegno e costanza e che mi è sempre tanto vicina. Grazie mille stellina per tutto, ti adoro :********

Buona lettura guys!

 

KAREN

La morte di Ivan Il’Ic di Lev Tolstoj

 

CLASSIC READ CHALLENGE: Maggio

La Trama:

“La morte di Ivan Il’ič” è probabilmente l’opera breve più famosa di Tolstoj. È anche la prima prova importante di letteratura che lo scrittore ha affrontato dopo la sua conversione. Da quando il libro è stato pubblicato, nel 1886, critica e lettori l’hanno salutato come un capolavoro assoluto. Ha inoltre acquisito fama quale uno dei più originali trattati moderni sulla morte. Narra la tragica parabola di un agiato funzionario di mezz’età, la cui vita dolorosamente ordinaria si interrompe a causa di una malattia incurabile. Egli morirà in casa, in solitudine e dopo un’atroce e lunga agonia. Ma anziché volgersi alla religione, o all’arte, o all’amore per far fronte al terribile passaggio, invano e fino alla fine farà affidamento sui medici e la scienza. È un confronto forte con il problema della morte, e, attraverso di essa, con il problema del senso della vita. Mette anche in scena una forte satira verso le vite “false” della borghesia moderna, che Tolstoj aveva conosciuto e rinnegato, ritenendo che coloro che le abbracciavano erano incapaci di affrontare la morte perché non capivano la vita. Il libro infine porta alla nostra attenzione il fatto spiacevole che tutti dobbiamo morire, e che potremmo soffrire prima di congedarci. Benché i nostri medicinali siano migliori di quelli dei medici di Ivan, essi non ci risparmieranno certo l’epilogo. Molte persone ancora oggi muoiono dopo un lungo e doloroso periodo di malattia. Con la sua profondità psicologica, forse, Ivan Il’ič aiuterà a capire ciò che affrontano prima della fine.

Il pensiero di Karen:

Mi accosto sempre ad un libro “classico” con molta cautela, per paura che la lettura possa annoiarmi. Ma non potevo sbagliarmi di più. In meno di cento pagine viene raccontata la morte di Ivan Il’Ic, un facoltoso appartenente all’alta società russa, un uomo caratterizzato dalla devozione non comune al proprio lavoro, un marito e un padre, più attento a quelle che sono le norme dettate dalla società piuttosto che alla verità della sua figura all’interno della famiglia. Ma quanto è simile la sua storia alla nostra? “Faceva ciò che la gente dell’alta società riteneva giusto fare”, si lascia persuadere dai meccanismi della società, dalle sue lusinghe fino al punto tale da arrivare a dimenticarsi di se stesso.  

Ma all’improvviso ecco sopraggiungere la Morte, che incombe su di lui con la sua inequivocabile verità, che nessuno, e né tantomeno lui, è pronto ad ascoltare. Eppure la morte è l’unica certezza con cui nasciamo, l’unica verità che non può mai esserci tolta e, nonostante questo, né un’ora, né un giorno, né un anno, né un secolo di vita sarebbero sufficienti per giungere ad essa preparati.

Immergendoci nella sua esistenza è impossibile non riconoscere la paura, non avvertire la solitudine, non comprendere la sofferenza delle sue ultime ore ed è proprio quando tutto sembra scivolare via che arriva la consapevolezza e la pace, con se stesso e con gli altri.

Mi sono profondamente commossa durante la lettura, avendo vissuto da vicino l’ultimo anno del mio caro nonno, e non sono riuscita a rimanere indifferente dalla descrizione dell’odio provato dal malato, causato da mesi di prolungata sofferenza, del senso di impotenza di fronte alla malattia e infine dell’imbarazzo e della falsità che Ivan percepisce in chi, attorno a lui, fa finta che tutto sia normale.

La morte di Ivan Il’Ic è un capolavoro immortale, un piccolo gioiello che brilla per purezza e rarità.

Le citazioni preferite:

“La morte di un uomo conosciuto e vicino suscitava…un sentimento di soddisfazione, giacchè a morire era stato lui e non loro.”

“La sua vita era avvelenata… avvelenava quella degli altri e…questo veleno non diminuiva, ma impregnava sempre di più… il suo essere”

“Si mise a frugare nella propria immaginazione alla ricerca dei momenti migliori della sua piacevole vita… ma la persona che aveva provato quei momenti piacevoli, non c’era più: sembrava il ricordo di qualcun altro.”

“Cercò la sua solita paura della morte, la paura di un tempo e non la trovò. Dov’era? Quale morte? Non c’era nessuna paura, perché non c’era neppure la morte. In luogo della morte, c’era solo la luce.”

 

ANNCLEIRE

Demian di Herman Hesse

 

CLASSIC READ CHALLENGE: Maggio

La trama:

Scritto neI 1917 e pubblicato nel 1919, “Demian” è la storia di un ragazzo combattuto fra due mondi, quello bello e pulito del bene e quello terribile, enigmatico eppur allettante del male. Protagonista è il giovane Emil Sinclair, caduto sotto l’influsso di un cattivo compagno di scuola, Franz Kromer, che lo spinge a ingannare i genitori, rubare e discendere la china del peccato. Sarà un altro compagno, Max Demian, che sembra vivere fuori del tempo o uscire da un passato senza età, ad attrarre Sinclair e a liberarlo dal nefasto influsso di Kromer, guidandolo verso una concezione della vita straordinariamente complessa e misteriosa.

Il pensiero di Anncleire

Ricordo ancora perfettamente la prima volta che ho preso in mano il “Demian”. Lo aveva citato una delle mie favorite fanwriter in una delle sue storie, “Due sotto il tetto” di Bluesmoke una storiaaaaa STRASTUPENDA. Il Demian mi ha colpito subito per la sua natura fantastica, incerta, dai contorni sfumati, un po’ come tutte le storie di Hesse. Emil, il narratore e protagonista sembra quasi una spalla, perché ci regala le sue impressioni di un altro personaggio, Max Demian che catalizzerà tutta l’attenzione. È un libro di crescita, di massime intense, che non lascia scampo né ai sogni, né alle idee. C’è il male, contrapposto al bene, c’è la vita che ci mette lo zampino e la convinzione che l’educazione conta come la natura. Emil è un giovane che si lascia facilmente sedurre e affascinare, un debole sostanzialmente. Un personaggio che ascolterà sempre inquieto i consigli e i racconti di Demian. Un libro memorabile, da conservare nella propria libreria.

Le citazioni preferite:

“If you hate a person, you hate something in him that is part of yourself. What isn’t part of ourselves doesn’t disturb us.” 

“I have been and still am a seeker, but I have ceased to question stars and books; I have begun to listen to the teaching my blood whispers to me.” 

“I live in my dreams — that’s what you sense. Other people live in dreams, but not in their own. That’s the difference.” 


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