Magazine Per Lei

( Clinica della Timidezza ) Non è mai un affronto

Da Phoenixseduzione

Dalle lezioni della clinica della timidezza, ecco un argomento molto importante per chi è timido.

Si parla di insulti e critiche e di come affrontarli. Per molti timidi queste cose sono una demolizione dell’autostima. Per le persone più estroverse e sicure di se stesse, sono una forma di crescita.

Guarda il video qui sotto.

( Clinica della timidezza: clicca qui )

Quindi, in questo video, hai imparato:

  • Le critiche non sono mai un affronto e non sono mai fatte per danneggiare la tua autostima. Certo, alcune volte è difficile vederle come tale. Ed è anche vero che molte volte le persone insultano per il gusto di far soffrire qualcun altro. Ma, la clinica della timidezza, ci insegna che se non tratti mai insulti e critiche come affronti, questi non riusciranno mai a farti male.
  • Le critiche riguardano i tuoi comportamenti, non te come persona. E’ difficile vederlo, molte volte, ma è sempre così. Nessuno può insultare la tua persona,  ma solo i tuoi comportamenti. Perchè nessuno ti conosce, nel profondo. La clinica della timidezza ti insegna proprio a vedere ogni critica come un qualcosa di superficiale, che non va oltre il tuo guscio.
  • Il terzo è il più grande consiglio che la clinica della timidezza potesse darti: impara ad affrontare insulti e critiche. Questo non significa che devi cercare a tutti i corsi di farti insultare dalla gente. Significa solo che devi imparare ad affrontare, a testa alta, ciò che ti arriva addosso. In questo modo diventerai molto più forte e sempre di meno soffrirai per le parole degli altri.

Si dice che le parole feriscono di più della spada. Quando hai poca autostima e quando sei poco abituato ad affrontare le critiche, questo è vero. Ma se aumenti la tua centratura, inizi a credere di più in te stesso e non lasci che le parole degli altri vadano in profondità, le parole non faranno più così male.

Per conoscere un metodo di clinica della timidezza per diventare più sicuro di te, clicca qui.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog