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Clock Opera: Ways to Forget

Creato il 06 maggio 2012 da Figurehead @figureheadblog

Mentre scrivo questo articolo i Clock Opera stanno probabilmente facendo il soundcheck per la presentazione del loro disco alla Scala di Londra.

Li ho scoperti per caso su hype machine, da cui si può ascoltare in streaming dall’inizio alla fine tramite soundcloud. Anche se su soundcloud non lo trovo. Misteri da nerd.

clock opera ways to forget

Vabbé a parte questo i Clock Opera mi sono piaciuti da subito. Un album pop piacevole e curato con un grande uso dell’elettronica, facilmente immaginabile visti i loro precedenti di remixatori seriali. Il primo pezzo è un po’ troppo scialbo, poi magari non l’ho capito io…non so. Però ho tenuto duro e sono stato ricompensato con Lesson No.7, molto più rocchettaro, con un riff drone mortale che parte dopo pochi secondi e che continua fino alla fine. Uno di quei giri che ti divide fra l’immensa gratitudine per coloro che ne hanno fatto dono all’umanità, e l’inebetita rabbia per non averlo scoperto prima. Sì perché certi riff esistono da sempre in natura quindi non si scrivono, si scoprono.

Le influenze 80s, e certe perfette alchimie tra rock e proto-elettronica tipiche di quel periodo, si sentono eccome. A volte meno, a volte di più (come in Man Made), ma non sono più così sfacciate come fino a pochi anni fa e l’entusiasmo della riscoperta di questo discusso decennio sembra essersi affievolita, risultando in prodotti più digeriti e meglio adeguati al periodo corrente.

Bello anche Belongings, una canzone con struttura in crescendo à-la Cure, o post-rock, rivista in gloriosa chiave pop, anche se il crescendo di oh-oh-oh non si conclude come avrei voluto. Va bene il suono del basso ma la batteria non restituisce tutto quello che era stato costruito nelle battute precedenti.

Beh a questo punto ascoltatevelo voi qui sotto e ditemi cosa ne pensate.


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