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Coco chanel rivive all'arena del sole di bologna

Creato il 12 dicembre 2010 da Sabinadebartolo
Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di Mademoiselle “Coco”, così veniva e viene tuttora chiamata Gabrielle Chanel (il nomignolo viene da una canzone che lei amava tanto cantare). Sono stati prodotti nuovi film per il cinema come “Coco Chanel & Igor Stravinsky (2009) ”, “Coco avant Chanel.L’amore prima del mito (2009)” e la fiction per la televisione “Coco Chanel”; sono stati pubblicati nuovi libri – biografie, uno degli ultimi è quello scritto da A. Signorini “Chanel. Una vita da favola”.  E’ proprio delle sue biografie che si prende gioco Mademoiselle Coco nel testo incompiuto dell’autore Bernard-Marie Koltès. Per la prima volta in Italia, al Teatro Arena del Sole di Bologna, viene rappresentata questa donna tutta fascino e temperamento in quelli che potrebbero essere stati gli ultimi istanti della sua vita.  Le parole appartengono all’autore dei testi incompiuti e della solitudine.


COCO CHANEL RIVIVE ALL'ARENA DEL SOLE DI BOLOGNA

Teatro Arena del Sole. Bologna


Una vecchia e rugosa Signora avvolta dalla penombra, con grandi occhiali scuri, cappello con veletta, ( …ovviamente creato da lei, visto che nasce come cappellaia), sigaretta in mano, comincia a fare il punto della sua vita guardando nelle parole degli altri. Inizia così la sua lettura di biografie autorizzate e non su di lei, inizia anche la derisione di alcune cose scritte. Mademoiselle Coco si diverte a “sbugiardare” alcuni autori e alcuni luoghi comuni. Tra i suoi illustri amici definisce Pablo Picasso uno str…. , deride coloro che la vogliono antagonista di Christian Dior e dell’italiana Elsa Schiaparelli. Quest’ultima contrapposizione non è impensabile, è la contrapposizione tra il bianco e il nero e il rosa shocking. Coco diceva: “il nero non è nero senza un po’ di bianco e il bianco non è bianco senza un po’ di nero”. Durante la rappresentazione la protagonista parla con Consuelo, la sua domestica, non è chiaro se figura realmente presente o immaginata. Lei stessa la definisce la sua voce dissonante, le fa dire quello che direbbe il suo alter ego. Potrebbe essere l’amica immaginaria che le tiene compagnia nel momento in cui si trova ad essere indifesa come un bambino e del resto anche i bambini, spesso, si inventano gli amici immaginari.  Coco e Consuelo rappresentano anche la dicotomia vecchiaia-giovinezza.  Coco vede in lei la giovinezza al momento odiata perché non può tornare, invidiata e per questo criticata: critica nella giovane l’uso del rossetto rosso perchè vistoso e lascia delle macchie e l’uso dei tacchi alti perché fanno rumore. Per lei la donna deve avere due caratteristiche “essere elegante e straordinaria”.In questa rappresentazione della vecchiaia e della solitudine in realtà la protagonista non è mai sola, lei stessa odiava la solitudine per questo diceva “non mi sono mai sposata”…. (non mancano divertenti frecciatine agli uomini). Per quasi tutta la durata dello spettacolo un angelo dalle ali dorate e luminose che spiccano nell’ombra accompagna i suoi monologhi con note suonate al pianoforte: nella sua solitudine, accanto a lei, c’è il suo angelo custode. Il finale è pittoresco: in scena Mademoiselle chiede alla domestica di vedere un film western…..insolito pensare che una donna simile, icona di stile potesse amare questo genere. Il film termina con lo sceriffo che si dimette togliendosi la stella e gettandola a terra e contemporaneamente una stella ma del firmamento della moda si dimette dalla vita.

COCO CHANEL RIVIVE ALL'ARENA DEL SOLE DI BOLOGNA

Coco Chanel.


Alcune persone potrebbero chiedersi  perché dare tanta importanza ad una persona-personaggio che in realtà ha fatto solo dei vestiti e per questo, senza dilungarmi in tutto ciò che Gabrielle Coco Chanel è stata o non è stata dirò: a lei si deve l’introduzione dei pantaloni nel guardaroba femminile, a lei si deve l’uso del jersey ( materiale povero fino ad allora utilizzato solo per i vestiti da lavoro degli operai), a lei si deve il tailleur. La sua genialità ha prodotto il tubino nero che salva le donne da molte situazioni, chiamato “petite robe noire” o all’inglese little black dress. Grazie a lei collane di valore, come quelle di perle e catene senza valore si indossano insieme. Tutte queste novità nell’abbigliamento femminile nascono a partire dal periodo della Prima Guerra Mondiale……se questa non è genialità!   

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