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Codice degli Appalti: la riforma è in arrivo

Creato il 25 aprile 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Stretta su 30mila stazioni appaltanti e maggiori poteri, assieme ad un ruolo più forte dell’ANAC (l’Autorita Nazionale Anticorruzione), adesso sotto la guida del magistrato Raffaele Cantone. Questi saranno i cambiamenti principali presenti nella riforma del Codice degli Appalti.

Il momento topico è infatti arrivato e la riforma è in dirittura d’arrivo, con la Commissione dei Lavori Pubblici del Senato che sta lavorando in questo senso. Sono infatti passati sette mesi dall’approvazione in Consiglio dei Ministri che ha dato l’approvazione, con l’iter che ha preso il via, con le solite precauzioni del caso, dando inizio alla discussione generale.

Più trasparenza ma non solo

La riforma punterà ad ottenere una maggiore trasparenza per quello che riguarda l’assegnazione degli appalti, allo scopo di andare incontro ad esigenze ed evitare problemi anche piuttosto gravi. Ovviamente non si tratterà soltanto di un cambiamento di poteri dell’ANAC, ma sono previsti anche altri provvedimenti, con l’istituzione di un Albo Nazionale degli Appaltatori, che avrà lo scopo di classificare le imprese in base ad alcuni fattori, con un rating su legalità e criteri redazionali.

Nonostante il fatto che a causa di questa evoluzione normativa che sta avvenendo, il tema sia di grande attualità, le regole che disciplinano gli appalti sono molto spesso sconosciute ai più. Molte volte si è quindi all’oscuro sui temi relativi alle gare di appalto, con pochissime conoscenze su quali siano le modalità di pubblicazione e soprattutto di assegnazione.

I bandi di gara sono infatti pubblicati dagli enti interessati ad ottenere un servizio e non sempre sono accessibili a tutti. Oggi si possono trovare tutte le proposte sul web, con la massima semplicità ed in maniera molto diretta. Molti siti propongono informazioni, consigli e indicazioni, con aiuti come capita per queste gare d’appalto.

Gare d’appalto: a cosa servono

L’aggiudicazione di una gara avviene in caso un’impresa rispetti tutte le richieste presenti su un bando. L’appalto non è nient’altro che il contratto stipulato tra l’appaltatore e l’ente appaltante, cioè il committente, che potrà ottenere in questo modo alcune determinate prestazioni dal primo. Un esempio semplice potrebbe essere quello del servizio di refezione scolastica, anch’esso affidato quasi sempre attraverso un bando: in questo caso un’impresa dopo aver dimostrato di essere in possesso di tutti i requisiti tecnici, si fa carico verso il Comune, di praticare tutte le attività di gestione del pranzo dei bambini a scuola.

Gli appalti ovviamente non sono solo di forniture di servizi, come per esempio la mensa scolastica, pulizia degli edifici o assistenza ospedaliera, ma possono essere di diverso tipo: ci sono infatti appalti per lavori pubblici, come per il rifacimento stradale, interventi idraulici o per opere architettoniche; oppure ci sono appalti per la fornitura di prodotti, come possono essere le attrezzature d’ufficio, attrezzature tecnologiche, oppure attrezzature informatiche.

Gestione degli appalti pubblici

Per aggiudicare un appalto si utilizzano metodi di diverso tipo: il più importante è quello dell’asta pubblica, che è di solito aperta a tutti i partecipanti che rispondano alle richieste di requisiti dell’appaltante. Non si tratta però dell’unica modalità: spesso l’aggiudicazione può avvenire tramite procedura negoziata, che non prevede però la pubblicazione di un bando di gara. È necessario però che si verifichino le condizioni indicate nell’art. 57 del Codice degli appalti.

Nei bandi sono presenti tutte le informazioni su un appalto: dalla tipologia di fornitura, l’ammontare dell’importo, i requisiti per accedere, fino alla modalità di assegnazione della gara, assieme alle certificazioni da presentare per poter partecipare.

Le offerte saranno valutate da commissioni istituite dai soggetti appaltanti, che avranno l’obiettivo di studiare la documentazione presentata, prendendosi il compito di nominare il vincitore. È necessario inoltre ricordare che per la partecipazione spesso è richiesta l’iscrizione all’albo fornitori.

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