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Colpire di testa? Fa male (anche) alla memoria

Creato il 19 luglio 2014 da Aplusk

colpire di testa problemi calcioE’ un fondamentale che insegnano sin da piccoli, nelle scuole calcio, eppure vengono sottovalutate le sue conseguenze. Mi riferisco al colpo di testa; qualsiasi calciatore l’ha eseguito almeno una volta nella carriera.
Oliver Bierhoff era uno dei più forti che ricordi nei colpi di capoccia e avrà avuto un sussulto nel prendere visione delle ricerche condotte negli Stati Uniti su alcuni calciatori militanti nelle Eredivise. Gli studi risalgono a qualche anno fa ma l’attendibilità resta invariata e i risultati sono a dir poco preoccupanti.

Colpire di testa? Fa male (anche) alla memoria

Coloro che dimostravano una frequenza maggiore nel colpire la sfera di testa hanno riportato una minore attenzione e una diminuzione della memoria verbale e visuale.

Un aspetto consolatorio esiste, ed è la breve durata del disturbo. Non finisce qui. Ulteriori studi condotti dall’Università tecnologica del Medio Oriente, con sede ad Ankara, hanno riscontrato come dal colpo di testa derivino danni sensibili al collo. Grazie ad alcune risonanze magnetiche effettuate su alcuni giocatori dilettanti, poi, è venuto a galla come il collo di un calciatore risulti essere meno flessibile, riporti danni ai dischi della colonna cervicale oltre a una compressione superiore del midollo spinale.

Ricordate il centravanti del West Bromwich conosciuto come The King, Jeff Astle? Ebbene, un gruppo di ricercatori di Toronto è convinto che la sua morte sia dovuto ai colpi di testa ripetuti nelle 361 partite della sua carriera. Quelli erano palloni pesantissimi rispetto al Brazuca ultra-leggero del Mondiale brasiliano. Ma il problema rimane. Sentite Tom Schweizer, professore dell’University of Toronto, colui che ha coordinato gli studi sul caso Astle: “Ci sono un paio di studi che dimostrano una correlazione tra il colpire una palla con la testa e soffrire di deficit cognitivi a lungo termine”, ha detto.

Non parliamo poi degli urti corpo a corpo, diretti o dei cosiddetti colpi di frusta, che possono causare concussioni cerebrali. Christoph Kramer, uscito dal campo proprio per un colpo alla testa durante la finale tra Germania e Argentina, ne sa qualcosa. La rivista Lancet Neurology ha lanciato l’allarme chiedendo di non sottovalutare queste lesioni: “Serve un medico indipendente per valutare subito i colpi alla testa ricevuti dai giocatori”, si legge. Io sono favorevole.


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