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colpo di fulmine mancato

Da Marlenetrn

Negli ultimi giorni, tra facebook e twitter, gli annunci di arrivo di nuovi eredi si sprecano. Sarà la primavera, sarà che quest’inverno ha fatto particolarmente freddo e ci si è dovuti scaldare per bene, sarà quel che sarà, fatto sta che per l’aumento demografico del nostro paese non c’è nulla da temere.

C’è chi lo dice in sordina, chi con un indovinello, chi lo urla con duemila punti esclamativi e chi invoca l’oracolo: HCG. In 140 caratteri e più, c’è gioia, c’è felicità, c’è la voglia di farlo sapere al mondo, c’è amore che sprizza da ogni pixell e ti prende dritto al cuore. C’è invidia, la mia.

Io quando ho saputo di essere incinta non l’ho sbandierato ai quattro venti, non ci sono stati salti di gioia, applausi e congratulazioni. Se lo dicevo, lo dicevo a bassa voce e con gli occhi bassi. Ho pianto per tre mesi, è per i restanti sei, ho pensato a come riorganizzarmi la vita. A pensare a quella creatura che mi cresceva dentro e non mi venivano sorrisi larghi, mi venivano smorfie storte, sofferenti. E questo mi rode. Perché forse mi sono persa una delle cose piu belle della maternità. La gioia di scoprire una vita che ti nasce dentro e gioirne. Non so cosa vuol dire, non so cosa significa. Me lo sono perso ed è uno di quei momenti che non tornato più, come le foto non scattate, come i treni non presi.

Per quanto possa sforzarmi e un po’ mi commuove anche, ma non riesco a immaginare cosa vuol dire essere felici per l’arrivo di un figlio, desiderarlo, cercarlo e poi esultare al test positivo. Quante cose mi sono persa per piangermi a dosso?

I miei nove mesi sono stati tutti una serie di cose da fare, da subire, non scelte, non volute, piombatemi a dosso senza alcuna richiesta. Masticate e buttate giu come un boccone amaro, senza sapere che probabilmente avrebbero avuto un buon sapore. E allora mi chiedo com’è dall’altra parte, dalla parte di chi sceglie di intraprendere questa strada, consapevole, con la voglia di farlo? Un po’ lo voglio sapere e un po’ no.

E’ probabile che un giorno vorrò un altro figlio, ma per quanto possa essere atteso, non sarà mai più come la prima volta e mi rode parecchio. Mi rode, oggi, col senno di poi, mi rode essermi messa da parte, invece di essere la protagonista in quei nove mesi in cui ne avevo tutto il diritto. Sono lo stesso diventata mamma, si, ma monca, senza tutte quelle cose belle che ti aiutano a diventare mamma. Tutti quei pensieri positivi, quelle aspettative, quei desideri, che ti fanno diventare mamma prima ancora che il bambino nasca.

Nessun diario della gravidanza, nessun quaderno di appunti da lasciare in eredità, pochissime foto del pancione. Quasi a voler cancellare, dimenticare il più facilmente possibile tutto quello che in nove mesi mi teneva prigioniera. Non sapendo che invece quella era la parte piu bella, da vivere e preservare il più intensamente possibile.

Poi è arrivata lei, che stasera ha vomitato tre volte nel giro di un’ora, chè non so da che parte cominciare a pulire, che mi fa preoccupare quando sta male, che ora dorme tranquilla. Quando è nata non sapevo da che parte cominciare, poi però ho capito che mi bastava volerle bene e tutto sarebbe venuto naturale. E io la amo, anche se non è stato un colpo di fulmine il nostro. Nonostante tutto.

Song: Mi sono innamorato di te - Luigi Tenco


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