COLPO DI SPUGNA di Jim Thompson

(Lorenzo Cavalli) – Diavolaccio di uno scrittore, questo Jim Thompson. Quando introduce Nick Corey, voce narrante e protagonista indiscusso del romanzo, riesce brillantemente nell’impresa di farlo passare per un povero cretino.

Lo vediamo, solo nelle prime pagine, cercare di destreggiarsi tra il suo insulso lavoro di sceriffo di Potts – minuscola contea del profondo Texas, dove ‘La gente, invece di lavorare, perde così tanto tempo a linciarne altra e spende così tanto in corde e cherosene e per prendersi una sbornia anzi tempo e altre cose indispensabili, che non restano un granché di soldi e di ore-lavoro per gli scopi pratici’ – un tristissimo ménage à trois famigliare con la moglie ed il cognato in cui risulta sottomesso e pavido , prese per i fondelli ad ogni dove, calci nel culo, equivoci.

Ma sotto la scorza di fannullone obeso, dietro l’intercalare fatto di sussiegose risposte tautologiche come ‘hai ragione pienamente ma devo dire che hai anche un po’ torto’, Nick Corey è più pericoloso di un serpente a sonagli. Riesce a perpetrare gli abusi di potere più clamorosi, riesce a eliminare chi gli è d’intralcio, continuando però ad occupare il ruolo – quello di sceriffo compiacente – che gli è stato imposto nell’arazzo dell’esistenza.

Il protagonista è memorabile, lo stile di Thompson scorrevole ed efficacissimo, il ritmo della narrazione non ha momenti di stanca: Colpo di spugna è grande grande letteratura.