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Come allenare i "muscoli della trama" (parte 1)

Da Anima Di Carta
Rafforzare i muscoli della trama è un'espressione usata da Donna Levin nel suo saggio “Scrivere un romanzo” e credo renda bene quello che voglio dire oggi.
Sono sempre più convinta, infatti, che creare una trama richieda un certo allenamento, insieme a una buona dose di preparazione, se vogliamo fare un buon lavoro.
Creare una trama non dico mozzafiato, ma almeno solida è una delle sfide più grosse per chi scrive. Anche se ci sono romanzi celebri con trame deboli, e benché possa risultare piacevole anche una storia dalla trama poco consistente, creare una struttura robusta non può che giovare al nostro romanzo.

L'importanza di una trama solida


Non credo sia un caso se gli editori chiedono una sinossi del romanzo in accompagnamento al testo, anzi spesso solo quella. Può sembrare ingiusto che si giudichi un romanzo da una sorta di riassunto, ma la verità è che noi come lettori siamo interessanti prima di tutto alla storia. Quanto sia bravo lo scrittore nello stile e in altri aspetti ci interessa solo in un secondo tempo. Dopo tutto, quando scegliamo un romanzo, non andiamo a controllare prima di tutto di cosa parla? E se la trama non si rivela all'altezza delle promesse, poi non restiamo delusi?
Raccontare una serie di fatti uno dopo l'altro non dà vita a una trama. Questi fatti devono:
  • Essere collegati tra loro in base a un rapporto di causa-effetto;
  • Riportare a un unico filo conduttore;
  • Rispondere a una domanda-questione iniziale.

Okay, ma questa è solo teoria, la pratica è tutt'altra faccenda...

Capire i meccanismi


Le difficoltà nel creare una buona trama sono tantissime, ce ne accorgiamo subito, non appena cominciamo a scrivere. La buona notizia è che ci si può allenare, e non lo dico tanto per dire, perché io stessa lo sto sperimentando sempre di più. Dei primi tentativi di scrivere un romanzo, in particolare, mi sono rimasti impressi la fatica, il senso di impotenza e la frustrazione di non riuscire a trovare il bandolo della matassa intricata che avevo in testa. Mi accorgo, però, che più faccio esperienza nel creare trame e più sento che è facile collegare i fatti e trovare i fili giusti da tirare per sbrogliare il tutto. Come se cominciassi a capire i meccanismi. La strada è ancora lunga (parlo di me), ma è bello sapere che si può migliorare.
Credo che in sostanza si tratti di esercitare dei meccanismi mentali, che poi andiamo a usare quando creiamo una storia. Non è facile farlo perché bisogna coltivare l'abilità di pensare in modo astratto e concreto allo stesso tempo: i personaggi non esistono nella realtà, le loro vicende non esistono, dobbiamo ricreare tutto noi in testa. Eppure, il risultato deve essere concreto, quasi tangibile agli occhi del lettore.

I sistemi per allenarsi


Impegnarsi a individuare degli schemi nelle storie è secondo me il primo importante passo che si può fare. Per esempio si può provare a:
Analizzare la trama di altri romanzi
Studiare come hanno fatto bravi autori prima di noi a realizzare i loro intrecci è uno strumento potente. Non solo, ma questo tipo di analisi è anche un modo per capire come usare in modo pratico le tecniche di cui parlano i manuali di scrittura. Per esempio, può essere utile individuare gli obiettivi dei protagonisti e il conflitto principale, e seguire il modo in cui lo scrittore pone gli ostacoli e li risolve alla fine. Come dicevo, un conto è la teoria, uno la pratica.

Analizzare altri tipi di storie
Molti segreti utili al nostro scopo sono racchiusi nelle trame delle storie proiettate sullo schermo. Anche in questo caso, analizzarle vuol dire capire come vengono collegati gli elementi, come si succedano gli eventi e in che modo vengano mostrati allo spettatore. In quale punto viene posto un colpo di scena e perché? Come vengono annodati tutti i fili nella conclusione? Le tecniche adottate dagli sceneggiatori sono utilizzabili anche da chi scrive romanzi, con le dovute differenze.
Attenzione, però: se i film hanno sempre (o quasi) una loro organicità, non sempre ciò vale per le serie tv, che a volte vengono portate avanti senza puntare per forza a incastrare tutti gli elementi.
Individuare i nessi tra gli eventi
Un allenamento utile si può portare avanti anche osservando la vita reale. Avete mai provato a considerare gli incredibili legami tra gli avvenimenti che riguardano noi o chi ci circonda? Magari a distanza di anni, ripensando alla catena di circostanze che abbiamo vissuto, possiamo considerarne i rapporti di causa ed effetto.
Pensare alle conseguenze delle azioni
Una trama non è fatta solo di eventi ma anche di reazioni agli eventi e di conseguenze di azioni di personaggi. Nella vita non sempre si ha l'abitudine di pensare alle conseguenze di ciò che si fa. Essere consapevoli che tutto comporta un effetto (immediato o lontano nel tempo) ci può aiutare a individuare anche quali sono le conseguenze degli elementi che introduciamo nelle nostre storie.
Scrivere romanzi completi
Sforzarsi di gestire una trama complessa è una buona palestra per imparare, forse la migliore. Con questo non sto dicendo che i racconti o i tentativi rimasti a metà non servano a fare esperienza, ma non sono paragonabili all'enorme impegno che richiede un romanzo vero e proprio, completo di subplot, flashback e intrecci. Una trama degna di questo nome è un gioco a incastro, quale migliore allenamento che impegnarsi a crearne uno?
La prossima volta vi parlerò di altri metodi utili secondo me per allenare i muscoli della trama. E voi come li "rinforzate" abitualmente?

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