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Come ammalarsi in tre semplici mosse

Da Marlenetrn

Mezza Italia è costretta a letto a causa dell’influenza. Se anche tu non vuoi essere da meno e vuoi omologarti alla massa di coloro che fanno la spola tra il letto e il divano o stanno in fila negli ambulatori alla disperata ricerca di un medicinale miracoloso, non ti resta che seguire queste semplici regole.
1. Cerca un posto con una elevata escursione termina, un posto tipo il deserto, in cui ci sono 40° di giorno e -10° la notte. Non ti viene in mente niente? Vuoi un aiutino? L’asilo di tuo figlio è quello che cerchi. In classe si sfiorano i 30° e le bidelle ballano la samba con i gonnellini di paglia. Fuori in giardino si sfiorano gli 0° e i pinguini ti prendono a schiaffi. Entra ed esci costantemente dall’asilo ad intervalli regolari e il tuo sistema immunitario comincerà ad contare i primi morti in battaglia
2.Se dal primo punto ne venite fuori indenni, recativi a lavorare in un ufficio grande quanto un loculo cimiteriale. Nello stesso loculo stipateci dalle quattro alle sei persone, metà delle quali già abbondantemente appestate. In più aggiungeteci un condizionatore, impostato sulla modalità “pompa di calore”, sparato a palla. Nel giro di un ora tutto l’ossigeno respirabile sarà consumato è le temperature tropicale faranno da incubatrice ai vari germi che cominceranno a proliferare come conigli, attaccando il già provato esercito di anticorpi di tutti i presenti.
3.chiedete di aprire la porta in modo da poter smettere di boccheggiare e tornare a respirare normalmente. Vi verrà detto che dai corridoi arrivano rumori molesti *O* (molesti?) e che è preferibile aprire un finestra. La suddetta finestra permetterà il passaggio di fresca è pulita che però è ha presa diretta con il vostro collo. Se soffrite di cervicale siete fritti. In caso contrario sappiate che state gia covando l’influenza.
Se tutto questo non dovesse bastare e siete ancora forti e sani come un pesce (ma perché si dice sani come un pesce? Io non l’ho mai capito, i pesci sono sani?) c’è ancora un altro punto di riserva.
4. Fate tutto questo in una giornata di pioggia battente, in cui avete dimenticato l’ombrello a casa e parcheggiato ogni volta la macchina a due isolati di distanza dalla vostra meta.
Risultato provato e garantito dalla sottoscritta.
BUONA DOMENICA!


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