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Come evitare il citomegalovirus in gravidanza

Creato il 21 agosto 2015 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Una recente ricerca italiana ha dimostrato l’efficacia della corretta informazione su alcune misure igieniche di prevenzione contro l’infezione del citomegalovirus in gravidanza.

Conservazione cordone ombelicale - GuidaDi: Redazione

Lavarsi le mani frequentemente, evitare i baci sulla bocca ai bambini, usare sempre posate diverse da quelle dei bimbi, non mettere in bocca nulla che prima sia stato nella bocca del neonato (ciuccio o manine): queste sono solo alcune delle misure igieniche che, se messe in atto dalle neomamme, possono evitare loro di contrarre l’infezione da citomegalovirus in gravidanza.

Si tratta di semplici norme di prevenzione che funzionano, come ha recentemente mostrato uno studio portato avanti presso le Cliniche ostetrico-ginecologica universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino e della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. La ricerca ha impiegato un campione di circa 9 mila donne incinte per comprendere quale fosse il livello di un intervento basato su una corretta informazione fornita alle donne ad alto rischio di infezione da citomegalovirus (Cmv) all’inizio della gravidanza. I risultati hanno dimostrato che, tra le future mamme non correttamente informate, 9 su 100 hanno contratto il citomegalovirus, mentre solo una su 100 l’ha sviluppato nel gruppo più informato.

Il citomegalovirus rappresenta il più grave agente infettivo responsabile di sordità e del ritardo psicomotorio congenito. Circa 40 mila bambini negli USA, 35 mila nel Vecchio Continente e 2 mila solo nel nostro Paese vengono al mondo con l’infezione congenita da citomegalovirus, ovvero contratta quando si trovavano ancora nella pancia della mamma. In Italia circa il 10-20% di questi bambini nasce senza sintomi oppure li sviluppa nei primi anni di vita.

Proprio per la tipologia di questo virus, il citomegalovirus è presente nella pipì e nella saliva dei bimbi con meno di 3 anni. Si contrae il virus più di frequente nei casi in cui si porta alla bocca un oggetto contaminato o le manine dei piccoli.

Fonte: “Focus”


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