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Come fare Startup in Italia in 10 punti

Da B2corporate @b2corporate
Questo articolo ha come obiettivo quello di dare una panoramica sulle principali misure introdotte nel dicembre del 2012 dal governo italiano per trasformare il nostro paese  in un ecosistema decisamente più favorevole per lo sviluppo delle imprese innovative.
Mattia Corbetta della Segreteria Tecnica del Ministero dello Sviluppo ha pubblicato su slideshare una presentazione dal titolo: “The steps Italy has taken in order to become the next Startup Nation”, dove la Crescita viene vista come un percorso di interazione da collegare con 5 fattori chiavi che andiamo a evidenziare qui di seguito:
-    Entrepreneurship
-    Job creation
-    Social mobility
-    Meritocracy
-    Innovation
I suddetti fattori sono i driver su cui ha deciso di il governo di puntare favorendo le startup. 
Ma Come Agire? Cosa attuare?
Gli step portati avanti  sino ad ora possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
-    Creazione di una task force di 12 esperti
-    Attivazione di un meccanismo di consultazioni aperte con oltre 2000 Key Players del settore
-    Emanazione della legge,  numero 221/2012, finalizzata alla regolarizzazione  e facilitazione della creazione di startup innovative, caratterizzate da alto contenuto digitale. (Startup Act).
I 10 comandamenti per chi fa Startup
Nella presentazione di Matteo Corbetta sono poi elencati 10 vantaggi a favre di chi fa startup:
1. Possibilità di iscrizione della startup in modo completamente gratuito al Registro delle Imprese;
2. Utilizzabilità di Contratti di lavoro estremamente flessibili durante tutto il life cycle della startup (temporary contract della durata di 4 anni);
3. Logica del “Variable pay” basato sulle perfomance raggiunte dalla startup;
4. Possibilità di remunerare il team attraverso il meccanismo delle Stock Options;
5. Credito d’imposta del 35% sull’assunzione di personale altamente qualificato;
6. Rimborsi fino dal 19% al 27% sulle tasse pagate sull’equity di investimenti in startup;
7. Possibilità di raccogliere fondi utilizzando il sistema  dell’equity crowdfunding (L’Italia è il primo Paese nel mondo ad averlo regolarizzato tramite legge statale);
8. Accesso ai prestiti bancari grazie alla garanzia dello stato (80% della somma);
9. Supporto personalizzato da parte della Camera di Commercio, che può aituare anche a veicolare la startup verso uno sviluppo di crescita internazionale;
10. Logica del “Fail fast mechanism”, ovvero  se la startup prende una piega negativa, è prevista una facilitazione nella creazione di un’altra impresa.
L'ecostistema Startup cresce
Un altro apsetto interessante evidenziato nella presentazione di Corbetta, è che a distanza di un anno, sono oltre 1800 le startup iscritte al Registro delle Imprese (cliccate qui per avere una panoramica della concentrazione delle startup per area geografica); e videnziamo come Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna sono le regioni trainanti di questo ecosistema; Milano, Roma e Torino le città più attive.
Qual è il prossimo step per le startup?
La presentazione si conclude con un “Next Step” ovvero il passo successivo, che prevede la diffusione del visto per coloro che vogliono fare startup. In pratica, coloro che desiderano intraprendere un percorso imprenditoriale in Italia, potranno inviare la documentazione necessaria (business plan e business model) finalizzata a descrivere il progetto ed ottenere un visto (Startup Visa) nel giro di 1 mese. 
Qui sotto potete vedere la presentazione integrale di Mattia Corbetta: “The steps Italy has taken in order to become  the next Startup Nation”.
The steps Italy has taken in order to become the next Startup Nation from Mattia Corbetta
Un percorso decisamente interessante e che fa ben sperare!!!! Il Made in Italy e la crescita economica passano anche dalle Startup. Una strada obbligata poichè l'era dei mercati conversazionali, della sharing eocnomy, della social collaboration e delle wearbles technologies stanno rapidamente mutando mdous operandi e stili di vita. Innovare per competere è pertanto l'unico modo per creare valore aggiunto e raggiungere un certo vantaggio competitivo.
Per ulteriori informazioni https://mise.gov.it/

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