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Come finanziare un’impresa editoriale, oggi

Creato il 31 ottobre 2015 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad
Come finanziare un’impresa editoriale, oggiAl via il decreto per estendere il crowdfunding alle piccole imprese, come quelle editoriali e multimediali, che possono raccogliere investimenti attraverso piattaforme certificate.

Per chi non lo sapesse, attraverso il crowdfunding più persone (crowd) conferiscono somme di denaro (funding), generalmente di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di vario genere utilizzando appositi siti internet.
In questo modo, un capitale difficile da ottenere in banca, come un milione di euro, può essere raccolto progressivamente in poche settimane con 1.000-2.000 sottoscrittori che possono trovare conveniente investire 500-1.000 euro, con la prospettiva di fare un micro investimento, favorito da detrazioni fiscali e vantaggi o benefit specifici.
Le potenzialità sono notevoli, come raccontano molti casi di cronaca. Per esempio, il sito d'informazione Correspondent, ha raccolto 1,3 milioni in otto giorni.
L'equity crowdfunding è aperto anche alle persone giuridiche, che possono investire fino a 10.000 euro l'anno. Anche in questo caso, come per le persone fisiche, serve la costruzione di un'offerta vantaggiosa per gli investitori, per motivarli ad investire sia per il primo anno che per gli anni successivi.

Benefici e vantaggi per le nuove imprese editoriali e multimediali

Già oggi le nuove imprese editoriali e multimediali possono usufruire di una corposa serie di agevolazioni e vantaggi.
Ecco i principali:

  1. esenzione da imposta di bollo e diritti di segreteria dovuti per l'iscrizione al registro delle imprese e dal diritto annuale alle camere di commercio;
  2. le somme corrisposte ad amministratori, dipendenti o collaboratori sotto forma di strumenti finanziari o diritti di opzione non concorrono alla formazione del reddito imponibile dei destinatari;
  3. le assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato godono di un credito d'imposta del 35% fino a un massimo di 200mila euro annui per ogni impresa;
  4. possibilità di assumere personale con contratti a tempo determinato della durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi (prorogabili di altri 12 mesi);
  5. è prevista la possibilità di usufruire dei servizi messi a disposizione dall'ICE per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e dal Desk Italia;
  6. è previsto un accesso semplificato, gratuito e diretto al Fondo Centrale di Garanzia (fondo governativo che facilita l'accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari).

Equity crowdfunding, oggi e domani

Se fino ad oggi il crowdfunding imprenditoriale era riservato alle nuove imprese innovative ("spa, srl o cooperative da poco attive in settori innovativi e tecnologici o a vocazione sociale"), comprese quelle editoriali e multimediali, in quanto trattano servizi informativi e/o prodotti editoriali in formato digitale, con il decreto legge ci sarà la possibilità di finanziare anche le imprese editoriali di vecchia costituzione, grazie alla revisione della disciplina dell'equity crowdfunding, che conta già ben 17 piattaforme italiane autorizzate e vigilate, per fornire a imprese e cooperative capitali di rischio (cioè senza garanzie, se non quelle della corretta amministrazione).

Come raccogliere fondi e costruire il capitale

Raccogliere fondi e costruire un capitale di avviamento oggi è relativamente facile, sia sul piano normativo che funzionale, soprattutto se in ambito digitale, grazie alle alte potenzialità, ai bassi costi di struttura e ai moltiplicatori straordinari rispetto l'ambiente analogico. Basti citare il fatto che 1.000 e 100.000 clienti/utenti fanno poca differenza, in digitale, dato che gli utili sono costanti, ma il costo di riproduzione del prodotto/servizio è zero, praticamente.
Questo si sa. Ciò che scarseggia, invece, è la conoscenza di un approccio efficace all'equity crowdfunding. Non basta l'idea, il business plan e il marketing plan. Il punto di svolta è un altro e lo dimostrano le piattaforme già attive.

[Continua]

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