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Come fotografare uno startrail e altri 19 eccellenti tutorial di fotografia

Da Ragdoll @FotoComeFare

Eccoci ad un nuovo appuntamento con i 20 tra i migliori tutorial sulla fotografia offerti dalla rete.

Ti ricordo che non si tratta solo e soltanto di articoli in stile tutorial ma, in generale, di risorse di ogni tipo: fonti d’ispirazione, splendide gallerie fotografiche, curiosità, discussioni sui forum di fotografia, video contributi da personaggi illustri ecc.

Il nostro scopo è fornirti sempre nuovi spunti e nuove occasioni per imparare qualcosa di nuovo sulla fotografia.

Quindi partiamo subito alla scoperta dei 20 preziosissimi link da aggiungere alla tua cartella dei preferiti questo mese.

Hai 30 giorni di tempo per goderteli tutti, fino alla prossima puntata.

1. Fotografare usando solo la luce di una finestra

Quando stavo iniziando la mia carriera non disponevo di molti soldi per le apparecchiature di illuminazione. Anche se avessi saputo cosa fare con quegli aggeggi, non avrei avuto i soldi per comprarli. Così ho usato le mie conoscenze artistiche per risolvere i problemi di luce.

Il fotografo e art director Joe Baraban spiega in questo articolo come fotografare usando solo la luce delle finestre, buttando via persino i flash di riempimento.

Il suo lavoro si basa sullo studio della Forma, cioè della tridimensionalità di un volto, che può essere ottenuta usando,appunto, una fonte di luce laterale e naturale.

2. Come fotografare gli startrails

Ho da poco acquistato un ultra grandangolare molto luminoso e quindi, oltre a fotografare i paesaggi, non potrò risparmiarmi qualche prova con la fotografia astronomica.

Le scie prodotte dal movimento delle stelle, fotografate usando lunghe esposizioni, sono spesso parte integrante della fotografia paesaggistica notturna. Ma, come ogni sfida fotografica, anche questa (e particolarmente questa) richiede studio e preparazione, seguiti poi dalle diverse prove su campo.

A questo link trovi un articolo che ti spiega passo passo come fotografare la traccia delle stelle.

Ma nel link c’è di più. Cosa nasce, secondo te, da un incontro tra uno star trail e un time lapse? Ovviamente uno star-lapse!

Nell’articolo troverai anche due bellissimi video in cui questa tecnica cinematografica è stata applicata al movimento delle stelle. Suggestivo e istruttivo.

Comunque, puoi anche saperne molto di più sulla fotografia notturna leggendo questo e- book, che vale la pena acquistare se cerchi una guida completa sull’argomento e non puoi accontentarti di un semplice tutorial!

3. I monumentali archivi delle agenzie fotografiche

Le agenzie fotografiche, italiane e straniere, conservano nei propri archivi un patrimonio di immagini spesso enorme.

Lavorare con un’agenzia fotografica è un’impresa non da poco, anche perché, attualmente, il settore soffre molto per la concorrenza proveniente dal micro stock e anche dalla diffusione di immagini royalty free.

Tuttavia, avere sottomano un elenco delle migliori agenzie fotografiche può esserti utile per curiosare nel loro lavoro e per accedere agli imponenti archivi di immagini, in alcuni casi liberamente consultabili dai loro siti.

Ecco allora un elenco di agenzie fotografiche abbastanza completo, da usare a questo scopo.

4. Un imperdibile fumetto comico, dedicato ai fotografi

Adoro What The Duck e il suo geniale creatore Aaron Johnson! Non sai di cosa sto parlando? Devi subito rimediare: qui trovi le strisce originali delle storie del personaggio, un papero fotografo alla prese con le assurde richieste dei clienti.

La parte veramente divertente è il fatto che il protagonista è calato in situazioni tipo per qualunque fotografo, nelle quali, cioè, finirai per riconoscerti.

E, nei vari episodi, ha a che fare con tutti i cliché che circondano il mondo della fotografia.

Ne vuoi una in anticipo?

“La tua macchina fotografica fa delle belle foto.”

“E la tua bocca fa dei bei complimenti”.

Lo so, non è in italiano, ma ho una sorpresa.

Il sito Mora-Foto ha tradotto alcune strisce anche se, te lo anticipo, in lingua originale vengono fuori molto meglio: in italiano le trovi a questa pagina.

5. Come fotografare i bambini all’aperto

Nella fotografia di bambini particolarmente piccoli è veramente importante rinunciare al flash (che li spaventa), a vantaggio invece della luce naturale.

Ma in questo genere di fotografia gli aspetti tecnici e le impostazioni di scatto non sono tutto. Bisogna anche sapere cogliere la spontaneità del momento ed essere veloci a farlo, perché i bambini hanno una soglia dell’attenzione molto bassa.

Ho trovato informazioni utili, da usare nella prima sessione di scatto al tuo bambino, al cuginetto o al nipote, qui.

6. Perché la priorità di apertura è la modalità preferita dai fotografi

Si parla qui del modo di scatto A, la priorità di apertura.

Secondo l’autore dell’articolo, il fatto che questa modalità di scatto sia in assoluto la più diffusa tra i fotografi, va ben al di là del volere privilegiare la profondità di campo sopra ogni altra cosa.

Si tratta, invece, di avere una maggiore velocità di scatto e un controllo della tecnica e dell’esposizione, tutto in uno. L’articolo è veramente ben approfondito e ti propone un confronto con tutte le altre modalità di scatto. Da leggere assolutamente.

7. Scatti invernali

Al di là del tutorial, certe volte, siamo in grado di apprendere di più guardando le foto altrui  e cercando di capire cosa funziona in quelle foto, cosa piace a noi e cosa piace universalmente, a tutti gli altri.

Se le foto sono poi anche commentate dall’autore siamo a cavallo, perché il suo racconto dei retroscena e delle sensazioni provate prima e durante lo scatto possono trasformarsi in una fonte d’ispirazione istruttiva.

Scrivo questo articolo con l’inverno non proprio alle porte, ma quasi. E in questo periodo, in cui ancora il caldo si fa sentire ma mi ha già stancata, la mente vola verso paesaggi innevati e silenziosi, ben distanti dalla baraonda estiva vacanziera.

Allora ecco un articolo che mi ha fatto piacere leggere e che voglio proporti, con le belle foto di Vitantonio Dell’Orto. Rinfrescante.

8. Ecco come un fotografo si è presentato alle agenzie fotografiche

Sono rimasta abbastanza stupita dalla visione del video che sto per condividere con te.

Casey Templeton è un fotografo professionista che, evidentemente, conosce molto ma molto bene l’importanza del sapersi presentare, quando si è a caccia di ingaggi.

Casey ha studiato un metodo tutto suo: all’inizio ti impressionerà, ma, nonostante bisogna riconoscergli un’enorme creatività, penso che non sia del tutto privo di difetti. Per esempio, richiede un budget veramente elevato e una squadra di collaboratori e fornitori in grado di realizzarlo.

Sei curiosissimo? Allora guarda cosa si è studiato.

9. Crowdfunding e fotografia

In ambito artistico, ultimamente, quando si ha la necessità di realizzare un progetto ma non si ha un budget da investire, sembra che tutte le strade portino al crowdfunding.

Il mecenate di una volta, il sovrano o l’aristocratico che sosteneva gli artisti come loro benefattore, è oggi merce rara.

Questo sostegno economico può venire però adesso “dal basso”: dal comune cittadino, dal collega, dagli amici o dagli sconosciuti che si appassionano ad un progetto.

La fotografia non ha fatto eccezione: anche qui in molti si propongono sui siti che permettono di finanziare i propri progetti personali.

Dietro questa sorta di “raccolti fondi”, che permetterebbe di realizzare i propri desideri, c’è però dello studio e del lavoro. Puoi documentarti su tutto questo cliccando qui.

10. Perché dovresti condividere le tue fotografie?

Roberto Tomesani, presidente della Tau Visual, l’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti, ha registrato tre video che affrontano il tema del social sharing in fotografia. Ovvero che cercano di rispondere alla domanda: “Perché dovrei condividere le mie fotografie?”.

La fotografia non condivisa è quella che resta nel cassetto, ed è come un sasso: non dice niente, non comunica. Al contrario, se la condividi il suo messaggio passa di mente in mente, di cuore in cuore, dice Roberto.

Ma attenzione: cosa significa, in termini di rispetto del tuo lavoro e di quello altrui, condividere una foto?

C’è un video d’introduzione, uno dedicato ai fotografi amatoriali ed uno per i professionisti. Ti propongo il secondo, che puoi vedere a questo link (ma puoi anche facilmente trovare gli altri due, sempre su Youtube).

11. Le 10 immagini- simbolo che raccontano il pianeta

Un viaggio organizzato da Canon in collaborazione con Getty Images, per celebrare il decimo anniversario della serie Canon Eos 5D: sono state raccolte dieci immagini-simbolo della storia della Terra dell’ultimo decennio.

Le foto, scattate da eccellenti reportagisti, parlano dei conflitti bellici recenti, dei disastri ambientali, delle crisi alimentari, dell’uso di armi chimiche.

Ecco la galleria-showcase con tutte le foto, ampiamente spiegate e commentate. Belle e toccanti, al di là dell’operazione commerciale.

12. Fotografa la “biodiversità” del tuo giardino

Luca Corbani ha fatto alcuni interessanti fotografie in high key alle piante e agli animali del suo giardino. Tutti i soggetti sono stati fotografati usando: fogli bianchi e pannelli in plexiglas per garantire la diffusione della luce, un treppiede, un paio di flash e un obiettivo macro.

L’idea del progetto fotografico è scaturita dalla definizione del termine biodiversità, come “concentrazione di diversità biologica, numero, varietà e variabilità degli esseri viventi in un dato territorio”.

Intento di Luca era, quindi, quello di fotografare la flora e la fauna in una ben determinata e circoscritta porzione di terreno. Potresti anche tu seguire i suoi passi, crearti un apposito set e documentare, da un punto di vista scientifico, il tuo stesso giardino!

Il suo esperimento lo trovi qui.

13. Per i sognatori e i paesaggisti

Andare per terre selvagge significa marciare alla scoperta del territorio più ostico da comprendere: la conoscenza di noi stessi”. Questo è il motto scelto da Andrea Pozzi, un membro del team Dreamerlandscape.

Di che si tratta? Di un sito internet che dal 2008 raccoglie le foto, i progetti e le parole di un nutrito gruppo di pluri premiati fotografi paesaggisti italiani.

Il portale è stato da poco ristrutturato e vale proprio la pena darci un’occhiata.

In questa occasione, però, volevo segnalarti la pagina Immagini Raccontate in cui sono raccolti dati di scatto, località di esecuzione e “dietro le quinte” di bellissime fotografie naturalistiche (non solo paesaggi!). Da salvare tra i preferiti e tornarci di tanto in tanto.

14. Fotografare il tramonto: 6 diversi modi

Non pensavi che ne esistessero così tanti?! In realtà, gli amici di Occhio del Fotografo intendono dire che esistono 6 diversi tipi di soggetti che puoi fotografare, al tramonto.

E cioè:

  1. la foto che include anche il Sole,
  2. la foto di un soggetto in controluce,
  3. i raggi del Sole scomposti in fasci luminosi;
  4. un soggetto o un paesaggio illuminati dalla luce calda del tramonto,
  5. i riflessi sull’acqua del Sole che tramonta,
  6. la blue hour.

Con tutti questi spunti l’articolo è piuttosto lungo, ed è, infatti,diviso in tre parti.

Consultale per cercare quello che più ti interessa fotografare: prima parte, seconda parte, terza parte.

15. Come migliorare la composizione, in post produzione

Partendo dal presupposto che tu faccia sempre il possibile per ottenere belle composizioni già in fase di scatto, non possiamo non negare come capiti spesso anche ai professionisti più navigati (e, quindi, suppongo anche a te) di dovere “aggiustare il tiro” in post produzione.

Dovere, cioè, intervenire per migliorare un’inquadratura, raddrizzare un orizzonte, correggere la prospettiva.

Per esempio, il così detto crop compositivo, che magari tante volte hai sentito nominare, altro non è che un miglioramento della composizione che si ottiene nel foto ritocco, semplicemente tagliando un’immagine.

Questi aggiustamenti non sono reputati scandalosi nemmeno nei concorsi fotografici: sono, infatti, accettati nella maggioranza dei casi.

Non devi vergognarti, quindi, di avere pensato di usarli: leggi piuttosto questo tutorial, che ti spiega bene di cosa stiamo parlando.

16. Curiosità: i musei dichiarano guerra ai selfie

Tra i tanti link che ti propongo di volta in volta ne voglio mettere sempre qualcuno dedicato non a veri e propri tutorial, ma a semplici curiosità che sono, però, in grado di farci riflettere sui tempi che corrono. E ci danno anche l’occasione di prenderli e prenderci un po’ in giro.

A questo mio gioco si presta perfettamente la rubrica di Michele Smargiassi “Fotocrazia”, su La Repubblica.it

A quanto pare, moltissimi musei, gallerie e parchi divertimenti stanno vietando l’uso del “bastone per i selfie”, con la scusa che possa essere ingombrante e/o pericoloso per le opere d’arte e per le persone.

La pura verità è che il selfie è odiato e imbarazza, come ti spiega l’autore a questa pagina.

17. Ridere e piangere con Elliot Erwitt

È stato un seguace di Henri Cartier-Bresson, ha ritratto moltissime scene di vita quotidiana comiche, tragiche e tragicomiche, ha sempre sostenuto che: “se poi riesci, come ha fatto Chaplin, ad alternare il riso con il pianto, hai ottenuto la conquista più importante in assoluto“.

Puoi documentarti su Elliot Erwitt in mille modi, ma io scovato un video realizzato dalla Magnum che raccoglie molte sue fotografie e che è uno sguardo sul suo mondo. Guardalo qui.

È in inglese, ma vale la pena anche solo per guardare le immagini che scorrono sullo schermo, che ti faranno sorridere e pensare.

18. I paesaggi analogici in bianco e nero di Francesco Bosso

Ho da poco scoperto questo fotografo straordinario, che lavora solo in analogico e la cui fotografia di paesaggio è lontana anni luce dall’approccio digitale che siamo abituati a vedere in giro.

E per “approccio digitale” intendo qualcosa che riguarda non solo il risultato, ma anche la stessa fase di esecuzione della foto.

Francesco Bosso dichiara, infatti, di amare i tempi lenti imposti dalla fotografia analogica e il fatto che sia necessaria tanta pazienza per ottenere un singolo scatto, anziché molti scatti tra i quali scegliere, dopo.

Potrei linkarti interviste e articoli, ma preferisco rimandarti direttamente al suo portfolio, lasciandoti la possibilità di approfondire per i fatti tuoi la sua conoscenza.

Quindi ti consiglio di cliccare qui e poi su ogni immagine che troverai, che ti apre la galleria del relativo progetto fotografico.

Ci aggiungo anche un video in cui il fotografo parla del suo magnifico lavoro ispirato alla scuola americana.

19. Ritratto in studio: 5 diversi tipi di illuminazione

Anche in questo caso si tratta di un video, ed è in inglese. Capire tutto quello che viene detto non è, però, fondamentale se non mastichi la lingua, perché sono state inserite molte riprese dall’alto che ti permettono di vedere benissimo sia come vengono posizionate le luci, che l’effetto finale sul volto della modella.

5 tecniche di illuminazione diverse, per 5 diversi risultati.

Puoi guardarlo qui.

20. Mega miti sui megapixel

Nell’articolo di Aristide Torrelli che sto per condividere con te vengono sfatate molte leggende popolari sul tema “megapixel”.

Lo spunto di partenza è la nuova Canon Eos 5Ds (50 megapixel!), nuovo oggetto del desiderio di molti.

L’articolo risponde, con ironia pungente, ad alcune domande fondamentali:

  • Tutti i pixel sono uguali?
  • Raddoppiare il numero di pixel raddoppia la risoluzione?
  • Ma i megapixel misurano la risoluzione, si o no?
  • I megapixel amplificano i tuoi errori?

Da leggere assolutamente, anche perché le spiegazioni sono molto semplici. Corri qui!

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