Magazine Economia

Come funzionano i contratti per differenza?

Da Mrinvest

I contratti per differenza (più brevemente, CFD) sono dei particolari strumenti derivati in base ai quali l'acquirente - a fronte del pagamento di un tasso di interesse - riceve il rendimento di un'attività finanziaria sottostante. Di contro, il venditore del contratto, a fronte dell'incasso degli interessi di cui sopra, si impegna a pagare all'acquirente il rendimento dell'asset sottostante.

Dunque, mediante i CFD acquirente e venditore puntano a lucrare sulle differenze di prezzo, guadagnando o perdendo sulla base della differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita del sottostante, moltiplicato per il numero di contratti scambiati. Ma vediamo più nel dettaglio come funzionano i CFD con posizioni long o short.

Come funziona il CFD con posizione long

L'acquirente può scegliere di acquistare un CFD con posizione long se punta ad ottenere un guadagno sul rialzo del sottostante. Il suo profitto si verificherà, pertanto, se il prezzo di vendita è maggiore del prezzo di acquisto. Gli interessi da corrispondere verranno calcolati sulla base del tasso di interesse di riferimento "base", oltre a uno spread da concordare.

Come funziona il CFD con posizione short

Nel caso in cui l'acquirente voglia scegliere di acquistare un CFD con posizione short, punterà invece a trarre profitto dal ribasso del sottostante. In questo caso, l'acquirente otterrà del profitto se il prezzo di vendita è inferiore a quello di acquisto. Il calcolo degli interessi verrà effettuato sulla base di un tasso di riferimento base, sottratto un concordato spread.

Si tenga conto che in entrambi i casi (cioè, nell'ipotesi di posizione long o posizione short), non è necessario pagare l'intero valore dell'operazione, ma depositare un margine che varierà tra il 10% e il 20% del valore dell'operazione.

Un esempio di CFD

Ipotizziamo di voler sottoscrivere un CFD con posizione long su azione X. Il nostro obiettivo sarà dunque quello di acquistare i CFD su un titolo a un prezzo che, si spera, sia inferiore a quello di successiva vendita. Ipotizziamo di aver acquistato 1.000 CFD ad un prezzo di 5 euro, e che al termine dell'orizzonte temporale, il valore del sottostante sia salito a 6 euro. Ne deriva che il profitto lordo diventa 1.000 euro (1 euro di apprezzamento dell'asset, per 1.000 CFD).

Al profitto lordo occorrerà tuttavia detrarre il calcolo degli interessi, da valutarsi sul valore dell'operazione originaria (in questo caso, 5.000 euro, ovvero 5 euro per i 1.000 CFD), sul tasso di riferimento espresso in percentuale, sullo spread da aggiungere al tasso base e, naturalmente, per i giorni di vigore della transazione. Il profitto netto sarà dunque determinato dalla differenza tra il profitto lordo e gli interessi come sopra calcolati.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog